Con L’inferno è vuoto, terzo e ultimo capitolo di Life is Strange: Before the Storm, gli sviluppatori statunitensi chiudono definitivamente la loro avventura ambientata nel passato di Chloe Price.
“L’inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui” è un verso proveniente nientemeno che da “La Tempesta” di
William Shakespeare, opera teatrale del drammaturgo inglese andata sul palco per la prima volta nel 1611. Con un sapiente utilizzo metalinguistico di questo verso, i ragazzi di
Deck Nine Games riescono però a rivolgersi non solo agli amanti del compianto poeta, ma anche a coloro che hanno vissuto la splendida esperienza del primo
Life is Strange, ai quali, al solo sentire parlare di “tempesta”, affioreranno numerosi ricordi. Con
L’inferno è vuoto, terzo e ultimo capitolo di
Life is Strange: Before the Storm, gli sviluppatori statunitensi chiudono definitivamente la loro avventura ambientata nel passato di
Chloe Price, coprotagonista del titolo originale sviluppato da
Dontnod Entertainment. In attesa dell’episodio bonus in arrivo a gennaio (ed esclusiva di coloro che hanno acquistato la Deluxe Edition del titolo), ci troviamo ancora una volta pronti a comunicarvi le nostre opinioni su quello che è, senz’ombra di dubbio, il prequel di uno dei titoli più apprezzati degli ultimi anni. Come al solito
staremo attenti a non fare alcun tipo di spoiler, quindi non dovete far altro che proseguire con la lettura per scoprire se
Life is Strange: Before the Storm Episodio 3 – L’inferno è vuoto si è dimostrato all’altezza delle aspettative.
Versione testata: PlayStation 4
Prima della tempesta
Bisogna ammetterlo: i ragazzi di Deck Nine Games non avevano un compito facile
Dopo il notevole colpo di scena dello scorso episodio, ne
L’inferno è vuoto troveremo Chloe Price alle prese non solo con la risoluzione di tutti i quesiti rimasti in sospeso, ma con una notevole quantità di nuove rivelazioni capaci di sconvolgere la vita di qualsiasi persona. Bisogna ammetterlo: i ragazzi di
Deck Nine Games non avevano un compito facile.
Quando si va a realizzare un prequel bisogna non solo stare attenti alla continuity, ma soprattutto cercare di venire incontro ai gusti di tutti i giocatori/spettatori/lettori. Alle volte la soluzione più semplice è quella di giocare di continui rimandi verso l’opera originale e di andare a caratterizzare in maniera retroattiva alcuni personaggi già noti, mentre altre volte si preferisce raccontare qualcosa di completamente estraneo alla vicenda, ma che si rivela comunque utile per una maggiore comprensione dell’universo narrativo che stiamo vivendo.
Deck Nine Games, invece, cerca di limitare al massimo i meccanismi di queste due tipologie di prequel, puntando tutto sul raccontare una storia che parla d’amore, delle difficoltà che affrontiamo nella vita, dei rapporti con i propri genitori e della nostra dipendenza dalle persone a noi care. Certo, sono presenti dei rimandi più o meno evidenti al capitolo principale, ma una volta completata l’avventura di Chloe ci sentiremo soddisfatti e, anche nel caso non avessimo mai giocato nei panni di Max, appagati da una trama che riesce a chiudere il cerchio (scena dopo i titoli di coda esclusa). Questo, ovviamente, vale nel caso noi fossimo alla ricerca di una storia ben scritta e con personaggi ottimamente caratterizzati, mentre
coloro che speravano di vedere tutti i passaggi che hanno portato i personaggi alla situazione iniziale del primo Life is Strange potrebbero rimanere delusi dallo sviluppo degli eventi. Personalmente (e qui si entra inevitabilmente nel campo dei gusti personali) ho apprezzato questa scelta solamente in un secondo momento. Inizialmente, infatti, ero tra quelli che si aspettavano un approfondimento di tanti aspetti del capitolo originale, ma
pian piano mi sono fatto catturare dalla storia e dalla caratterizzazione di Chloe e Rachel. Ammetto che una volta terminati i titoli di coda ho realizzato che i tre episodi di Deck Nine Games sono riusciti in quello che era, evidentemente, il loro intento: emozionarmi e coinvolgermi.
E cosa si può volere di più da un titolo dalla forte componente narrativa?!
Dire o non dire, questo è il dilemma!
per quanto riguarda il gameplay, Life is Strange: Before the Storm non osa nulla di nuovo
Com’era logico aspettarsi, da un
punto di vista ludico, questo terzo episodio di Life is Strange: Before the Storm non aggiunge
nulla di nuovo e/o di impattante sul gameplay. Ci troveremo di fronte ancora una volta a
prendere decisioni più o meno importanti per la trama e a esplorare i vari ambienti di gioco per trovare le zone dove apporre il segno del nostro passaggio grazie al nostro fidato indelebile nero.
Ancora una volta abbiamo trovato i “puzzle ambientali” per i graffiti troppo semplici e, per quanto non vadano a danneggiare inevitabilmente il gameplay, ci è dispiaciuto non doverci impegnare per ottenere i trofei relativi a questi “collezionabili”.
Segnaliamo, per quanto riguarda le scelte di dialogo, la presenza di un forte bivio nel finale che, viste le statistiche di completamento del gioco degli altri giocatori, è riuscito nell’intento di spezzare a metà il pubblico, cosa estremamente positiva quando si parla di questa tipologia videoludica.
Il mondo è un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte
Il comparto sonoro di Before the Storm è pura poesia indie
Niente di nuovo neanche sotto l’aspetto tecnico, con modelli poligonali dei personaggi ancora soddisfacenti (ma ben lontani dall’essere perfetti) e un
comparto sonoro semplicemente ineccepibile. La colonna sonora di Life is Strange: Before the Storm, pur non raggiungendo quella del capitolo originale, è un vero piacere per le orecchie e siamo certi che la ascolterete più volte una volta completata l’avventura (e chi vi scrive lo sta facendo anche in questo momento).
Del tutto assenti, come per gli scorsi capitoli, bug e/o cali di frame rate di alcun tipo, cosa che ci ha permesso di completare l’avventura nel migliore dei modi.
Verdetto
8 / 10
Non sono pronto a lasciare il mondo di Life is Strange
Commento
Pro e Contro
✓ Narrativa di altissimo livello
✓ Dialoghi sempre curati
✓ Capace di chiudere il cerchio
✓ Alcune scelte rilevanti
✓ Comparto sonoro da capogiro
x Pochi collegamenti con il capitolo principale
x Gameplay risicato come al solito
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