Uscito a fine 2015, Keep Talking and Nobody Explodes si era distinto su PC per aver portato sui nostri computer le atmosfere dei giochi da tavolo, in una formula che prevedeva un multiplayer cooperativo asincrono perfettamente riuscito. A distanza di un anno, all’uscita sul mercato di PlayStation VR, il titolo di Steel Crate Games è pronto a debuttare su console e a portare con sé tutta la tensione del disinnescare bombe in compagnia degli amici.
Versione testata: PlayStation 4/PS VR
L’idea dietro Keep Talking and Nobody Explodes è tanto semplice quanto geniale. Il giocatore impersonerà un artificiere, il cui compito sarà quello di disinnescare una bomba pronta ad esplodere, grazie all’aiuto dei propri amici che dovranno fornirgli supporto e tutte le indicazioni per non innescare inavvertitamente l’ordigno. La particolarità sta nel fatto che il giocatore dovrà fidarsi ciecamente delle informazioni ricevute, mentre lui dovrà fornire più dettagli possibili sulla bomba e i suoi componenti, informazioni che serviranno per risalire al tipo di modulo presente e trovare la sequenza utile per evitare l’esplosione. Con PS VR la cosa si fa ancora più accesa, con l’artificiere che dovrà indossare il visore grazie al quale sarà catapultato all’interno di una claustrofobica stanzetta di fronte alla bomba. Tramite il pad si può ispezionare l’ordigno, analizzandolo da più angolazioni per studiare con attenzione tutti i vari moduli presenti, ognuno dei quali andrà risolto prima dello scadere del timer.
In questa guida saranno descritte tutte le variabili dei vari moduli, e solo tramite la descrizione di chi dovrà disinnescare la bomba sarà possibile trovare la soluzione.
Keep Talking and Nobody Explodes unisce perfettamente lo spirito di un puzzle game a quello dei vecchi giochi da tavolo, obbligando tutti i giocatori a collaborare velocemente per poter vincere la partita. La comunicazione e l’affiatamento fra i partecipanti non sono solo necessarie, ma fondamentali, anche in virtù del fatto che il gioco in sé, pur nella sua semplicità d’utilizzo, non è così immediato. Il manuale contiene tutte le informazioni sui moduli, e le prime ore di gioco passeranno sfogliando con foga tutto il materiale “didattico” fra schemi, istruzioni e diagrammi di Venn, che illustreranno tutte le variabili e le varianti che possono essere presenti nell’ordigno.
Per farvi qualche esempio ci sarà la necessità di tagliare dei cavi, e, resi esperti dalle informazioni ricevute dall’altro lato, dovremo capire quale eliminare senza commettere errori, basandoci sul numero di fili presenti, sul loro colore o su quante volte il colore stesso si ripeta. Altri moduli richiederanno buona memoria per essere risolti, con minigiochi basati sulla combinazione di numeri e forme; altri ancora chiederanno all’artificiere di interpretare codici Morse, o persino capire sequenze visive basate sul Simon Says. Non mancano poi dettagli come numeri seriali, quante batterie alimentano la bomba o spie più o meno accese, che influiranno attivamente sulle possibilità di disinnesco.
Man mano che porteremo a compimento le sfide presenti, la difficoltà dei nuovi “enigmi” proposti aumenterà, aggiungendo più moduli da risolvere, diminuendo il tempo a disposizione o gli errori effettuabili, o creando tensione con alcuni elementi di fastidio, come improvvisi blackout che non permettono di vedere (e quindi descrivere) la bomba o suoni frastornanti come sveglie o allarmi, che finiranno solamente per distrarci.
In realtà qualche ostacolo al divertimento può arrivare dalla sola presenza della lingua inglese per il manuale che accompagna il gioco, che a causa della presenza di alcuni termini tecnici e del poco tempo a disposizione potrebbe essere un impedimento per chi non mastica bene la lingua. Fortunatamente, grazie alla rete, è presente una traduzione completa del manuale in italiano che permette di aggirare questo ostacolo, offrendo a tutti la possibilità di partecipare alla partita. Proprio grazie al suo essere atipico e alla vicinanza a un gioco da tavolo, Keep Talking and Nobody Explodes è in grado di coinvolgere anche chi è lontano dal mondo dei videogiochi, guadagnandosi il titolo di “casual game” con un’accezione più che positiva.
La semplicità del gioco si riflette nella sua realizzazione tecnica, ridotta all’osso e focalizzata solamente sul modello della bomba, il tutto con uno stile piuttosto cartoonesco. L’ambientazione però, grazie all’uso di PS VR, riesce a dare al giocatore una buona sensazione di immersione e a creare la giusta atmosfera carica di tensione, e, come abbiamo visto in altri titoli, l’assenza di movimenti, se non quelli limitati alla testa per osservare l’oggetto di fronte a noi, non contribuirà in alcun modo con effetti negativi sulla nostra salute, limitando fastidiosi mal di testa o un generale senso di nausea.
Quasi assente anche il comparto sonoro (limitato agli effetti audio descritti sopra), una scelta dettata dalla situazione delicata che andremo a vivere sulla nostra pelle, dove anche un solo elemento di disturbo potrebbe compromettere la buona riuscita del disarmo.
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