Recensione Klang

Proprio quando inizi a pensare di aver visto tutta l’originalità possibile dallo scenario indie attuale, ecco che l’opera di un nuovo studio di sviluppo riesce a stupirti ancora, lasciandoti letteralmente a bocca aperta dall’inizio alla fine dell’intera esperienza di gioco. Può sembrare una presentazione blasonata, eccessivamente generosa e, forse, persino esagerata; eppure, è difficile trovare delle parole che possano descrivere Klang più efficacemente di “meraviglia“, “ispirazione” e “originalità” insieme.

Presentato al pubblico di Steam tramite il programma Greenlight nel Febbraio 2015, Klang è finalmente approdato tra le pagine della piattaforma Valve lo scorso 22 Settembre, portando il suo stile punk e il suo ritmo irresistibile dritti nelle orecchie e negli occhi dei giocatori PCMacLinux. E non c’è dubbio che le premesse del gioco siano già insolite di per sé: nato dall’incredibile mente di Tom-Ivar Arntzen e pubblicato da Snow Cannon Games, il titolo di Tinimations rappresenta il folle tentativo di riunire due generi che apparentemente non sembrano aver proprio nulla in comune: l’action-platform e i rhythm game. Il risultato è un gioco in 2D dalle tinte incredibilmente psichedeliche, con una colonna sonora elettronica e una formula di gameplay seconda solo al suo sorprendente comparto artistico.

Klang è ora disponibile su Steam al prezzo di lancio di €14,99 (con uno sconto del 20% sugli acquisti fino al 29 Settembre).

 

Versione testata: PC

 

 

“Dannazione, ma io sono un metallaro”
Klang si basa massicciamente sulla propria colonna sonora
Prima di proseguire, invitiamo chiunque a dare un’occhiata al trailer di debutto poco sopra, per avere un’idea di cosa Klang abbia in serbo per chi si approccia alla sua storia. Il titolo di Tinimations, infatti – in qualità di rhythm game, appuntosi basa in maniera massiccia sulla propria colonna sonora per costruire una formula di gameplay efficace e divertente, ed è proprio dalle incredibili tracce del gioco che inizierà la nostra analisi. Mettendo temporaneamente da parte la componente narrativa (appena accennata tramite le cutscene del gioco), si rivela infatti necessario spendere qualche parola sullo straordinario lavoro svolto dal compositore di Klang: tramite il sapiente utilizzo di tastiere, sintetizzatori, percussioni digitali e altri elementi ben noti agli appassionati della musica elettronica, bLiNd ha saputo realizzare un gran numero di tracce dal ritmo coinvolgente e irresistibile, che accompagneranno il giocatore nel corso di tutta la sua avventura.

È praticamente impossibile non lasciarsi trascinare dal groove serrato e mordente delle tracce di Klang, che deve molta della sua immersività proprio allo splendido lavoro svolto dal compositore della colonna sonora: ogni singolo brano, infatti, sembra avere la straordinaria capacità di catturare il giocatore e immergerlo in un mondo completamente estraneo al proprio, e non saranno rari i momenti in cui ci si ritroverà a muovere la testa seguendo quel particolare ritmo segnato dalle graffianti percussioni elettroniche. Abbracciando un genere che sembra trarre influenze sia dalla techno che dal dubstep, lo splendido lavoro di bLiNd conferisce a Klang gran parte del proprio fascino già di per sé; un fascino che indubbiamente cattura e coinvolge fino in fondo, sia che voi siate amanti dello stile scelto dal compositore sia che preferiate tutt’altro genere musicale.

 

Klang

 

“Non vedevo tanto punk dai tempi dei Sex Pistols”
A questo punto, è necessario partire da un presupposto che permetterà di parlare con più chiarezza del lato artistico di Klang: il lavoro dei Tinimations è punk fino all’orlo. Non un punk “classico”, però, almeno non del tutto: si tratta, piuttosto, di un punk dalle tinte fortemente elettroniche, un tipo di punk che ricorda più Tron (per quanto l’accostamento tra le due cose possa sembrare azzardato) che non lo stile sviluppatosi alla fine degli anni ’70. La scena di Klang, quindi, è spesso dominata da gigantesche scimmie con cuffie da disc-jockey, strani animali al neon e creature improponibili che danno al tutto un’aria decisamente surreale, e persino il protagonista stesso sembra ricordare le semplici fattezze di un ragazzo amante del ritmo (con tanto di cuffie sempre ben salde sulle orecchie).

