In quest’ottava generazione videoludica sono sempre di più le rimasterizzazioni ad arrivare sul mercato, molto spesso di
titoli usciti da relativamente poco, o conversioni per le portatili delle famigerate
Collection HD diventate famose su PS3 e Xbox 360.
In questo marasma di riedizioni però, a volte spuntano dei
Remake come fanalini nel buio, remake pensati da zero e che aggiungono nuove meccaniche di gameplay, o come nel caso di
Hyperdimension Neptunia Re;birth1 segnano la rinascita di un titolo non molto fortunato, andando a limare i principali difetti del capitolo originale.
Idea Factory prende in mano le redini di uno dei suoi brand più importanti, e lo distribuisce personalmente per la prima volta anche in america e in Europa (
purtroppo solo in formato digitale).
You can (not) remake
Re;birth1 comincia nello stesso identico modo in cui si avviava
Hyperdimension Neptunia nel 2011: le quattro dee di
Gamindustri sono al centro della Console War, battaglia per definire quale tra loro sia la migliore CPU e quale debba avere la supremazia. La situazione è in stallo, quando una voce misteriosa convince
Black Heart (
personificazione di PS3),
White Heart (
Wii) e
Green Heart (
Xbox 360) ad allearsi contro
Purple Heart(
Una console SEGA mai uscita) e spartirsi gli altri territori.
rende RE;birth1 una nuova esperienza anche per coloro che hanno già completato il primo capitolo della serie
Purple Heart sconfitta, precipita sul proprio pianeta Planeptune, mentre le tre rivali tornano ognuna nel proprio paese.
Persi apparentemente i poteri, Purple Heart si trasforma in Neptune, la simpatica e golosa protagonista del titolo, sbattendo la testa perde la memoria come nel più classico dei clichè ; verrà ritrovata da
Compa (
personificazione della stessa Compile Heart) giovane infermiera un po’ ingenua, che deciderà di aiutarla a recuperare la memoria.
Le somiglianze con il capitolo originale terminano pressapoco qui.
Sebbene la trama principale del gioco, che vedrà Neptune viaggiare per Gamindustri con tutte le sue amiche per sconfiggere la malvagia
Arfoire (
R4 e sinonimo di pirateria), Re;birth1 lima quasi tutti i difetti del titolo per PS3, tagliando molte sequenze di dialogo, ed aggiungendo nuovi personaggi e vecchie conoscenze da
Hyperdimension Neptunia V.
Più volte durante il corso dell’avventura ci viene fatto notare (
proprio da questi nuovi personaggi) che ci troviamo in un altro universo, diverso da quello già conosciuto nella trilogia per PS3, questo giustificherebbe “storicamente” l’assenza di due personaggi, e rende
Re;birth1 una nuova esperienza anche per coloro che hanno già completato il primo capitolo della serie.
I dialoghi, seppur in forma ridotta rispetto all’originale, sono onnipresenti ma riescono a strappare più di un sorriso, grazie principalmente alla natura citazionistica della serie che pesca a piene mani da tutto il panorama geek (
film,
Divertente anche come Neptune rompa la quarta parete
anime e ovviamente videogame), sommandosi alla caratterizzazione quasi maniacale delle eroine, e al fanservice più o meno velato, le nuove linee di testo verranno apprezzate da tutti gli amanti del genere.
Divertente anche come Neptune rompa constantemente la quarta parete, rivolgendosi spesso al giocatore e conscia di essere l’eroina principale del titolo invitando le compagne a non creare “
wall of text noiosi”.
Re;birth1 si completa in circa 45 ore, di cui gran parte sono però dovute ad un grinding necessario per sconfiggere i boss e non rischiare di andare in Game Over.
La rinascita del gameplay
Il primo Hyperdimension Neptunia aveva tanti difetti, ma veniva salvato da quella trama unica nel suo genere e dalla caratterizzazione delle protagoniste.
Conscia di questo,
Idea Factory, insieme a
Compile Heart e
Felistella, ha rimesso mano al sistema di combattimento, sostituendo quello lento e macchinoso del titolo originale con quello più veloce e basato sull’area di attacco di
Hyperdimension Neptunia MK2 e Victory.
