Recensione GRID2

Nell’ormai lontano Maggio del 2008 Codemasters, dopo aver rimesso in pista il team responsabile di Colin McRae DIRT, se ne uscì sul mercato con uno dei migliori titoli di guida disponibili per console: Race Driver: GRID. Il titolo in questione riuscì ad accaparrarsi le lodi di molti appassionati del genere racing, in maniera pienamente meritata. GRID appariva fin dai primi istanti di gioco come una produzione molto curata sia dal punto di vista grafico che tecnico, proponendo ai videogiocatori un sistema di guida ibrido tra arcade e simulazione, divertente ed appagante per chiunque. A rendere il titolo ancora più piacevole ci pensava anche una modalità carriera varia e ben strutturata, dislocata in tre grandi regioni, America, Europa e Giappone, ognuna con una moltitudine e varietà di eventi a cui prendere parte. Insomma, GRID fu una ventata di aria fresca per tutti gli appassionati di racing games, capace di divertire ed intrattenere grazie ad una giocabilità immediata ed un aspetto tecnico curato sotto ogni punto di vista, con l’unico lato negativo del parco macchine un po’ limitato. A distanza di 5 anni, è finalmente giunto tra noi l’atteso seguito, Race Driver: GRID 2. Accendete i motori della vostra auto e partite con noi alla scoperta di questo sequel.

