Recensione Killing Floor 2

Unreal Tournament è riuscito sin da subito a conquistare il cuore di una grande fetta di videogiocatori grazie al suo sapiente mix di azione e velocità frenetica. Proprio come mod di questo gigante videoludico, i ragazzi di Tripwire Interactive hanno pubblicato nel 2005 il primo Killing Floor, riuscendo a fondere il gameplay degli Unreal con le atmosfere horror caratteristiche dei film con gli zombies. Oggi, 18 novembre 2016, approda su PlayStation 4 e su PC (dopo più di un anno di Early Access su Steam) Killing Floor 2, che sembra intenzionato a imporsi sul mercato come soluzione definitiva per coloro che adorano la modalità zombie di Call of Duty (a proposito, avete letto la recensione di Call of Duty: Intinite War, vero?!) e per tutti gli amanti della saga di Left 4 Dead. Sarà riuscita la software house americana a raggiungere il proprio intento? Prima di scoprirlo leggendo, come sempre, la nostra recensione, vi ricordiamo che Killing Floor 2 è disponibile sia in versione fisica che in quella digitale al prezzo di circa 40 euro (39.90€).

Versione testata: PlayStation 4

Z Nation
Bisogna ammettere che ci nota una discreta cura nella caratterizzazione dei personaggi
Si possono dire tante cose di Killing Floor 2, ma non che la trama sia il suo cavallo di battaglia. Non esiste, infatti, una vera e proprio modalità “storia”, ma tutte le informazioni sull’apocalisse “zombie” ci verranno rivelate tramite una voce femminile durante le nostre partite offline, attraverso le varie biografie dei (numerosi) personaggi giocabili e, per i più intraprendenti, grazie al cortometraggio Killing Floor: Uncovered (che potete trovare dopo questo paragrafo), ambientato tra il primo e il secondo capitolo della serie targata Tripwire Interactive. Bisogna però ammettere che ci nota una discreta cura nella caratterizzazione dei personaggi che, pur non parlando mai o non avendo un vero e proprio carisma, riescono ad avere una propria identità grazie ai documenti consultabili prima della loro selezione. Sia chiaro: scegliere di utilizzare un protagonista piuttosto che un altro non cambierà minimamente la partita, ma si tratta puramente di una questione estetica. Dobbiamo però ammettere che, nonostante non fosse prevista alcuna modalità “campagna” in Killing Floor 2, siamo dell’idea che il character design dei personaggi, degli ambienti di gioco e dei nemici si prestino perfettamente per una storia che, purtroppo, non viene raccontata adeguatamente e della quale sentiamo, inevitabilmente, la mancanza.

 

