Abbiamo parlato più volte dell’
importanza della narrazione all’interno del mercato videoludico attuale e di come
Life is Strange, titolo ad episodi sviluppato da
Dontnod Entertainment, sia riuscito nell’intento di mettere d’accordo praticamente tutti con la sua storia matura, con il suo ritmo deciso e con una caratterizzazione dei personaggi decisamente sopra la media. Ecco perché, all’annuncio di
Life is Strange: Before the Storm, tutti noi abbiamo reagito con discreto entusiasmo, affascinati dall’idea di poter tornare a visitare questo universo narrativo dal forte fascino, ma spaventati dalla possibilità di non venire colpiti emotivamente come riuscì a fare il titolo originale. Il fatto che questo seguito (che in realtà altro non è che un prequel al ritorno in città di Max Caulfield) non sia realizzato dalla software house francese, ma dai ragazzi del Colorado di
Deck Nine Games non ha fatto altro che contribuire alla paura di trovarsi per le mani un titolo non all’altezza delle nostre aspettative.
Oggi, giovedì 31 agosto, è stato reso disponibile il primo episodio, dal titolo “Svegliati” e noi, come al solito, siamo pronti a darvi la nostra opinione. Siete pronti a tornare a visitare Arcadia Bay?!
Versione testata: PlayStation 4
Fuoco cammina con me
Insomma: se Life is Strange era paragonabile a Twin Peaks, Life is Strange: Before the Storm è più simile ad Everwood
Come per il capitolo originale, anche
Life is Strange: Before the Storm fa della trama il suo punto di forza.
Nel corso di questo primo episodio andremo ad interpretare Chloe Price, tre anni prima degli eventi che portarono la sua amica Max ha guadagnare il potere di riavvolgere il tempo.
La Chloe che ci troveremo di fronte, però, è una ragazza in seria difficoltà emotiva, con problemi nel relazionarsi con i suoi compagni, con una madre che tenta di dimenticare il proprio ex-marito e con il pensiero del padre deceduto ancora impresso nella mente. Questo spinge Chloe a ribellarsi alla quotidianità e a prepararsi a diventare quel personaggio che abbiamo imparato a conoscere sin dal primo episodio di Life is Strange.
Il cambio d’identità della nostra protagonista avverrà gradualmente, aiutato dalla presenza di Rachel Amber, personaggio che in più di un’occasione ricorda la mai abbastanza citata Laura Palmer di Twin Peaks.
Narrativamente il titolo si difende sicuramente bene, con dialoghi ottimamente scritti (anche se talvolta traviati dalla traduzione italiana) che vanno a comporre personaggi ben delineati e affascinanti.
Bisogna però ammettere che ci troviamo su ben altri livelli rispetto alle avventure di Max. Questo perché il registro della storia pesca a piene mani dai problemi familiari ed emotivi, senza introdurre alcun elemento di mistero, pathos o fascino che ci spingano a desiderare ardentemente il prossimo episodio. Insomma: se Life is Strange era paragonabile a Twin Peaks (con tanto di qualche elemento sovrannaturale), Life is Strange: Before the Storm è più simile ad Everwood. Non che la cosa sia per forza un male (soprattutto quando si parla di certi livelli di scrittura), ma
è innegabile come il fascino che scaturiva dal primo episodio con protagonista Max sia del tutto differente da questo. Il tutto è minato da piccoli dettagli che fanno storcere il naso, come la presenza di un diario (proprio come nel primo LiS) che risulta leggermente fuori personaggio per la nostra Chloe Price o come l’estremizzazione di alcune scene emotive che rendono il tutto poco spontaneo e talvolta forzato.
Ammettiamo comunque di esserci emozionati nel giocare a questo primo capitolo di Before the Storm, in quanto l’atmosfera da “Life is Strange” è palpabile in ogni suo minuto. A proposito di “palpabile”: una delle cose che non siamo riusciti ad apprezzare del tutto è
la presenza di alcune scene palesemente rivolte al fan service dove non solo la scelta di dialoghi andava ad influire poco e niente sullo sviluppo della storia, ma che rendeva il tutto interessante solamente per gli appassionati della storia d’amore tra Chloe e Rachel (
sviluppata in modo leggermente troppo approssimativo nell’arco di un pomeriggio).
Un plauso, però, ad una particolare scena che non vi citeremo per non rovinarvi la sorpresa, ma che, lo ammettiamo, ha saputo davvero intrattenerci e conquistarci. Insomma: la storia di questo primo episodio di Life is Strange: Before the Storm non riuscirà a raggiungere le vette del primo capitolo originale e dimostra in più di un momento una certa ingenuità, ma comunque
ci sentiamo promuoverla grazie a dialoghi ben scritti e ad una regia di fondo sicuramente riuscita.
Speriamo, però, che dal prossimo episodio gli sviluppatori aggiustino il tiro.
Chloe goes Wild
La caratteristica principale di Chloe è quella di far inca**are la gente
Per quanto riguarda il
gameplay,
Life is Strange: Before the Storm si attesta sullo stesso livello degli episodi della serie principale.
La nostra Chloe, ovviamente, non possiede alcun potere di riavvolgere il tempo, quindi la sua caratteristica principale è quella di “far inca**arela gente”. Nel corso di alcuni dialoghi, infatti, potremo attivare particolari conversazioni che ci permetteranno di rispondere a tono al nostro interlocutore e, nel caso riuscissimo a vincere i conflitto verbale, a ottenere ciò che vogliamo da quella persona. Nulla di particolarmente complesso, sia chiaro, ma dobbiamo ammettere che
ci siamo divertiti nel rispondere in un certo modo a personaggi che, sin dal primo secondo, abbiamo odiato dal profondo del cuore.
Rimossi anche i collezionabili tramite fotografie, sono presenti ora sotto forma di graffiti da fare. Nel corso delle varie ambientazioni di gioco, infatti, dovremo trovare determinate zone da macchiare con il nostro pennarello indelebile e lasciare il segno del passaggio di Chloe Price. Discreta, inoltre, la longevità generale dell’episodio, che ci ha permesso di
completare la storia in poco più di tre ore, facendoci sbloccare una modalità apposita per la ricerca dei vari graffiti all’interno dei molteplici scenari.
Come onde nel bel mezzo di una tempesta
Tecnicamente Life is Strange: Before the Storm si difende bene
Il
comparto grafico di
Life is Strange: Before the Storm è per molti versi simile a quello delle avventure di Max, ma
è innegabile come i modelli poligonali dei personaggi risultino ora più definiti e curati. Peccato, però, che anche in questo ambito siano presenti alti e bassi, con ambienti talvolta spogli, effetti particellari scadenti e, soprattutto, una sequenza col fuoco finale da far venire i brividi. Discorso ben diverso per quanto riguarda il
comparto sonoro che, in una scala tra “Musica d’ascensore” e “To All of You” nel corridoio iniziale del primo LiS, si colloca sulla fascia medio/alta, riuscendo ad
emozionare e sposandosi alla perfezione con l’atmosfera di gioco.
Assenti bug di alcun tipo, cosa che ha reso la nostra avventura fluida dal primo all’ultimo minuto di gioco.
Verdetto
7 / 10
Rachel Amber is the new Laura Palmer
Commento
Pro e Contro
✓ Atmosfera "alla Life is Strange" intatta
✓ Dialoghi ottimi
✓ Comparto sonoro di qualità
x Trama che non decolla del tutto
x Qualche problema a livello narrativo
x Graficamente con alti e bassi
#LiveTheRebellion