Versione testata PlayStation 3

Bramosia di fama 

Come da tradizione, in GRID2, non appena avviato il gioco verremo immediatamente catapultati nel mondo delle gare. Ci troveremo subito sulla griglia di partenza in una gara tra i palazzi di Chicago a bordo di una scalpitante muscle car americana, una Ford Mustang del 1970. Ottenendo un piazzamento sul podio in questa primissima gara verremo subito contattati da un danaroso manager. Impossibile non notare immediatamente come Codemaster si sia poco ingegnata per dare nuova linfa vitale alla sua creazione. Inizialmente ci troveremo infatti dinanzi ad un copia-incolla del primo GRID. Il videogiocatore dovrà vestire la tuta da gara di un pilota squattrinato e sconosciuto ma desideroso di fama, velocità e successo. Completato il primo evento verremo contattati da Patrick Callahan che, folgorato dalla nostra abilità da provetto pilota, ci coinvolgerà in un suo sogno chiamato World Series of Racing. La WSR è una competizione automobilistica creata per stabilire il miglior pilota del mondo. Tale evento difatti si dipanerà per tre grandi macroaree del mondo coinvolgendo tutti i migliori piloti in circolazione. Prenderemo quindi parte a gare in America, in Europa dove troveremo piloti tecnici, dalla guida pulita e precisa, ed in Asia, la patria dei DK (che non è Donkey Kong, ma drift king!), i cosiddetti re del drift. Il mondo di GRID2 si divide in due opzioni principali che sono la WSR e la componente online del titolo chiamata Racenet, un canale online appositamente creato dai ragazzi di Codemasters per il loro racing game. Il corpo portante del gioco offline è ovviamente rappresentato dalla WSR. La nostra avventura dal sapore di asfalto, odore di benzina e gomma bruciata inizierà in America dove prenderemo parte a competizioni che si svolgeranno nelle locations di Chicago, Miami ed Indianapolis. Inizialmente il nostro garage sarà molto piccolo e scarno e vi troveremo una scrivania con un PC dal quale potremo scegliere gli eventi a cui prendere parte. L’HUB messo su da Codemasters per la scelta degli eventi e la navigazione tra le varie opzioni è molto minimal, ma chiaro e funzionale. In questa prima fase saliremo a bordo di classiche muscle car americane come Dodge Charger R/T, Ford Mustang o Chevrolet Camaro Z28 ed icone giapponesi della derapata come la Nissan 300ZX e la Nissan Silvia. Gli eventi a cui potremo prendere parte saranno molteplici ed abbastanza vari, garantendo assieme ad una buona varietà di circuiti una sufficiente freschezza che ci eviterà l’anticipato insorgere della noia al volante, anche se qualche idea in più sarebbe stata accolta positivamente da tutti i fan della saga. Per avanzare con successo nel mondo delle corse di GRID2 dovremo vincere per acquistare fama. Questa componente è stata attuata con genialità e sarà affidata alla componente social delle nostre prestazioni. In poche parole, vincendo quanti più eventi possibile dovremo riuscire ad attirare l’attenzione del maggiore numero di fan possibile, ovviamente cercando di rubarli anche ai padroni di casa. Per acquistare ulteriori fan ci verranno in aiuto anche altre due tipologie di eventi come l’Autosfida e l’evento Promo. Nel primo caso si tratterà di riuscire a battere il tempo stabilito dal costruttore dell’auto nella quale siamo a bordo in un dato circuito. Se riusciremo in tale non propriamente difficile impresa, l’auto della prova sarà nostra. Nel secondo caso invece trattasi di un evento organizzato da un qualche sponsor, a sua volta divisibile in due tipologie: la modalità sorpasso, dove dovremo danzare tra SUV pilotati dall’ IA senza fare incidenti per acquistare punti, e la modalità resistenza. Completando i vari eventi che ci verranno propinati nella carriera e raggiungendo quindi un certo numero di fan sbloccheremo l’evento WSR della macroarea in cui ci troviamo, ovvero l’evento più importante in cui verrà stabilito il migliore pilota della zona. Come nel primo GRID avremo a disposizione anche una moltitudine di sponsor tra cui scegliere, ognuno dei quali con i propri obiettivi da soddisfare prima di prendere parte all’evento WSR. Esaudendo le loro richieste il nostro numero di followers aumenterà, donandoci sempre più fama e visibilità agli occhi del mondo intero. Avanzando nel gioco affronteremo anche differenti gare in Europa, dove correremo tra le strade di Parigi, Barcellona, tra le magnifiche strade della Costa Azzurra ed infine in  Asia per le vie della lussuosa Dubai, le tortuose strade di Okutama in Giappone e tra i grattacieli di Hong Kong. Oltre ai tracciati cittadini, dovremo mostrare la nostra abilità da piloti in circuiti reali quali Indianapolis, Algarve, il Red Bull Ring ed altri ancora. Man mano che otterremo successo anche il nostro garage ne risentirà sia in dimensioni che nel parco vetture di nostra proprietà. Anche in questo sequel man mano che avanzeremo nella carriera sbloccheremo svariate auto, ma sciaguratamente i veicoli selezionabili, proprio come nel primo GRID, non saranno tantissimi, poco più di cinquanta. Se la quantità scarseggia, di sicuro non possiamo dire lo stesso della qualità: vetture come la Pagani Huayra, l’Alfa Romeo 8C, la Bugatty Veyron la McLaren F1 GT e gli altri bolidi del gioco fanno sicuramente passare oltre a questa smagliatura.  Le analogie con il primo GRID non finiscono di certo qui, difatti anche in GRID2 avremo la possibilità di modificare solamente la livrea delle varie auto scegliendo tra varie grafiche precaricate. L’unica componente interamente personalizzabile delle livree auto è la scelta dei colori. Inoltre potremo scegliere anche tra circa cinquanta tipi di cerchioni differenti. Purtroppo, per chi si era fatto strane idee o creato aspettative sulla possibilità di personalizzare almeno in minima parte l’estetica della carrozzeria o magari anche la possibilità di mettere le mani in modo semplicistico sulla meccanica delle auto purtroppo rimarrà deluso. Comunque sia, GRID 2 riesce ad offrire un buon divertimento. Questo divertimento, come precedentemente detto sarà garantito dai differenti eventi e tracciati a cui prenderemo parte. Iniziando dall’America avremo a che fare con gare classiche dove ci ritroveremo a sfidare ben 12 avversari, le gare di frontale disputate nella pericolosa zona boschiva della California, dove dovremo trionfare in un testa a testa, ed infine resistenza, modalità nella quale dovremo riuscire ad ottenere almeno il podio entro lo scadere del tempo limite. Tra i maghi delle traiettorie pulite e dalla guida impeccabile dei piloti europei invece dovremo trionfare nelle modalità controtempo, eliminazione ed in classiche gare. Nella prima modalità dovremo schiacciare il gas a tavoletta per riuscire ad ottenere il miglior tempo sul giro o su di un percorso da un punto A ad un punto B. In modalità eliminazione invece la gara sarà scandita da un timer di venti secondi allo scadere del quale verrà eliminato il pilota in ultima posizione fino a che non ne resterà soltanto uno! Infine sbarcati in Asia gli eventi attraverso i quali dovremo conquistarci i fan provenienti da tutto il mondo concatenando successi su successi saranno i touge, traguardi(check point) e derapata. Il primo di questi eventi risulterà molto simile agli eventi frontale già disputati in America mentre nella seconda tipologia dovremo raggiungere quanti più check point possibile prima dello scadere del tempo limite. La vera differenza è qui rappresentata dalla modalità derapata dove dovremo pennellare nel miglior modo possibile le curve driftando come dei provetti Keiichi Tsuchiya (il sottoscritto, negli eventi di derapata, preferiva il comportamento delle vetture del primo GRID n.d.r.). Ed eccoci infine giunti alla vera novità presente in GRID2: In tutte le zone dove bruceremo l’asfalto, dovremo affrontare degli eventi chiamati Liveroutes. Queste competizioni aggiungono letteralmente al titolo quel qualcosa in più che non guasta mai. In pratica, durante queste gare, vedremo il tracciato cambiare ad ogni giro in alcuni punti e sarà come se dovessimo affrontare un nuovo percorso ogni qualvolta passeremo dallo start. Per dare un po’ di pepe a queste sfide, i cambiamenti del tracciato non saranno segnalati e starà quindi a noi tenere il livello di concentrazione abbastanza elevato per non rimanere sorpresi e magari finire addosso alle barriere di protezione. Le combinazioni di curve ed incroci che Liveroutes ci dipanerà dinanzi ai nostri occhi vigili non sono infinite, ma prima di ricordarsele tutte a memoria ci vorrà tempo. Liveroutes, pur non rappresentando chissà quale innovazione, è senza dubbio un’aggiunta piacevole che potrebbe aprire la strada in futuro a tante altre nuove implementazioni di questo sistema.