Re;birth1 elimina inoltre il più grande difetto del titolo originale
Come nei precedenti capitoli su PS3,
Neptune e le altre dee potranne trasformarsi ed assumere la loro forma divina per aumentare le proprie statistiche, mentre Compa ,If, Mages. e le ragazze “
normali” potranno contare sulle proprie abilità innate.
Ogni arma ed eroina ha un suo raggio d’azione, se il nemico (
o l’amico in caso di tecniche curative) si trovano in quell’area, verrà inesorabilmente colpito dagli attacchi della protagonista.
Ad ogni colpo sferrato riempirete la
barra EXE, già vista in Victory, che permetterà combo micidiali e mosse estremamente dannose per i nostri avversari.
Il party sarà composto da tre personaggi con altrettanti di supporto, ed è stato aggiunto il Lily Rank introdotto con MK2, ovvero il livello d’amicizia tra le eroine, che una volta aumentato sbloccherà tecniche di aiuto o mosse EXE combinate.
Re;birth1 elimina inoltre il più grande difetto di Hyperdimension Neptunia, il sistema delle pozioni casuale: nel titolo del 2011 infatti, la cura delle protagoniste tramite strumento era affidata al caso, rendendo le battaglie più impegnative un terno al lotto; in Re;birth1 invece potrete utilizzare gli strumenti curativi in qualsiasi momento durante le battaglie o l’esplorazione dei dungeon.
Anche l’esplorazione dei Dungeon è stata riveduta, con l’aggiunta della possibilità di saltare presente in Victory con cerchio, e il radar cerca tesori affidato a quadrato: purtroppo l’altro grande difetto è rimasto, e gli infernali labirinti sono tutti molto simili tra loro (
a seconda dell’ambientazione) risultando solo un mero contorno alle battaglie e il teatro per le diverse ore di grinding obbligatorio.
Fortunatamente Idea Factory ha arricchito la rigiocabilità dei Dungeon aggiungendo il sistema di Plan: vere e proprie formule in grado di modificare il labirinto o almeno quello che si trova al suo interno.
Tramite il Chirper (
la parodia di Twitter introdotta con MK2) riceverete i plan più svariati: da quelli dedicati ai dungeon, con l’aggiunta di mostri più forti o oggetti più rari, a quelli per creare nuove armi ed accessori, fino a quelli che inficeranno il gioco vero e proprio fortificando i nemici o indebolendoli.
Quasi tutti i plan creati sono disattivabili in qualsiasi momento per adattarsi alle esigenze del giocatore, un ottimo modo per rendere il grinding meno pesante e la ricerca di strumenti più produttiva.
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Trattamento di bellezza
Passando al lato visivo,
Re;birth1 è stato pulito e rimesso a nuovo, ogni ragazza sprizza sensualità e carattere da ogni frame 2D tipico delle visual novel.
Sono state aggiunte anche diverse gif d’emozione, che mutano i visi delle eroine a seconda del sentimento provato.
Uno dei tratti distintivi del primo Hyperdimension Neptunia era la rappresentazione dei PNG con sagome nere: in Re;birth1 tutti i png sono stati ridisegnati, per apparire sia nel chirper, sia durante gli eventi della storia.
Purtroppo, se il lato 2D è più bello che mai per i canoni della serie, quello 3D pecca di presunzione, e durante le combo più complesse il titolo subisce numerosi cali di frame; inoltre come già accennato i dungeon risultano ancora troppo scialbi e insipidi, divenendo solo meri campi di battaglia.
Il doppiaggio giapponese, anch’esso rifatto da zero a causa dei nuovi dialoghi, è ai livelli dell’animazione nipponica attuale, mentre quello occidentale è purtroppo come al solito inferiore; il titolo è comunque tradotto completamente in inglese corrente e potrebbe mettere a dura prova coloro che non masticano la lingua anglosassone.
Chiudono il cerchio le musiche, la colonna sonora è stata rimaneggiata e pulita, e aggiunge anche nuove tracce originali verso la seconda metà di gioco.
Verdetto
8 / 10
Reboobs... ops!! Intendevo Reboot!
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay riveduto e corretto
✓ Eroine caratterizzate “divinamente”
✓ Trama unica nel suo genere
x Qualche calo di frame durante le battaglie più concitate
x Dungeon monotoni
x Grinding necessario
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