Recensione Hohokum

Parlare di Hohokum non è semplice. Il nuovo titolo prodotto da Santa Monica e sviluppato da Honeyslug Games è un gioco che, sebbene faccia del minimalismo stilistico il suo cavallo di battaglia, ad un’analisi attenta appare più sfaccettato e complesso di quanto voglia far credere. Classificabile a metà strada tra l’esercizio di stile ed esperienza ludica, Hohokum è un viaggio sensoriale a 360° che avvolge il giocatore e lo trascina in un mondo essenziale, colorato e ricco di bizzarre creature ed esseri difficili da catalogare.
Versione testata: PS Vita

Hide’n’seek
I primi minuti con Hohokum sono confusi, incerti, a tratti quasi snervanti, senza nessuna (o quasi) indicazione sul nostro scopo o la nostra missione. L’unica cosa che sappiamo è che stiamo impersonando uno strano serpente occhiuto e cangiante, capace di fluttuare in quella che possiamo definire l’area di gioco. Dopo un inizio destabilizzante, livello dopo livello si delineerà la nostra missione, ovvero ritrovare altri serpenti simili a noi ben nascosti all’interno degli stage. Hohokum è un enorme puzzle ambientale dove ogni mondo cela un enigma che starà a noi decifrare, aguzzando le nostre capacità intuitive e visive. A volte basterà un colpo d’occhio a risolvere la situazione, in altre l’ingegno farà da padrone, in altre ancora capiterà che sarà la fortuna a venirci incontro attivando qualche evento al nostro passaggio, portando alla luce elementi che ci erano sfuggiti. La struttura non lineare di Hohokum accentua sempre di più l’idea del viaggio, lasciando al giocatore piena libertà d’azione in questo mondo da scoprire, diventando regista della propria avventura.

Serpentine
 

la corposa colonna sonora ci accompagna in ogni momento arrivando quasi a sperimentare qualche passaggio sinestetico
Hohokum ha un ritmo lento ed è una scelta voluta per far apprezzare ancora di più i 17 mondi esplorabili e coglierne l’essenza stilistica. Ogni stage si sviluppa in maniera differente dagli altri, proponendo tematiche sempre diverse dai significati più o meno metaforici. Il nostro passaggio porterà il mondo di Hohokum a prendere vita, animandosi e prendendo forma sotto i nostri occhi, in un orgia di cromatismi caleidoscopici a tratti ridondanti. Anche i comandi si rivelano essenziali, limitandosi al controllo del serpentone, chiamato dagli sviluppatori “Long Mover”, tramite l’uso dell’analogico, mentre potremo regolarne la velocità o l’angolo di virata agendo su gli altri tasti.
Le stupende illustrazioni animate di  Richard Hogg, ammaliano per la particolarità del disegno e la cura nel creare un mondo astratto, in un ecosistema popolato di esseri fantastici e luoghi incantati. L’interazione con l’ambiente di gioco avverrà al nostro passaggio, portando alla luce segreti nascosti o dando il via ad una serie di eventi che delineeranno nella mente del giocatore la chiave di lettura del livello necessaria per trovare uno dei serpenti nascosti.
Ma non è il solo aspetto visivo quello che rende Hohokum paragonabile ad un opera d’arte interattiva. Infatti, il titolo Honeyslug Games deve gran parte del suo fascino anche alla corposa colonna sonora ad opera dell’etichetta Ghostly International, che accoglie al suo interno numerose personalità della scena sonora indie elettronica, che ci accompagna in ogni momento creando un tutt’uno con con il gameplay e la grafica, arrivando quasi a sperimentare qualche passaggio sinestetico nel quale le nostre azioni daranno corpo e spessore alla musica che in quel momento echeggia nelle nostre orecchie. Inutile consigliarvi spassionatamente l’uso delle cuffie per fruire al meglio dei virtuosismi musicali che Hohokum ha da offrire.

 Occhi addosso
Hohokum è un’esperienza emozionale e  ogni singolo momento passato all’interno del gioco è una scoperta continua
Hohokum è un’esperienza emozionale e sotto questo punto di vista ogni singolo momento passato all’interno del gioco è una scoperta continua. La flebile struttura di gioco però è dettata da rigide scelte stilistiche, come quella di abbandonare il giocatore a se stesso durante i suoi primi passi, quelli più delicati, rischiando di ottenere un risultato più vicino alla frustrazione. Il suo essere essenziale tende a scontrarsi con un’interpretazione che non sempre è immediata, e che spinge il povero giocatore a procedere per tentativi nella speranza che succeda qualcosa.
E se mettiamo da parte lo stile, quello che resta a livello ludico è un abbozzo di gameplay che se preso singolarmente esaurisce la sua efficacia nel giro manciata di ore, e che offre a livello contenutistico ancora meno. La nostra partita è arrivata a compimento allo scoccare della sesta ora di gioco, dopo aver recuperato tutti i nostri amici serpenti e raccogliendo quasi tutti gli inquietanti occhi sopiti qua e là nei livelli, una sorta di collezionabile che una volta completati permetteranno di assistere ad un nuovo evento. Un po’ poco per i 12 euro che servono per portarsi a casa il gioco e che ad alcuni potrebbero sembrare troppi per una “semplice esperienza”.
Hohokum arriva su PSN in una triplice versione cross-buy con supporto al cross-save che in maniera del tutto automatica salva e lo condivide nel cloud, così da passare da un sistema all’altro in maniera indolore. Le tre versioni, PlayStation 4, PlayStation 3 e PS Vita si equivalgono. A trarne maggior beneficio è la versione PlayStation 4, che oltre al supporto dei 1080p, gode di feature esclusive come il controllo tramite touchpad, della light-bar del DualShock 4 che cambia colore in base a quello che avviene su schermo e dei suoni che vengono emessi dallo speaker posto sul pad.

Verdetto
8 / 10
Lo vuoi vedere il mio serpente con un occhio solo?
Commento
Nonostante qualche difetto di concetto, ci sentiamo di premiare Hohokum come esperienza audiovisiva, un opera d'arte che trascende il senso di videogioco stesso proponendo un'esperienza emozionale che fa sempre piacere vivere in prima persona. Ovviamente consigliamo di cuore Hohokum a chi riconosce nel videogioco una forma d'arte, ad un giocatore aperto mentalmente a certe forme sperimentali. Chi cerca invece un gioco più concreto ed inquadrato farà bene a dirottare i suoi acquisti altrove.
Pro e Contro
Esperienza audiovisiva di alto livello
Cross-buy e Cross-save

x Per alcuni l'estro artistico di Hohokum potrebbe non bastare
x Alcuni enigmi risultano troppo casuali

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