Recensione Legend of Kay Anniversary

La generazione di PlayStation 2 vide l’esordio e il successo di numerosi titoli platform, tra cui è impossibile non citare Jak & Daxter (poi stravolto quasi del tutto da Naughty Dog con i capitoli successivi), Sly Cooper (anch’esso cambiato profondamente da Sucker Punch, e poi preso in eredità da Sanzaru Games) e Ratchet & Clank (rimasto sempre fedele a se stesso, per merito di Insomniac Games). Tra Lombax Spaziali, umanoidi e ladri procioni, nel 2005 provo a ritagliarsi il suo spazio anche un Gatto combattente, il protagonista di Legend of Kay, platform dalle tinte action sviluppato da Neon Studios, e arrivato in seguito con un porting anche su Nintendo 3DS (per mano di Firehazard Studio). Passato in sordina ma apprezzato da coloro che ci giocarono ai tempi, Legend of Kay torna alla ribalta dieci anni dopo grazie a Nordic Games, in digitale e retail su Wii U e PlayStation 4, mentre solo in versione scaricabile su PlayStation 3, PC e Xbox 360 ad un prezzo di 29,90 € (19,90 € nella controparte PC). Riuscirà a farsi valere in questa calda estate?

Versione testata: Wii U

La leggenda del gatto guerriero
Legend of Kay Anniversary ripropone logicamente gli eventi del titolo del 2005, nelle terre di Kay ci sono quattro villaggi che vivono in armonia tra loro: i gatti, i conigli, i ranocchi e i panda; ognuna delle tribù è portata per un’arte in particolare e si rende utile alle altre comunità. La pace viene interrotta dal Generale Shun, un crudele gorilla, e dalla sua alleanza coi topi del perfido sciamano Tak: i due mettono a ferro e fuoco le quattro terre, soggiogando grazie alle proprie armate i cittadini e imprigionandone la maggiorparte. Entra così in scena Kay, il nostro peloso e ironico gatto, che armato di spada e di tecniche di lotta decide di mettersi conto il dittatore e i suoi scagnozzi.

un mix tra platform e action
La storia procede lineare per circa quindici ore ed è suddivisa a capitoli nei quali Kay esplorerà tutte le terre del suo mondo: da cittadine giapponesi a foreste e paludi, fino alla battaglia finale con Shun e Tak all’interno della loro fortezza. Il titolo offre quattro difficoltà e può essere affrontato sia dai giocatori alle prime armi, sia a quelli amanti delle sfide grazie alla difficoltà “incubo” in cui bisognerà cercare di non subire danni, schivando e parando i colpi avversari.

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Spada,artigli e martello
Legend of Kay mischia action e platform in un susseguirsi quasi omogeneo di situazioni, ad ogni sequenza di piattaforme ne segue sempre irrimediabilmente una di combattimento, alternando ogni tanto delle corse su diversi animali che richiameranno molto da vicino i livelli a dorso di Polar e Kuma nei primi storici Crash Bandicoot. Kay potrà contare su tre armi diverse: la spada, i veloci artigli e il pesante martello, ognuna di esse è adatta contro uno specifico nemico e starà al giocatore cambiare al momento giusto lo strumento (grazie a “ZR”) e infliggere un maggior danno. Ogni nemico sconfitto farà aumentare il contatore delle combo, una volta attivato premendo “X” Kay potrà lanciarsi da un avversario all’altro (oppure spostarsi in volo distruggendo i demoni di pietra) e ad ogni colpo il suo attacco aumenterà esponenzialmente.

Oltre alle classiche combinazioni d’attacchi eseguibili premendo “A,B e Y” nel giusto ordine, Kay può contare su dell’equipaggiamento extra come bombe o pozioni (affidate al tasto “L”) e su un attacco magico, eseguibile tenendo premuto “X” mentre si tocca il suolo, lo stesso pulsante è adibito anche alla parata. Legend of Kay non è un button smasher (se non forse alla difficoltà più bassa) e bisognerà cercare di non farsi colpire dagli avversari alternando tutto l’arsenale in possesso del micio. Un sistema di controllo che a prima vista funziona anche a dieci anni di distanza ma che ben presto si scontra contro due avversari temibili: il primo è la selezione dell’arma affidata a “ZR” quando si utilizzano i Demoni di Pietra di cui abbiamo già accennato qualche secondo addietro. Alcuni di questi demoni, per essere distrutti e permettere a Kay di proseguire nel suo volo aereo, richiederanno un’arma specifica: fin qui nulla di troppo strano, se non fosse che “ZR” permette di selezionare le armi sempre nello stesso ordine (Spada, Martello,Artigli) mentre i suddetti ostacoli mischiano l’oggetto richiesto chiedendo una diversa sequenza e rendendo davvero fastidiose diverse sequenze platform del titolo. Per debellare questo difetto bastava dedicare alle armi uno slot apposito sulla croce direzionale, invece di confinarla unicamente alla piccolissima mappa delle zone, fortunatamente con un po’ di pratica  per quanto scomodo riuscirete presto a domare la scelta delle armi, al contrario della vera e propria piaga del titolo: la telecamera.

