Recensione Hyperdimension Neptunia Mk2

NIS America, creatori di Disgaea, tornano nei negozi con il seguito di uno dei giochi più originali dell’anno passato, riportando nelle nostre console l’universo di GamindustriHyperdimension Neptunia MK2, sviluppato da Idea Factory come il suo predecessore, narra le avventure delle console di nuova generazione e del loro combattimento contro la pirateria videoludica.

Nepgear al salvataggio!

Dopo la battaglia con Arfoire, la pace sembrava essere tornata nel regno dei videogiochi,
ma era una calma apparente e dopo qualche anno (il gioco non specifica quanti anni siano passati dal primo capitolo, n.d.r.) sembra che quasi l’ottanta per cento della popolazione abbia voltato le spalle alle Dee (le CPU protagoniste del primo capitolo) e adorino l’essere conosciuto come Arfoire, molto meno costoso e conveniente, mandando Gamindustri in confusione.
I quattro CFW (Criminal of Free World, pensavate Custom Firmware, vero?) sono riusciti a sconfiggere le quattro CPU (Purple Heart/Neptune rappresenta le console SEGA, Green Heart/Vert la Xbox 360, Black Heart/Noir è il port femminile di PS3 e White Heart/Blanc quello di Wii) e ad imprigionarle nel Cimitero di Gamindustri, insieme a tutte le vecchie CPU (console di altre generazioni, ad esempio durante le cutscene vedremo PS1 e Game Boy).
Toccherà alle CPU Candidates, le sorelle minori (o meglio le console portatili) salvare le Dee, sconfiggere i CFW e riportare la pace a Gamindustri.
Prenderemo dunque il controllo di Nepgear (Purple Sister/Game Gear), di Uni (Black Sister/PSP) e delle gemelline Rom e Ram (White Sisters/Nintendo DS) ma, come nel primo capitolo, verremo affiancati anche dalle umanizzazioni delle varie compagnie che hanno contribuito a creare il gioco (ad esempio la stessa NIS America, appare sotto forma dell’eroina Nisa).

Un minestrone di citazioni

Oltre alle protagoniste principali, non mancano certamente le citazioni ai grandi classici dei videogiochi, più di una volta ci dovremmo scontrare con Pirachu (un topo al servizio dei CFW) e nei dungeon affronteremo anche Pezzi di Tetris, tubi verdi, melanzane con gambe e braccia e mostriciattoli fatti di pixel.
A differenza del primo capitolo, nel quale i PNG erano solo delle ombre nere, in Hyperdimension Neptunia MK2 avremo a disposizione l’utilissimo Chirper (parodia di Twitter) e incontreremo diversi protagonisti videoludici in versione superdeformed, starà a noi riconoscerli e, chissà, magari sbloccheremo qualche evento che ci insegnerà qualche mossa apocalittica.

Da JRPG ad ARPG

Hyperdimension Neptunia MK2 non ha subito solo un cambiamento di personaggi ma anche di gameplay. A differenza del predecessore non abbiamo più un JRPG a turni ma un Action RPG (sempre a turni) dove dovremo avvicinarci al mostro per poterlo attaccare.
Se da una parte questo cambiamento rende il gioco un GDR alla portata di tutti, dall’altra risulta molto irritante dover perdere interi turni perché il nemico non è nell’area d’attacco. Inoltre per poter trasformare le CPU dovremo accumulare Special Points combattendo contro i mostri e le trasformazioni non dureranno più fino alla fine della battaglia, ma finché avremo SP a disposizione.
Il sistema di supporto invece è una delle novità più utili: ogni personaggio ha caratteristiche di supporto diverse, quindi posizionandolo nelle retrovie garantirà numerosi vantaggi; questo nelle battaglie principali risulterà molto importante, chi non vorrebbe partire con qualche benefit contro un boss particolarmente potente?
Purtroppo i dungeon lineari risultano alla lunga ripetitivi e il fatto che i mostri non appaiano a caso come nel primo capitolo danneggia l’esperienza di gioco riducendo l’entusiasmo di allenare le proprie eroine.
Per il comparto audio e grafico, Hyperdimension Neptunia MK2 sfrutta lo stesso motore grafico del predecessore, quindi ritroveremo la grafica cel-shading e gli eventi con le protagoniste in 2D, come se fosse un vero e proprio anime (le musiche di gioco aiutano questo paragone).

 

Amicizie, missioni e battaglie

Per poter sbloccare il vero finale (in tutto ce ne sono otto) dovremo far in modo che il legame tra Nepgear e le altre protagoniste sia molto forte.
Per controllare il livello di amicizia si utilizzerà il Lily Rank, schermata che ci dispone in tabella tutti i membri del party, con uno smile per indicare il grado di affiatamento; per aumentare il livello del Lily Rank potremo oltre all’utilizzare gli eventi del Chirper, dovremo posizionare a turno i personaggi sia in battaglia al fianco di Nepgear, sia come supporto di quest’ultima.
Per sbloccare gli eventi del Chirper, bisognerà portare ad un certo livello il World Share (come nel primo, il World Share servirà anche a sbloccare le CPU), compiendo determinate quest, l’ influenza di un determinato paese aumenterà, diminuendone un’altra (ad esempio uccidendo il mostro richiesto l’influenza di Lowee aumenterà di 15, e quella di Lastation diminuirà di 15), a differenza del primo capitolo le quest non verranno valutate, ma si divideranno per gradi.
Infine, è stato aggiunto il Colosseo, dove potremmo allenarci e dove potremmo affrontare i mostri dei DLC gratuiti già distribuiti sullo Store; anche le battaglie del Colosseo influenzeranno il World Share.

 

Fan service

Hyperdimension Neptunia MK2, come il suo predecessore, è pieno di citazioni e di fanservice, con scene soft tra le protagoniste (la totale assenza di protagonisti maschi aiuta il fan service) quindi i puristi non lo apprezzeranno.
Il gioco è completamente in inglese (come da tradizione NIS America) e può essere finito più volte grazie al comodissimo New Game + ma, se non si è amanti del genere e soprattutto non si è curiosi di scoprire gli otto finali, abbandonerà presto le vostre console.

Verdetto
7.5 / 10
Retconnare non è mai stato così sexy
Commento
Essendomi innamorato del primo capitolo, ho storto un po' il naso per le scelte di gameplay e soprattutto perché la trama di MK2 non si riallaccia perfettamente ad Hyperdimension Neptunia. Però ho trovato le novità come il Chirper e il Colosseo degne di nota e mi sono affezionato alle CPU Candidates più di quanto mi fossi affezionato alle Dee del predecessore. Resta un gioco a cui dare una possibilità, sia per le numerose citazioni, sia per i temi trattati nella trama, originale e attuale (anche se ricalca numerosi cliché). Da giocare se si è amato il primo capitolo e se non si vede l'ora di tornare a Gamindustri.
Pro e Contro
Ricco di citazioni videoludiche
Protagoniste accattivanti
Trama originale e attuale

x Dungeon lineari e ripetitivi
x Scelte di gameplay poco simpatiche
x La trama non si riallaccia perfettamente al primo capitolo

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