I-Zombie
In Killing Floor 2 sono dieci le possibili classi che potremo utilizzare e appaiono sin da subito tutte molto diversificate e divertenti da padroneggiare
Il gameplay di Killing Floor 2 non si discosta molto dalle ultime modalità zombie presenti nei vari Call of Duty, ma riesce a differenziarsi dal resto dell’offerta ludica per la quantità di classi e, di conseguenza, di personalizzazione del proprio avatar. Sono infatti dieci le possibili classi che potremo utilizzare e appaiono sin da subito tutte molto diversificate e divertenti da padroneggiare. Sono presenti, infatti, il Berserker, il Commando, il Supporto, il Medico da campo, il Demolitore, il Piromane, il Pistolero, il Cecchino, il Survivalista e lo SWAT, ma. nonostante le tipologie completamente differenti tra loro, nessuna classe risulta inutile e possono tutte essere utilizzate in qualsiasi mappa di gioco. Al di là di un equipaggiamento base differente, ogni tipologia di personaggio può guadagnare esperienza sino a raggiungere il livello 25, apprendendo nuove abilità uniche ogni 5 livelli. A rendere il tutto ancora più strategico, inoltre, è il fatto che ogni cinque livelli potremo scegliere tra due abilità differenti da attivare, pur senza venire vincolati a vita dalla nostra decisione e con la possibilità di rimettere mano a tutte le nostre scelte in qualsiasi momento. Queste abilità, però, mettono in evidenza come Killing Floor 2 sia un titolo da giocare soprattutto con degli amici (rigorosamente online, vista la mancanza dello split-screen), piuttosto che in singolo. Le varie mappe, infatti, sono affrontabili anche da soli, ma l’esperienza e la vera soddisfazione arrivano quando si riesce a creare una squadra unita e pronta a sconfiggere orde su orde di nemici grazie alle caratteristiche uniche dei vari personaggi. Il titolo targato Tripwire Interactive ci permette di confrontarci in partite suddivise in tre lunghezze: Corte (4 ondate), Medie (7 ondate) e Lunghe (10 ondate). Le tipologie di avversari varieranno, ovviamente, ad ogni ondata, cercando di mettere in difficoltà il giocatore mescolando nemici dalle caratteristiche differenti e scagliandoci addosso creature sempre più potenti sino allo scontro con il Boss finale. Oltre alle nostre armi e alle nostre abilità, sarà fondamentale sin da subito approfondire la conoscenza delle varie mappe di gioco, in modo da poter sfruttare al meglio le aree e sigillarle man mano tramite un particolare oggetto capace di saldare le porte (rallentando così i nemici). Tra un’orda e l’altra, inoltre, potremo spendere i nostri punti esperienza per ripristinare la corazza e comprare munizioni e nuove armi per il nostro avatar, diventando sempre più potenti e pronti a combattere anche contro le creature più pericolose. Le modalità di gioco offerte per il multiplayer, purtroppo, si fermano a due: Survival e Survival VS. Mentre nella prima saremo costretti ad affrontare gli Zed (i non morti) al fianco dei nostri compagni di avventura, la seconda ci permetterà di scontrarci con loro in partite PVP dove alcuni giocatori interpreteranno i mercenari e altri le creature non morte. Durante la nostra prova abbiamo riscontrato qualche problema di matchmaking, ma siamo convinti si tratti solamente di una situazione momentanea dovuta ai pochi giocatori online (dopotutto il titolo è uscito ufficialmente oggi). Ci sentiamo di fare un plauso particolare alla difficoltà del titolo che, nonostante a livello “normale” risulti facilmente affrontabile, diventa un vero e proprio incubo quando si arriva a giocare a livello “Suicidio” e “Inferno in Terra”, garantendo ore e ore di sane imprecazioni e di momenti carichi di adrenalina.

The Walking Dead
Da un punto di vista tecnico, Killing Floor 2 non grida certo al miracolo
Da un punto di vista tecnico, Killing Floor 2 non grida certo al miracolo, ma presenta un buon character design e un colpo d’occhio generico di tutto rispetto, soprattutto se decideremo di spingere al massimo la barra “intensità violenza” nel menù delle opzioni (sconsigliata ai più deboli di stomaco). Per quanto riguarda il comparto audio, l’ultima fatica di Tripwire Interactive presenta una colonna sonora di tutto rispetto, con tracce rock/metal capaci di enfatizzare l’azione di gioco e con un parco suoni (creature e armi) curato e vario. Impeccabile la fluidità di gioco, ancorata a 60fps e in grado di trasmettere una sensazione di velocità inarrivabile da altre produzioni. Durante le nostre partite, infine, non abbiamo notato bug o problemi di alcun tipo, a dimostrazione, ancora una volta, della stabilità del prodotto della software house della Georgia.

Verdetto
8 / 10
Dov'è Lucille quando serve?!
Commento
Killing Floor 2 è un titolo frenetico, violento, divertente e capace di intrattenere i giocatori per un gran numero di ore. Ad ogni modo riteniamo che la mancanza di una vera e propria "modalità storia" sia un vero peccato, soprattutto viste le possibilità offerte dai protagonisti, dal character design dei nemici e dalla varietà delle mappe. Se siete alla ricerca di un titolo da giocare con i vostri amici e siete degli amanti della modalità zombie degli ultimi Call of Duty, Killing Floor 2 è un titolo che non dovete farvi scappare per nessun motivo, qualsiasi siano i suoi difettti e i suoi limiti.
Pro e Contro
Ottima atmosfera
Frenetico e divertente
Tante classi da utilizzare e approfondire
60fps fissi

x Assenza di una vera e propria storia
x Poche modalità di gioco
x Graficamente con alti e bassi

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