A tutto gas lui va

Veniamo ora al cuore della produzione, il sistema di controllo delle varie autovetture. Nel primo GRID, pur trattandosi sempre di un ibrido tra un gioco racing arcade ed uno simulativo, tale connubio era abbastanza bilanciato e se proprio si sbagliava ad impostare una curva, l’uscita fuori pista o l’urto con un qualche oggetto a bordo pista ci avrebbero rallentato non poco. Anche il senso di velocità era buono ed un massiccio utilizzo dell’effetto blur donava quel’adrenalina e quella percezione di velocità maggiore che non guasta mai, soprattutto dalla visuale dal cockpit dell’abitacolo. Ed ecco qua il primo punto dolente e veramente significativo di GRID2. Fino all’ultimo giorno prima dell’uscita del titolo sugli scaffali dei negozi, il sottoscritto aveva inutilmente e molto fantasiosamente sperato che Codemasters ci avrebbe fatto una bellissima sorpresa, ed invece appena sceso in pista purtroppo ho dovuto constatare che la stupenda visuale dall’interno dell’abitacolo non è presente in GRID2. Purtroppo viene lecito chiedere ai ragazzi di Codemasters che cosa avessero in mente per questo atteso seguito. Va bene l’essere lanciati a tutto gas verso la nuova generazione di console, ma ci troviamo di fronte ad un significativo passo indietro di GRID2 rispetto al suo predecessore. Passato lo shock dovuto a questa importante assenza, iniziamo a correre e torniamo al sistema di guida dei vari veicoli. Come dicevamo in precedenza, il primo GRID era ottimamente bilanciato tra guida arcade e simulativa. In GRID2 l’ago della bilancia pende decisamente a favore della guida arcade. Le vetture, pur essendo abbastanza differenziate nello stile di guida grazie a tre settaggi differenti quali derapata, aderenza ed equilibrato, hanno su strada un comportamento abbastanza simile. Questo succede perché nonostante le vetture abbiano buone differenze di maneggevolezza l’una dall’altra, è proprio il motore fisico del gioco ad essere troppo permissivo. Se arriveremo lunghi in curva ad esempio basterà calzare un pò più sul freno per entrare facilmente in derapata o correggere una staccata troppo lunga o un’entrata troppo veloce, ristabilendo così una traiettoria che non ci farà perdere troppo tempo utile alla vittoria. In alcune piste anche uscire fuori strada non vorrà dire nulla di significante per il risultato finale e questo anche a livello di difficoltà difficile. In alcuni casi il gioco riconoscerà però il taglio di una curva, penalizzandoci con dei secondi di limitazione alla velocità. Velocità e senso di velocità non sono la stessa cosa. Il senso di velocità che si percepisce in GRID2 è buono, ma ci ritroveremo spesso a fare i conti con degli evidenti cali di frame rate, soprattutto nelle fasi di gara più affollate, e con un ridimensionamento dell’effetto blur (ciò per alcuni potrebbe anche essere un fattore positivo). Un aspetto convincente di GRID2, anche se non esente da difetti è sicuramente il sistema di danneggiamento dei veicoli. Urtando pesantemente un albero, un cordolo o qualsiasi altro oggetto non si potrà non rimanere colpiti dall’accartocciamento e dall’esplosione di lamiere, ruote, vari pezzi dell’auto e frammenti di metallo che salteranno in ogni angolo del vostro schermo. Andando a sbattere in maniera più contenuta i danni che riporteremo all’auto sono ben riprodotti ed a seconda della velocità dell’impatto potremo uscirne solo ammaccati  o con gravi danni alla meccanica della vettura e gomme, bellissimo l’effetto delle scintille quando si corre su di un cerchione, che penalizzeranno la manovrabilità dell’auto e quindi il risultato della nostra prestazione. Più che al sistema di danni, i difetti riscontrati durante le varie ore che ho passato con GRID2 sono imputabili al sistema di urti, i quali a volte faranno rimbalzare la nostra auto quasi come se nulla fosse, nonostante un impatto a velocità molto elevata. Questa risulta essere, nonostante tutto, una piccola sbavatura che poco inficia il valore finale della produzione, soprattutto considerato l’orientamento smaccatamente più arcade di GRID2. A venirci in aiuto in caso di gravi danni troviamo un sistema di flashback che ci permetterà di ritornare indietro nel tempo fino a prima del tragico incidente. Tale opzione sarà però utilizzabile solo cinque volte, un numero più che sufficiente per facilitare fin troppo le cose. Ultimo appunto da fare sul sistema di guida decisamente arcade di questo GRID2 è che quando usciremo di strada andando a finire su prati erbosi o sul terriccio a bordo pista, magari nelle zone boschive o nei circuiti GP, la fisica dell’auto non subirà pesanti cambi di comportamento e risulterà sempre abbastanza facile riprenderne il controllo. L’intelligenza artificiale dei piloti mossi dalla CPU della nostra console è come in GRID veramente buona e riuscirà a dare vita a divertenti gare dove difficilmente vedremo trenini telecomandati con auto che seguono sempre le solite traiettorie e corse dove ci sarà sicuramente da “sportellarsi” per bene. Solo alcune volte si avrà la sensazione di quel fastidioso effetto elastico che stonerebbe sicuramente di più in una produzione simulativa che non in un gioco come GRID 2, in cui Codemasters ha pesantemente schiacciato il piede sul pedale della giocabilità arcade.