 

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Uno stile punk estremamente ispirato
Per questo motivo, è probabile che qualcuno possa non apprezzare fino in fondo lo stile artistico adottato dagli sviluppatori. E, tuttavia, non si può negare che Klang sia incredibilmente ispirato, sia nelle sue ambientazioni che nel character design: il giovane protagonista si ritroverà a combattere strane creature angeliche, animali antropomorfi e curiose divinità malvagie, e sarà costantemente immerso in un ambiente al neon dominato da luminescenti tinte azzurre e dorate. Anche la regia delle cutscene (che, come già accennato, si occupano di disegnare la storia del gioco) risulta incredibilmente di alta qualità, con effetti grafici fenomenali e una padronanza della fotografia degna quasi di un’opera cinematografica di alto livello.

Insomma, se siete degli amanti dello stile punk e dell’elettronica, è inevitabile che l’insolito stile di Klang lasci un segno indelebile nel vostro cuore; in caso contrario, comunque, è altrettanto probabile che il lavoro svolto dagli sviluppatori sia in grado di lasciarvi a bocca aperta in più di un’occasione.

 

Drop that bass!
Un platform a tempo di musica…
Al di là dell’elaboratissimo stile artistico, però, il vero fulcro di Klang sta nella sua insolita formula di gameplay. Sfruttando giusto qualche tasto sulla tastiera o sul controller (il cui uso è fortemente consigliato, per inciso), il giocatore potrà muoversi in giro per le “arene” sfruttando salti acrobatici e scivolate per schivare gli attacchi degli avversari più distruttivi, utilizzando al tempo stesso i quattro tasti frontali (o, anche meglio, una levetta analogica) per respingere i proiettili nemici. Tutte le azioni su schermo, in ogni caso, saranno svolte perfettamente a tempo di musica: gli attacchi raggiungeranno il giocatore seguendo il ritmo della traccia, e persino l’ambiente di gioco rispecchierà direttamente le percussioni o i sintetizzatori della colonna sonora. Ciò si traduce in un gameplay frenetico e dinamico, che richiederà al giocatore ottime capacità di adattamento e riflessi prontissimi per fronteggiare le innumerevoli difficoltà dei vari livelli di gioco.

Non sarà raro, ad esempio, essere costretti a saltare da una piattaforma a un’altra durante lo scontro con un boss, come non accadrà di rado di dover seguire il ritmo della musica per schivare le luci di alcuni riflettori (altrimenti letali). La curva di difficoltà, comunque, crescerà di qualche step ad ogni nuovo stage, implementando di volta in volta ritmi e azioni più complesse: ben presto, i salti e le scivolate diventeranno vere e proprie azioni contestuali per portare avanti il punteggio – a patto, ovviamente, di eseguirle nel momento giusto.

 

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… Che non lascia scampo al giocatore distratto
Un requisito che non risulta poi così scontato, dal momento che, sfortunatamente, Klang soffre di qualche problema relativo alla precisione dei controlli. Appena giocabile con la tastiera (e decisamente complesso da gestire con uno Steam Controller), il piccolo capolavoro di Tinimations sembra non ricevere tutti gli input nel momento giusto, e non sarà raro interrompere una combo fenomenale semplicemente perché il protagonista ha reagito con qualche istante di ritardo. Non sempre, inoltre, gli indicatori su schermo sono in grado di aiutare, dal momento che garantiscono un margine di errore piuttosto ridotto; ne consegue che Klang è un titolo estremamente punitivo, che non lascia scampo al giocatore distratto e che richiede la massima attenzione per essere portato a termine con successo.

Ciò nonostante, è indubbio come il titolo di Tinimations sia un gioco divertente dall’inizio alla fine, capace di trascinare il giocatore al suo interno con estrema facilità proprio grazie alla sua insolita formula di gameplay. Le splendide animazioni del protagonista e gli incredibili effetti grafici del gioco faranno il resto, conferendo a Klang un fascino artistico e ludico con pochi eguali nello scenario indie attuale.