Assicurati di riprendere tutto
Come i suoi avversari più famosi citati in apertura, anche Legend of Kay propone diverse sequenze platform, in cui oltre al muoverci in aria tramite i Demoni di Pietra bisognerà far saltare il gatto in modo da raggiungere il determinato obiettivo, evitando gas, fiamme, frecce e qualsiasi tipo d’ostacolo Shun e Tak metteranno sul cammino del felino. Tutto nella norma, anche se non vi sono idee troppo originali (se non un paio che comunque sfruttano i Demoni) ma che vengono minate da una telecamera imprecisa e che il più delle volte non riuscirà ad inquadrare la zona ma si limiterà ad un primo piano di Kay.

la telecamera mina l’esperienza di gioco
Alcune sezioni andranno fatte completamente “al buio” proprio a causa della fastidiosa telecamera, che rovina molte fasi dell’esperienza di gioco. La stessa inquadratura non migliora neanche nelle fasi di combattimento, dove tarda ad inquadrare gli avversari favorendone i colpi mortali o il ritardo nella parata da parte del giocatore. Infine se voleste guardarvi attorno in cerca di collezionabili ci saranno irrimediabilmente punti ciechi in cui la telecamera non potrà inquadrare, preferendo nuovamente concentrarsi su un primo piano di Kay.

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Dieci anni e non sentirli?
Legend of Kay Anniversary propone una nuova interfaccia delle statistiche a schermo, risultando molto più ordinato e curato rispetto alla controparte di dieci anni fa. Purtroppo Nordic Games non è riuscita a donare una nuova giovinezza ai modelli poligonali e alle animazioni dei personaggi, che appaiono solamente più puliti ma oggettivamente datati. Alcuni PNG inoltre lasciano davvero a desiderare,

Colonna sonora  ancora impeccabile
(soprattutto i panda e gli animali che Kay cavalcherà nel corso dell’avventura) causando risate di ribrezzo più che di divertimento. Il titolo è tradotto completamente in italiano sia nei testi che nell’audio, doppiaggio che se per Kay (Massimo di Benedetto), Shun (Riccardo Rovatti) e gli altri personaggi principali risulta molto buono, va a perdersi nuovamente sui comprimari con odiosi accenti finti che dovrebbero dar euna cadenza straniera ad ogni tribù. L’ennesima ranocchia finta-francese o drago finto-britannico diventano ammorbanti piuttosto che intrattenere il videogiocatore, che non vedrà l’ora di togliersi dai piedi l’animale appena salvato. Un plauso alle scene di intermezzo narrate sotto forma di fumetto, i disegni delle vicende non hanno perso il fascino e riescono a convincere a pieno a differenza di quelle realizzate con il motore interno del gioco. Vanno infine spese due parole sulla colonna sonora di Legend of Kay, vero e proprio fiore all’occhiello di tutto il comparto tecnico e che anche a dieci anni di distanza è efficace e d’impatto, riuscendo ad immergere il giocatore nelle lande pseudo giapponesi del titolo.

Verdetto
7.5 / 10
Gatto rognoso, bel gattone, non è colpa tua
Commento
Legend of Kay Anniversary sente il peso degli anni, sia nel comparto tecnico che nelle meccaniche di gioco, ma riesce a colmare la lacuna grazie ad un sistema di combattimento riuscito ed ad una colonna sonora veramente intrigante. Purtroppo il tutto viene minato da una telecamera fastidiosa, che rovina in gran parte le sezioni platform del titolo e che poteva essere corretta in fase di rimasterizzazione. Nordic Games ha fatto un buon lavoro e siamo sicuri che Legend of Kay troverà nuovi fan grazie a questa versione, sebbene non sia perfetta risulta un tuffo nel passato alle atmosfere dei platform dell'era PS2.
Pro e Contro
Buon mix tra platform ed action
Colonna sonora intrigante

x Telecamera insopportabile
x Doppiaggio italiano altalenante
x Alcuni modelli poligonali poco convincenti

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