Vi devo mentire.

Per scrivere questa recensione di Inscryption sono costretto a mentirvi. L’hanno fatto tutti, non solo io. L’ha fatto Mullins con le sue dichiarazioni, l’ha fatto Devolver Digital con i suoi trailer, i suoi post, la sua pubblicità. L’ha fatto il gioco quando lo avete comprato e l’avete acceso. Davanti a voi un menu con solo un continua e prima di quello una voce gracchiante, come se tutto non fosse altro che una registrazione da guardare.

Inscryption entra di diritto nella storia dei videogiochi per il suo essere un geniale inganno

Provo a fare una cosa. Provo a descrivervi Inscryption in modo tale che la descrizione combaci con ciò che trovate su Steam, su qualsiasi altro store o sui trailer su Youtube.

L9rX8PkdXjg&t=471s Sapete cos’altro è un roguelite e non un roguelike? Returnal. Sì, ok, poi ci sta il discorso che entrambi usano la follia in modo pazzesco, ma chissenefrega no?
Inscryption è un creepy card game deck builder roguelike (roguelite in realtà) con alcuni enigmi simil escape room. Senza usare buzzword fighe messe lì per il SEO, in Inscryption il giocatore si ritrova rinchiuso in una baita oscura con un losco figuro che lo costringe a giocare a carte. Durante gli scontri è un gioco di carte che pesca un po’ da tutti i vari giochi di carte collezionabili, e che se non fosse per alcuni power up esterni, che il carceriere decide di usare per aumentare la sfida, sarebbe quasi del tutto sbilanciato in favore del giocatore.

Fuori dagli scontri si mostra la componente roguelike del titolo, dove il giocatore deve muovere una pedina lungo un percorso a bivi, incontrando lungo il cammino eventi che possono far ottenere carte randomiche o potenziamenti. Questa sezione di gameplay si divide in quattro parti con al termine di ogni parte un boss pittoresco che fa avanzare anche la trama del gioco. Se sconfitto il giocatore è costretto a ricominciare daccapo.

Durante la fase di esplorazione il giocatore può decidere di alzarsi dal tavolo e esplorare la piccola baita, risolvendo piccoli enigmi e ottenendo oggetti che lo aiuteranno ad avanzare fino a sconfiggere il boss finale. Il tutto con quel gusto creepy e quei colori che ricordano tanto un oscuro bosco delle fiabe. Come vedete è calza perfettamente con ciò che chiunque ha visto nei trailer. Peccato che questa sia una menzogna. Peccato che questo non sia Inscryption.

Quello che ho appena descritto è una versione migliorata di Sacrifices Must Be Made

Sacrifices Must Be Made è un gioco fatto da Daniel Mullins per Ludum Dare 43. Questo gioco è esattamente quello che vi ho descritto sopra senza la componente escape room e la parte roguelike. Esteticamente, il combattimento, le carte, il sistema di sacrifici, i colori, il figuro di cui non vi voglio dire il nome sparate a chiunque ve lo riveli. Tutti questi elementi sono presi, migliorati e incollati su Inscryption. E Mullins non è un cretino. Non avrebbe mai copiato e incollato un suo gioco fatto in 48 ore solo per venderlo a prezzo pieno. Lui li ama i videogiochi, li ama così tanto da volerli distruggere pezzo a pezzo durante il gameplay. Inscryption non è la versione ad alto budget di Sacrifices Must Be Made.

Inscryption è dissezione del videogioco su quattro livelli narrativi differenti.

e-FuQZ6hTS0 Semplicemente cliccate qui appena avete completato il gioco. Non fatevi domande, fatelo e basta. Mullins vi guarda, non volete deluderlo no?
Sapete quando si dice che non bisogna giudicare un libro dalla copertina? Potrebbe essere ingannevole, fatta per il marketing o troppo brutta rispetto al contenuto. Io per ora vi ho parlato solo della copertina e sono dietro ad un palco con il libro in mano a mostrarvi quanto è bello sentire le scritte in rilievo sotto le dita. Inscryption è ciò che si cela dietro quel primo capitolo. Inscryption è evoluzione di se stesso rimanendo un card game deck builder fino alla fine. Inscryption è videogioco e video allo stesso tempo. Inscryption è più roguelike perché è casuale la persona che giocherà e finirà il gioco più che per le sue stesse meccaniche. Non sono sicuro che Inscryption sia davvero qualcosa che ho giocato, ma più qualcosa che ha giocato me.

E tutte queste frasi buttate lì come fossero aforismi di qualche poeta emergente, non sono altro che i deliri di un pazzo che sa la verità ma che non può dirvela. Un pazzo che è costretto a mentirvi perché gli spoiler sono più odiati dei No-vax. Come se parlare di qualcosa facesse più danni del covare e trasmettere un virus mortale.

Inscryption è la miglior creepy pasta che io abbia vissuto in prima persona, nonché l’unica, e Mullins si conferma il genio che è. Amare così tanto i videogiochi da volerli frammentare mostrando le debolezze sia dell’idea di videogioco, sia dello strumento che usiamo per giocare, è qualcosa che va premiato con ben più di una nomination ai TGA.

E io chiudo questa recensione di Inscryption avendovi detto contemporaneamente sia la verità che la menzogna. Mettendovi come immagine di copertina qualcosa di generico preso da Steam, non qualche screen fatto da me. Dicendovi che dovete comprare e giocare Inscryption.

Dicendovi che io non credo di aver davvero giocato Inscryption, ma solo di aver visto un gameplay su un programma di registrazione.

Voto e Prezzo
9 / 10
20€ /20€
Commento
Inscryption è indescrivibile. Non bastano le poche parole di un commento a fine recensione. Dovrei farvi una specie di riassunto, ma per quello vi basta il trailer. Il resto del gioco, quello vero, dovete scoprirlo da voi. Giocatelo, perché un gioiello di questo tipo non può rimanere chiuso dentro una cassaforte in una baita nel bosco.
Pro e Contro
Meccaniche di gioco
Meta narrazione
Comparto artistico e musicale

x Qualche errore di bilanciamento

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