Il multiplayer online è ormai da più di qualche anno una componente integrante dell’esperienza ludica che può offrire il titolo di turno, tanto da occupare in alcune produzioni un ruolo preponderante. Eppure, soprattutto se si guarda alla scena indipendente, si trova ancora traccia di qualche sviluppatore
che prova a svincolarsi da questo dogma regalando alla componente multigiocatore locale un’importanza ormai d’altri tempi. Dopo aver accompagnato i milanesi
ForgeReply, ed in particolare il loro
In Space We Brawl, nelle uscite su
Playstation 4 e
PC non potevamo non replicare anche su Xbox One approfittando dell’uscita della
Full Arsenal Edition del titolo sulla console di Microsoft: pagherà portare un titolo fortemente incentrato sulla fruizione offline sulla piattaforma che ha contribuito a sdoganare il gioco online?
Nello spazio nessuno può sentirti imprecare
Le meccaniche di base sono semplici, ma ci sono tante combinazioni possibili
In Space We Brawl dal punto di vista del gameplay si presenta come uno sparatutto dual stick dallo stampo classico: la levetta sinistra è dedicata ai movimenti sulla mappa, mentre lo stick destro permette di orientare la direzione di fuoco della prova navetta e prendere la mira. I due tasti dorsali permettono, rispettivamente premendo quello a sinistra o quello a destra, di azionare lo scudo o il turbo, permettendo di organizzare difesa ed offesa a seconda delle esigenze del momento (e di quanto sta succedendo sul campo di battaglia). Infine, i grilletti permettono di azionare le due modalità di fuoco di cui dispone ogni navetta, con RT ad azionare i proiettili “di base” ed LT dedicato all’arma personalizzata del velivolo spaziale.
In Space We Brawl infatti non limita la scelta del giocatore al solo mezzo, ma permette di combinare ognuna delle navicelle presenti (tutte abbastanza diverse tra di loro, spaziando da soluzioni bilanciate ad altre più orientate al “risparmio energetico”, alla robustezza degli scudi o alla velocità di movimento) con le diverse armi a disposizione
: il risultato registra oltre 100 assetti differenti, che attingono a piene mani dai grandi classici del genere (proiettili a più ampio raggio, missili auto-cercanti, mine e raggi laser) o si affacciano su soluzioni più particolari, per esempio permettendo di utilizzare i meteoriti che attraversano il campo di battaglia “lanciandoli” contro i nemici o facendo uso di una spada al plasma colpendo “corpo a corpo” i velivoli degli avversari.
Un po’ di confusione a schermo: ogni tanto si prova una certa apnea
Il risultato finale, specie se giocato assieme ad altri quattro giocatori “in carne ed ossa” (per quanto sia comunque possibile riempire gli spazi lasciati vuoti con dei bot)
è sicuramente in grado di divertire anche i non avvezzi al genere, complici delle meccaniche di base semplici da capire ma capaci, grazie soprattutto alle tante combinazioni messe sul piatto, di solleticare l’attenzione anche dei più navigati alla ricerca della coppia arma-navetta più adatta al loro stile. Il rovescio della medaglia però fa registrare una certa confusione durante l’azione, direttamente (se non esponenzialmente) proporzionale al numero di giocatori in campo, anche perché non bisogna guardarsi solo dal fuoco e dalle manovre dei rivali ma anche dagli ostacoli (e potenziamenti) che attraversano il campo di gioco, che mutano a seconda dell’arena (e della mappa di zona) scelta.
Anche nelle mappe più grandi insomma non di rado si prova una certa sensazione di soffocamento, da tenere sicuramente in conto soprattutto se si organizzano partite a quattro giocatori.
Facciamo un pieno di amicizia
Come detto, solo multiplayer locale
Come detto, In Space We Brawl nelle sue precedenti incarnazioni si focalizzava sulla componente multigiocatore locale sacrificando in buona sostanza tutto il resto:
in questa Full Arsenal Edition per Xbox One la musica non cambia, e quindi continuano a mancare sia la componente multiplayer online (cosa che, a meno di non avere a disposizione abbastanza controller ed amici, limita parecchio l’appeal del titolo ForgeReply) che un’esperienza single player degna di nota, consistente in pratica in u
na serie di sfide dal retrogusto più simile ad un “tutorial espanso”. Per godere appieno del titolo è quindi decisamente il caso di mettere in preventivo la necessità di munirsi della compagnia adatta e, soprattutto, di avere a disposizione abbastanza controller per tutti.
Vomitando arcobaleni
Anche dal punto di vista tecnico non possiamo che ribadire quanto già detto per le precedenti due uscite del titolo: In Space We Brawl non lesina sull’utilizzo della paletta cromatica riuscendo a proporre a schermo un quadro dai colori decisamente accattivanti e nel complesso ben realizzato, pur nei limiti dell’impalcatura a volo d’uccello tipica dei dual stick shooter. Bene anche sul fronte audio, grazie a tracce ed effetti sonori riusciti e piacevoli, con qualche nota di colore data dal pacchetto voci che annuncia navi ed armi selezionate nel menu.
Verdetto
7 / 10
Per caso ha detto 'Plasma a soreta?'
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay immediato e divertente
✓ Tantissime combinazioni
x Da soli annoia presto
x Niente multiplayer online
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