Infamous: Second Son, nonostante alcuni difetti e qualche lacuna, è stato sicuramente uno dei titoli di maggior successo per PlayStation 4 durante lo scorso anno. Ecco che quindi, dopo cinque mesi, è stato reso disponibile sia tramite il PSN (ad un costo di 15 euro) che in versione retail (a 5 euro in più) il primo DLC stand alone per il titolo targato Sucker Puch: Infamous: First Light. Riuscirà Fetch a non farci rimpiangere Delsin?
Versione testata: PlayStation 4
Pronto a partire alla velocità della luce
Come anticipato nel paragrafo introduttivo, in Infamous: First Light andremo ad impersonare Fetch, la ragazza Conduit dal tragico passato che abbiamo imparato a conoscere grazie a Second Son. La vicenda narra gli eventi che hanno portato Fetch ad incontrare Delsin e, grazie ad un buon ritmo narrativo, riesce a divertire ed intrattenere dall’inizio alla fine, con
alcuni picchi davvero esaltanti nelle sezioni finali del titolo
alcuni picchi particolarmente esaltanti nelle sezioni finali del titolo. Bisogna dire, però, che il titolo non offre una trama particolarmente interessante e/o ricca di colpi di scena, ma riesce nell’intento di approfondire un personaggio come Fetch e di darle quello spessore che, purtroppo, non riusciva ad ottenere nel titolo principale. Per quanto riguarda la longevità, la durata della trama principale di First Light si attesta attorno alle 3-4 ore, risultando facile da giocare e veloce da finire.
Stessa storia, stesso posto, stesso bar
Il gameplay di First Light non si discosta da quanto abbiamo potuto testare approfonditamente in Second Son, ma
l’obbligo di utilizzare solamente il potere del neon si fa sentire
l’obbligo di utilizzare solamente il potere del neon si fa sentire, limitando e semplificando notevolmente le possibilità offerte durante l’avventura di Delsin. I ragazzi di Sucker Punch, per ovviare a questo problema, hanno pensato ad un
albero delle abilità per Fetch leggermente più vasto e, allo stesso tempo,
semplicistico. Per sbloccare nuove mosse e abilità, infatti, dovremo guadagnare dei punti SP tramite la raccolta di particolari sfere energetiche (
Lumen), il compimento di alcune missioni secondarie e, soprattutto, tramite il superamento di alcune sfide. Le
sfide sono proprio uno degli elementi più importanti di First Light e riescono ad allungare notevolmente la longevità del titolo obbligando il giocatore a compiere determinate azioni per ottenere i punti necessari allo sbloccaggio di tutti i potenziamenti.
Un’altra aggiunta interessante è la presenza di una modalità “Arena” dove dovremo sopravvivere alle ondate di nemici e/o compiere determinate azioni per accumulare un moltiplicatore del punteggio utile a scalare le classifiche mondiali e a sfidare i nostri amici a batterci. Questa modalità “Arena”, inoltre, è possibile affrontarla anche nei panni di Delsin, lasciando la libertà al giocatore di utilizzare il proprio personaggio preferito e un differente approccio alle varie situazioni. Per quanto riguarda la modalità principale c’è da dire, inoltre, che
alcune missioni risultano talvolta troppo ripetitive e poco incisive in alcuni momenti, lasciando ad altre situazioni (soprattutto nella seconda parte del gioco) il compito di risollevare il titolo da una
monotonia un po’ troppo presente
monotonia un po’ troppo presente. Nonostante la ripetitività talvolta presente e la scarsa longevità della modalità principale, Infamous: First Light riesce comunque a tenere impegnati e a divertire grazie a molti altri elementi, rendendolo effettivamente un prodotto a sé stante e del tutto autonomo (come dimostrato, anche, dalla presenza del trofeo di Platino a suo interno).
BRILLARE DI LUCE RIFLESSA
Il comparto tecnico di Infamous: First Light riesce, come per la versione base, a stupire grazie a modelli dei personaggi convincenti, animazioni ben realizzate e ad uno splendido sistema di illuminazione, in alcuni momenti migliore, addirittura, rispetto a Second Son. Per quanto riguarda il comparto sonoro bisogna dire che non sono presenti musiche particolarmente incisive, ma c’è da evidenziare un ottimo doppiaggio in italiano che, come nella controparte inglese, riesce ad evidenziare alcuni passaggi particolarmente emotivi e a trasmettere le giuste emozioni nel momento giusto.
Verdetto
7.5 / 10
A quando un DLC dedicato a Eugene?
Commento
Pro e Contro
✓ Arena e sfide divertenti
✓ Comparto tecnico imponente
✓ Trama ben raccontata...
x ...ma che non stupisce
x Dura 3-4 ore
x Niente di innovativo
#LiveTheRebellion