Carrozzerie tirate a lucido….ma non da Gurchan Sahota!

Passando alla realizzazione grafica dei vari modelli poligonali delle auto, questa risulta essere buona, anche se l’aliasing sui bordi delle vetture è spesso pesantemente visibile, e le texture non sono propriamente tutte di alta qualità. I filtri e gli effetti di luce sulle lamiere sono invece di pregevole fattura. Parlando dell’estetica dei tracciati non possiamo di certo lamentarci. Il lavoro svolto dai ragazzi di Codemasters è decisamente buono, anche se si noteranno alti e bassi tra le diverse location del gioco. Prima di iniziare una qualsiasi competizione, tramite il motore grafico del gioco che risponde al nome di Ego Engine, ci verrà mostrata la location dove correremo.  Anche l’ambientazione dei vari tracciati è decisamente ben realizzata con modelli poligonali di palazzi , monumenti credibili e ben illuminati. L’apice lo si toccherà nelle romantiche gare notturne di Parigi, dove l’odore di benzina e gomme bruciate, l’urlo dei nostri bolidi e le nostre bellezze di metallo lucente si fonderanno con degli effetti di illuminazione pregevoli e poetici, arricchiti dal folgorante bagno di colori dei fuochi d’artificio provenienti dalla Torre Eiffel. E questo non solo a Parigi, ma anche nelle tonalità rosso bluastre del crepuscolo sulla Costa Azzurra, dove l’eco del motore in galleria non potrà che procurarci piacere (chi di voi non ha mai fatto ruggire il proprio veicolo solo per sentire la melodia del motore in una galleria n.d.r.), o magari tra le vie della lussuosa e scintillante Dubai grazie al riverbero del sole sulle superfici dei lucenti e lussuosi grattacieli. I difetti non mancano, sia chiaro, ed oltre ai già sopracitati cali di frame rate ed all’aliasing presente più o meno ovunque, rarissime volte ci accorgeremo di qualche aggiornamento delle texture proprio sotto ai nostri occhi. Nonostante  il tutto si verifichi in maniera più che sopportabile e poco evidente, ci troviamo di fronte a quialche sbavatura di troppo in un titolo di fine generazione ed un seguito a distanza di cinque anni dal suo predecessore. Tuttavia, il dettaglio raggiunto dai tracciati e dalle carrozzerie dei veicoli in questo GRID2 è sicuramente superiore, non di molto, rispetto al capostipite. L’Ego Engine, pur non stupendo gli attenti occhi di noi piloti virtuali, riesce a garantire un buon impatto visivo a GRID2. Concludiamo con il sonoro delle varie auto che pur non essendo eccezionale svolge bene il suo lavoro con rombi differenti tra le varie vetture. Anche il suono riprodotto dalle gomme che scorrono su differenti superfici varia ed è convincente così come convincente è anche il rumore degli urti. Come nel primo GRID durante le gare saremo accompagnati da una voce fuori campo che ci darà dei consigli sul come approcciare la competizione od i vari settori che compongono i tracciati, ma nulla di nuovo è stato aggiunto. Anche qui i ragazzi di Codemasters non si sono sprecati e sicuramente potevano aggiungere consigli decisamente più tecnici e specifici sul come affrontare determinati settori di gara invece di limitare le frasi a “stai andando bene”, “accelera”, “devi migliorare nel settore x” ed altre spesso danno l’impressione di essere pronunciate a caso. Oltre alla voce dai box, riceveremo complimenti o consigli sul da farsi anche nei garage da parte del nostro manager.