 

Eppure mi dicevano di avere talento per la musica…
Non molto longevo, ma ricco di extra
Fascino che, sfortunatamente, si conclude piuttosto in fretta, portando il giocatore più abile a terminare la Modalità Storia di Klang in poco più di tre ore circa. Nonostante una campagna principale spettacolare già nella sua brevità, comunque, gli sviluppatori hanno ben pensato di implementare qualche “extra” per invogliare il giocatore a dedicare un po’ di tempo in più al loro piccolo gioiello: una volta terminata la modalità storia e sconfitto il boss finale, infatti, sarà possibile affrontare di nuovo tutti i livelli a un grado di difficoltà più alto, e verrà sbloccata tutta una serie di stage bonus molto più difficili e complessi da portare a termine. Un sistema di punteggio (che va dalla D alla S, con un’estensione al grado SSS per la modalità “Hardcore”), poi, spingerà i giocatori più perfezionisti a cercare di migliorare continuamente le proprie performance, dando un boost considerevole alla longevità e alla rigiocabilità complessiva.

 

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L’esperienza di gioco offerta da Klang non si conclude qui: sebbene una trama appena abbozzata (e, comunque, quasi del tutto irrilevante ai fini del gioco), alcuni problemi relativi ai controlli e una durata decisamente ridotta, l’opera di Tinimations si configura come un titolo di ottima qualità e artisticamente ispirato come pochi altri; divertente fino alla fine, immersivo oltre ogni misura e affascinante più di un brano musicale ben studiato, Klang è un gioco che nessun amante dei platform (e del ritmo) dovrebbe lasciarsi scappare, se non altro perché introduce meccaniche nuove e del tutto insolite in un genere già consolidato da decenni.

 

Klang è estremamente esoso a livello di risorse, sia nei suoi requisiti consigliati che in quelli minimi. Un computer di fascia medio-alta dovrebbe gestire alla perfezione il suo splendido motore grafico, ma è altamente consigliata una scheda video dedicata per evitare consistenti cali di framerate.
Di seguito la lista dei requisiti di sistema, tratti dalla pagina ufficiale del gioco su Steam:

MINIMUM:

  • OS: Windows 7
  • Processor: Intel Core i7-2670QM 2.2GHz
  • Memory: 4 GB RAM
  • Graphics: GeForce GT 630M
  • DirectX: Version 10
  • Storage: 2 GB available space
  • Additional Notes: Poiché Klang è un titolo 2D, alcuni laptop lo avvieranno di default usando la loro GPU integrata. Se decidete di giocare Klang su un laptop, consigliamo di far partire il gioco usando la GPU dedicata. (NOTA: se Klang rileva che il laptop sta usando una GPU integrata, il gioco stesso fornirà istruzioni per cambiare la scheda video da utilizzare all’avvio)
RECOMMENDED:

  • Graphics: GeForce GTX 580
  • Additional Notes: Per un’esperienza di gameplay ottimale, consigliamo di giocare Klang su computer desktop con monitor per PC.
 

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Verdetto
8.5 / 10
Sento già gonfiare il mio Subwoofer
Commento
Klang è un titolo che non lascia spazio a dubbi sulla sua indiscutibile qualità: mischiando platform e rhythm game con incredibile cognizione di causa, Tinimations ha saputo creare una piccola perla nel campo dei titoli indie musicali, nonostante una modalità storia un po' troppo breve e qualche problema tecnico legato alla precisione dei controlli. Impossibile non citare una cura magistrale per il connubio tra le animazioni del personaggio, il level-design e le tracce della colonna sonora, immersi in un contesto frenetico e dinamico che saprà coinvolgere il giocatore catapultandolo direttamente nel mondo di gioco. Se siete amanti della musica elettronica e dei rhythm game – ma anche soltanto delle esperienze frenetiche e dinamiche –, non dare una chance a Klang sarebbe davvero un peccato imperdonabile.
Pro e Contro
Stile artistico eccezionale e ispirato
Colonna sonora incredibile
Curva di difficoltà crescente
Gameplay studiato e divertente

x Qualche problema di precisione con i controlli
x Modalità Storia un po' troppo breve
x Forse un po' troppo punitivo

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