Il mondo della criminalità organizzata negli anni si è ritagliato un certo spazio in praticamente ogni media: dalla letteratura al cinema, dalla televisione al teatro, non è difficile imbattersi in rappresentazioni più o meno memorabili di questo fenomeno. Anche la scena videoludica non è rimasta immune al fascino di queste tematiche ed ha proposto prodotti legati al sottobosco della malavita, tra cui vere e proprie pietre miliari. Mafia: The City of Lost Heaven (uscito nell’agosto del 2002) è ricordato da più di qualche giocatore come uno di questi titoli, tanto da poter rivaleggiare con un altro colosso del genere criminale come Grand Theft Auto III. Sei anni dopo arrivava sugli scaffali dei negozi Mafia II, seguito di quel primo fortunato capitolo e curiosamente ancora “in lotta” con un altro titolo Rockstar Games, Red Dead Redemption. Ma la creatura di 2K Czech sarà anche questa volta all’altezza della concorrenza?
Versione testata: Playstation 3
Mafia II ci mette nei panni di Vito Antonio Scaletta, emigrato assieme alla madre e alla sorella dalla Sicilia e trasferitosi ad Empire Bay, città fittizia degli Stati Uniti d’America. Qui incontra Joe Barbaro, co-protagonista del gioco e compagno di malefatte, almeno fino all’arresto di Vito per tentata rapina. Le prospettive a questo punto sono la galera o arruolarsi nell’esercito, ed il nostro alterego virtuale opterà per la seconda ritrovandosi nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e coinvolto nell’Operazione Husky, che dalla Sicilia darà il via all’invasione alleata alla penisola italiana. Ed è proprio in questa occasione che ha il primo contatto con il mondo della mafia, rimanendo impressionato da come il boss Calogero Vizzini (detto Don Calò) riesce a convincere le forze italiane ad arrendersi e gettare le armi. Qualche tempo dopo Vito viene ferito in battaglia ed ottiene un congedo temporaneo, e decide quindi di ritornare ad Empire Bay dove inizierà assieme a Joe (che gli procura un certificato medico falso che gli evita di dover ritornare in guerra) una scalata che spera lo porterà ad entrare all’interno di Cosa Nostra e della famiglia…
Questa seconda iterazione di Mafia si presenta a livello di giocato come una commistione tra un free roaming ed uno sparatutto in terza persona. La prima di queste due componenti però non risulta particolarmente riuscita: Empire City è infatti povera a livello di interazione e sono completamente assenti le missioni secondarie. Le poche attività secondarie si riassumono in qualche negozio di vestiti dove cambiarsi d’abito per azzerare il “livello sospetto”, degli esercizi in cui acquistare armi da fuoco e munizioni, officine dove riparare e modificare le vetture e distributori di carburante dove poter rifornire i veicoli nel caso stia finendo la benzina. L’interazione si limita allo sfruttamento di questi luoghi per fare un po’ di spesa oppure in alternativa di darsi alle rapine, “ripulendoli” dai soldi e dalle merci esposte. Ad affossare ulteriormente la riuscita dell’aspetto open world dell’esperienza ci pensa la mancanza quasi assoluta di incentivi all’esplorazione della città, che assume un suo senso solo per i giocatori più “completisti” decisi a raccogliere i collezionabili disseminati per la mappa e costringe tutte le altre tipologie di player ad attraversare Empire City da un punto all’altro solo per avviare le missioni principali legate alla trama. A queste meccaniche a mondo aperto quasi fine a loro stesse però fa da contraltare una componente da sparatutto in terza persona solida e riuscita, che pur non inventando nulla si dimostra all’altezza del compito e riesce a regalare una certa dose di divertimento a chi sta giocando grazie anche ad una buona varietà di armi disponibili. Queste sono divise in quattro gruppi: armi da lancio (molotov e granate, oltre alla mano nuda), armi automatiche, pistole e fucili a pompa, e sono selezionabili mediante le frecce direzionali del pad (rispettivamente sinistra, su, destra e giù) ed includono oltre alle classiche armi da gangster di quegli anni come il Thompson anche “bocche da fuoco” riprese dalla Seconda Guerra Mondiale. All’arsenale a disposizione si aggiunge inoltre un sistema di coperture ben implementato che permette di aderire (e nascondersi) ad ogni parete, scatola o ostacolo si possa frapponga tra Vito ed i nemici di turno.
Altro aspetto molto riuscito di Mafia II è quello legato alla guida. Oltre ad un congruo quantitativo di veicoli (sia per quelli anni ’40, in cui figurano macchine dalle linee più ingombranti e generose che per quanto riguarda i “moderni” mezzi anni ’50, più slanciati e performanti) a colpire è il taglio quasi simulativo dato a questo scorcio dell’esperienza: è possibile ad esempio salvare nel proprio garage fino a dieci veicoli, che però (a differenza di quanto avviene in altri free roaming) non vengono automaticamente riparati una volta depositati, ma mantengono tutti i danni subiti dalla carrozzeria rendendo necessario portarli in officina per rimetterli a nuovo. Non manca una certa componente di tuning, con la possibilità di modificare le macchine per migliorarne le prestazioni, cambiare il colore della carrozzeria o personalizzare la targa per evitare che la polizia insegua il veicolo qualora sia nella lista di quelli ricercati. Ogni vettura è inoltre dotata del proprio serbatoio, che si svuota man mano che questa viene utilizzata e rende necessario talvolta recarsi ad un distributore per fare il pieno come avverrebbe nella vita reale. È infine possibile rendere ancor più realistica l’esperienza alla guida selezionando nelle impostazioni la guida simulativa, che comporta una maggiore sensibilità ad alcuni parametri come il peso del veicolo, la velocità alla quale si sta guidando o le condizioni atmosferiche di Empire Bay, regalando non poche soddisfazioni a quei giocatori alla ricerca di un’esperienza il più possibile realistica. Se però la cura e l’attenzione dedicate a questo aspetto sono palesi e sotto gli occhi di tutti, c’è anche da dire che alcune scelte stilistiche non fanno nulla per supportare il lavoro fatto da 2K Czech e anzi agiscono piuttosto da zavorra: oltre ai già sottolineati limiti del free roaming proposto in Mafia II la scelta di rendere il tempo atmosferico “statico” e pre-impostato in base al capitolo in corso (piuttosto che renderlo casuale o in qualche modo dinamico) tarpa le ali l’esperienza al volante, specie se si gioca attivando l’opzione di guida simulativa.
Mafia II non si fa mancare nemmeno qualche bug: alcuni non particolarmente pesanti (come ad esempio quando le forze di polizia di Empire Bay non rispondono in modo puntuale, “soprassedendo” occasionalmente quando si superano i limiti di velocità in auto o si tampona qualche altro veicolo), altri più fastidiosi e tali da dover ricaricare il checkpoint precedente, ed infine un paio di problemi pesanti nel capitolo 14 tali da dover ricominciare tutto il capitolo dall’inizio (trigger che non scattano, filmati che non partono e simili). Dal punto di vista tecnico invece sullo schermo cose molto belle, come i dettagliati primi piani dei vari personaggi durante le cutscene, si alternano ad altre più “sporche”, con texture meno dettagliate proprie della versione per Playstation 3. Per quanto riguarda invece il comparto sonoro c’è da segnalare una soundtrack decisamente ricca (circa 120 brani) che spazia da sonorità anni ‘40 a tracce anni ’50, toccando generi musicali quali rock, blues e R&B.
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