Recensione Kill la Kill – IF: la vie est court

Incantevole, ma dalla vita effimera. Come una farfalla.

Lo ammetto, al momento dell’annuncio ho cominciato a covare speranze come un bruco alla ricerca della pianta ospite. Dopo Attack On Titandal quale poi è scaturito un ottimo titolo – anche un’altra popolare serie animata del 2013 avrebbe avuto un videogioco dedicato: Kill la Kill – IF. Si sa, simili produzioni presentano per statuto il rischio di risultare appetibili per i soli fan delle opere da cui sono tratte; e non è che tutte possano vantare una fama – oltre una che tradizione, anche videoludica – assimilabile a giganti come One Piece, Naruto o Dragon Ball.


Per approfondire:
Dragon Ball FighterZ
Eppure, proprio come una crisalide in attesa di maturazione definitiva, l’hype – quello di un autentico otaku, o giappofag se preferite – ha cominciato il suo caratteristico ciclo vitale. Che si è concluso lo scorso 26 luglio con l’uscita del titolo targato Arc System Works, reduce altresì da Dragon Ball FighterZ. Un biglietto da visita tutt’altro che trascurabile che ha rafforzato oltremodo le aspettative verso quest’altro picchiaduro, incentrato sull’opera del noto studio Trigger, che non a caso ha supervisionato lo sviluppo del gioco. Bellissimo da vedere, emozionante da giocare: ma dalla breve durata, come l’esistenza di una farfalla che, in questo caso, avrebbe potuto avere una prospettiva di vita ben diversa. E per un titolo che viene venduto alla bellezza di 60 euro, una longevità vagamente proporzionale non può certo essere considerata una semplice speranza. Ma, quasi, una sorta di dovere.

Il nome IF, derivante dal fatto che la story mode si gioca su uno scenario alternativo all’anime, risulta dunque azzeccato più che mai.

(Troppo) pochi ma buoni. Facciamo pure ottimi.

Il roster. 8 personaggi giocabili, con le versioni alternative di Ryūko e Satsuki (a livello di moveset) che portano formalmente la cifra a 10. E’ inoltre prevista l’aggiunta, tramite DLC gratuito, di due personaggi extra.

La modalità storia percorre infatti uno scenario alternativo all’anime, e viene divisa in due capitoli, ognuno dei quali affronta la vicenda dal punto di vista di una delle due protagoniste, Kiryūin Satsuki e Matoi Ryūko. I dettagli grafici e la narrazione nel pieno rispetto dello stile dell’anime – con i doppiatori e la colonna sonora originale – fanno la gioia di chi, come me, è un cultore della serie. La gioia però è assai breve, dal momento che la suddetta storyline si lascia completare nel giro di 2-3 ore. E le restanti modalità – complice anche la questione del roster limitato – non migliora la situazione dal punto di vista della longevità.

Battaglie – sia contro la CPU che contro giocatori online – libere, sopravvivenze a oltranza contro le Covers (i mostri costituiti interamente da biofibre ndr)… Di per sé le occasioni per mettere alla prova il roster di personaggi non mancano affatto. La fedeltà nelle animazioni, nelle mosse e in generale nelle movenze rispetto all’opera originale risulta sconcertante: sembra davvero di combattere con i nostri beniamini. L’evasività tramite ologrammi di Inumuta Hōka, i vigorosi colpi di spada all’iconico grido “Men! Dō! Kote!”colpi specifici del kendo, arte marziale giapponese – di Sanageyama Uzu… I quattro Deva del consiglio studentesco alle dipendenze di Satsuki animano il campo di battaglia con tutta la forza delle loro ultradivise a tre stelle. Senza contare l’adrenalinica sen’i soishitsu, la mossa finale di Ryūko: dispiegare la lama forbice in tutta la sua lunghezza e annientare l’ultradivisa dell’avversario – spogliandolo della sua voglia di combattere; non a caso la mossa viene tradotta similmente, in italiano – è una soddisfazione impareggiabile. Il combattimento in sé risulta infatti coinvolgente e più appassionante che mai, con una spettacolarità e una fluidità interrotta solamente da un’ottimizzazione a tratti incerta – almeno per la versione testata, quella PC -, soprattutto nel momento delle mosse più mirabolanti.

Kill la Kill - IF. Ragyo quote
“La vita è divertente”. Frase iconica della principale antagonista dell’opera, Kiryūin Ragyō. Kill la Kill – IF lo è, drôle : magari fosse stato anche longue, e non court.
IF: scenari ipotetici e dove trovarli.
Pensiamo ad altri noti videogiochi picchiaduro tratti da anime, come quelli appartenenti alla serie di Naruto Ultimate Ninja Stormma anche ad altri videogiochi tratti da Dragon Ball o One Piece -. Come altri esponenti del genere, essi presentano svariate modalità, una storymode che ripercorre fedelmente un arco stabilito della serie animata, una ragguardevole quantità di personaggi giocabili. Una serie di ingredienti capaci di intrattenere per ore un qualunque fan dell’opera, quantomeno. Anche – se non soprattutto – a modalità storia esaurita in ogni suo particolare.

