Sono passati una manciata di mesi dall’impetuoso arrivo di Kingdom Come: Deliverance, titolo che ha spaccato a metà l’opinione dei giocatori. Da un lato estremamente gradito per la libertà concessa nell’esplorazione ambientale e ruolistica, ha fatto storcere il naso per alcuni problemi tecnici sparsi qua e là. Come promesso dai Warhorse Studio, è stato da poco rilasciato il primo DLC, Kingdom Come: From the Ashes. Sfortunatamente nonostante le aspettative ci ha lasciato insoddisfatti, a fronte degli scarni contenuti offerti dalla proposta. Soprattutto considerato il prezzo di dieci euro sul cartellino.

Kingdom Come: From the Ashes è il primo DLC del titolo di Warhorse Studio

 

Versione testata: PS4

 

Scalatore sociale di professione
 

Catapultati nuovamente nella Boemia del XV secolo nei panni (ormai) corazzati di Henry, le promesse di nuove avventure cavalleresche non tardano a presentarsi. Convocati a Talmberg da Sir Divish in seguito alla missione “Nido di Vipere” (non è obbligatorio aver portato a termine la storia principale per poter accedere al contenuto scaricabile) grosse notizie per Henry che viene investito della carica di Balivo. Primo compito: ricostruire la città di Pribyslavitz. Tutto fantastico, ma dov’è la fregatura? Presto detto: l’onere di far risorgere la cittadina dalle ceneri è economicamente a carico del povero Henry.

Nemmeno il tempo di prendere respiro che già bisogna riversare la sacca dell’oro.

Anche se arrivati a questo punto si possiede un patrimonio tale da poter portare a termine i lavori nel giro di un’oretta. Da questa prospettiva sembrerebbe un contenuto aggiuntivo idealmente da giocare prima di finire l’avventura.
A prescindere dalla proprie finanze non si potrà andare da nessuna parte senza aver prima salvato Marius Bilek. Quest’ultimo altri non è che il locatore, rapito da alcuni banditi riusciti a fuggire dall’assedio di Pribyslavitz. Detto fatto di lì a poco Henry si ritrova a passeggio con Marius per i resti della città. Spiegato come procedere si parte alla raccolta di materie prime indispensabili per la ricostruzione.

 

 

Balivo per un giorno…e poi?
 

il sistema è progettato in maniera approssimativa e decisamente meno libera
Cominciando quindi ad adempire ai nostri doveri di Balivo si è già nel cuore del DLC. Prospettiva piuttosto deludente, visto che il resto dell’offerta proposta è rappresentata dalla disperata raccolta di conio e materiali. Anche gli aspetti manageriali lasciano a bocca asciutta: il sistema è progettato in maniera approssimativa e decisamente meno libera se confrontata allo spirito avventuriero e creativo del titolo. La delusione più amara in quest’ambito è dovuta al fatto che la costruzione di alcuni tipi di edifici preclude la creazione di altri. Ci è giunta voce della riapertura dei manicomi per accogliere le folle di giocatori completisti, impossibilitati a costruire tutti e dodici gli edifici.
A girare il coltello nella piaga, le strutture non differiscono in nulla da quelle che abbiamo già avuto il piacere di visitare. Era invece lecito aspettarsi nuove funzionalità e tipologie di interazione e lavori.

Se speravate almeno di potervi tirare su una bella villetta con servitù vi sbagliavate di grosso
C’è di buono che una volta aperte le attività commerciali parte degli introiti andranno a gonfiare le tasche del nostro Henry, finanziando magari, spericolate avventure (rigorosamente di iniziativa del giocatore, visto che From the Ashes non ce ne propone) o notti brave accompagnati da simpatiche donzelle presso bagni più vicini.
A consolidare una infima progettazione generale, ci si rende presto conto che non converrebbe nemmeno migliorare gli edifici già presenti, in quanto le finanze che genereranno per viziare il nostro avatar rimarranno immutate. Se speravate almeno di potervi tirare su una bella villetta con servitù vi sbagliavate di grosso. Pribyslavitz sarà praticamente una grande case delle bambole dove si guarda ma non si tocca.
Anche se volessimo armeggiare nelle vesti da Balivo il nostro unico compito, portato a termine il villaggio, rimarrà quello di sciogliere le diatribe tra cittadini tramite opzioni di dialogo che a conti fatti sembrano non avere alcuna conseguenza tangibile nel mondo di gioco.

 

 

Verdetto
No
Simcity ma senza Sim.
Commento
A conti fatti l’unico motivo per acquistare il DLC è per avere un introito di Groschen fisso per finanziare le vostre scorribande. Visto la carente offerta gestionale e la totale assenza di nuove vicende, spendere dieci euro per un contenuto scaricabile che da offrire ha solo una nuova città, senza nulla di veramente stimolante al suo interno è decisamente uno spreco. Se proprio non si vuole fare a meno dell’acquisto, i nuovi contenuti sono decisamente più godibili se fruiti nel corso di una nuova avventura, con una sacca di oro più sgonfia e tante altre cose da fare nella vasta mappa di gioco.
Pro e Contro
Una scusa per tornare a giocare a Kingdom Come: Deliverance...

x ...Ma ne possiamo trovare di migliori e più economiche
x Scarsissimo approfondimento dell'aspetto gestionale
x Nessuna nuova vicenda
x Longevità quasi inesistente se si è già terminata l'avventura
x Le decisioni nelle vesti da Balivo non hanno conseguenze
x Non è possibile costruire tutti gli edifici proposti

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