Prendiamo ora Kill la Kill – IF, un titolo tratto da una serie avente non centinaia di episodi – e quindi una quantità spropositata di contenuti effettivi e potenziali dai cui attingere – bensì 24 (più uno special). Un titolo che ha scelto di non ripercorrere l’anime nella sua interezza, ma di offrire al giocatore la possibilità di vivere uno scenario alternativo alle vicende “ufficiali” verificatesi nell’opera; da ciò si evince il nome IF. Una strada che avrebbe potuto condurre a un caso equiparabile a Dragon Ball Xenoverse, a un picchiaduro-RPG dinamico con la possibilità di crearsi un avatar da zero.

Un sentiero ignorato

Un personaggio creato a tavolino che si sarebbe fatto strada nell’istituto Honnōji, passando per svariate ultradivise – uniformi in grado di conferire svariate abilità sovrumane – che avrebbero permesso al giocatore di arrivare a sfidare, magari come boss finale, l’affascinante e fortissima presidentessa del consiglio studentesco Kiryūin Satsuki. La progressione sarebbe avvenuta passando per il caratteristico sistema a caste dell’istituto, che vede il rango – e le condizioni sociali – dello studente direttamente proporzionale alle stelle dell’ultradivisa in possesso. Stelle, da una a tre, che indicano inoltre la quantità di biofibre – materiale che di fatto elargisce vari poteri – presenti in ogni uniforme (dal 10 al 30%). In tutto questo il giocatore avrebbe affiancato la ribelle Matoi Ryūko nella sua missione, incentrata sulla ricerca della verità attorno alla vicenda del padre, morto assassinato. Un simile, ipotetico – ma in linea con le vicissitudini dell’anime – sviluppo avrebbe altresì permesso di arricchire, per le altre modalità, un roster di personaggimagari creandone di nuovi, non canoniciche, in caso contrario, si sarebbe conseguentemente rivelato troppo limitato. Cosa che, nei fatti, si è verificata.

Qualora si scelga di ripercorrere fedelmente la trama dell’opera originale, la creazione di nuovi personaggi potrebbe risultare superflua; come un Lars Alexandersson, direttamente dal mondo di Tekken, in Naruto Ultimate Ninja Storm 2. A patto tuttavia di averne a sufficienza, di personaggi giocabili canonici. Nel caso dell’universo di Kill la Kill non si sarebbe potuto fare, teoricamente, più di così. Ma se ti chiami IF

Un Kill la Kill - IF da sogno... Rimasto, tuttavia, tale.

Le gioie non mancano. Ma quanti rimpianti…
Kill la Kill - IF
Consigliato a: 40€
Ogni personaggio presenta due costumi alternativi, ma agli appassionati della serie non sfuggiranno, nel giro di una frazione di secondo, le mancanze che affossano ancor di più la memorabilità di Kill la Kill – IF. Non si tratta di elementi particolarmente eclatanti – nel senso che l’aggiunta non avrebbe per nulla stravolto il gioco per come è stato concepito -, ma l’assenza non passa affatto inosservata. Dalle ultradivise dei quattro Deva, delle quali sono presenti soltanto le prime versioni a fronte delle tre – persino quattro, nel caso di Sanageyama Uzu – canonicamente esistenti, all’assenza di un’effettiva trasformazione per Ryūko e Satsuki.

Combattenti eccellenti anche “al naturale”, la scelta di schierarle nel roster già sincronizzate con il loro abito sacro – rispettivamente Senketsu e Junketsu, abiti composti dal 100% in biofibra – finisce col togliere tutta la magia che invece si sarebbe potuta vivere di volta in volta. Avete presente la punta di piacere derivante dalla libertà di poter far trasformare Goku in Super Saiyan durante il combattimento? In questo caso è come se tale scelta venisse negata, costringendovi a iniziare il combattimento con Goku già trasformato.

Cosa? E’ già successo con Dragon Ball FighterZ? Arc System Works, ma allora è un vizio…

Verdetto
6 / 10
Promosso, ma con molte riserve.
Commento
Ogni volta che esce un videogioco tratto da un anime, si spera che esso abbia una forza, che sia di un valore tale da poter attirare ogni tipo da giocatore, compresi quelli estranei alle opere originali di riferimento. In molti casi, purtroppo, tale proposito viene disatteso. E Kill la Kill - IF non fa eccezione. Il potenziale della serie, così come del gioco, era ed è grande. Una serie di scelte discutibili, soprattutto a livello di contenuti, finisce tuttavia con l'indirizzare il gioco verso il club (fin troppo nutrito) di giochi apprezzabili dai solo cultori delle serie. Eppure, anche per chi (come chi vi scrive) ama Kill la Kill, il gioco non risulta all'altezza della spesa, attuale, che richiede il suo acquisto. Bellissima esperienza, ma dalla durata eccessivamente effimera.
Pro e Contro
Visivamente ineccepibile
Combat system pregevole
Poco arrosto...

x ..Molto fumo
x Prezzo esagerato
x Ottimizzazione da rivedere

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