Alla conquista del mondo a bordo di un’automobile

In un gioco di macchine non può di certo mancare la componente online. Il lavoro fatto da Codemasters in questo ambito è veramente buono e grazie a questa modalità sono riusciti ad evitare il prematuro confinamento di GRID2 su di un qualche nostro scaffale dove sarebbe stato inesorabilmente divorato da famelici acari. Gli stimoli offerti dalla modalità online sono molteplici. Grazie alla rete Racenet creata appositamente per GRID2 potremo prendere parte ad eventi creati su misura per le nostre abilita dimostrate su pista. Il motore di ricerca Racenet, ci proporrà difatti delle sfide contro altri utenti che più o meno dovrebbero essere al nostro stesso livello. Questa è la modalità Sfida Globale, dove potremo confrontarci con dei “fantasmi” di altri piloti provenienti da una qualche parte del mondo. Il motore di ricerca Racenet ci abbinerà quindi un utente da affrontare in una sfida settimanale con le statistiche di gioco più o meno pari alle nostre. Per spuntare nella competizione della durata di 7 giorni dovremo guadagnare quanti più punti esperienza possibile cercando di ottenere delle prestazioni migliori rispetto al nostro rivale. Gli eventi a cui potremo prendere parte sono molteplici, tra cui la modalità traguardi, derapata, giro veloce e sorpasso. Inoltre, come avviene per la modalità carriera offline, anche qua vincendo gare e raggiungendo obiettivi nelle sfide accumuleremo followers da tutto il mondo che ci verranno assegnati sempre dal motore Racenet in base alle nostre prestazioni. Nelle fasi online inizialmente avremo accesso soltanto a tre veicoli, ma andando avanti con le gare acquisiremo dei punti esperienza, oltre che a del denaro, che ci faranno aumentare di livello facendoci così sbloccare le altre auto presenti nel gioco. Una volta sbloccate le auto queste potranno essere acquistate in cambio di crediti. Salire di livello ed accumulare ingenti somme di denaro risulta però essere un’operazione davvero lunga e bisognosa di una partecipazione agli eventi online abbastanza costante. Una piacevole differenza con la modalità offline (che non riesco però a motivare) è la possibilità, solo ed esclusivamente nella modalità online, di modificare e migliorare, tramite potenziamenti prestabiliti, i parametri di potenza del motore, trasmissione e manovrabilità dell’auto. Purtroppo per acquistare un qualsiasi potenziamento, anche in questo caso dovremo utilizzare il denaro ottenuto vincendo le gare precedentemente disputate. Ciò ci porrà dinanzi ad un abissale quesito: auementare le prestazioni dell’auto attuale o comprarsi un nuovo fiammante bolide? A voi la scelta. Altra differenza con la modalità offline è l’editor di livree dell’auto. Oltre a quelle precaricate della modalità single player, nella modalità online avremo a disposizione un editor con il quale dare sfogo a tutta la nostra creatività e fantasia da designer. Le livree che creeremo potranno essere vendute ad altri utenti o viceversa, potremo essere noi gli acquirenti delle creazioni che più ci colpiranno….. Sempre in cambio di crediti! Ad arricchire l’esperienza ci pensa anche il sito www.racenet.com dal quale potremo vedere le nostre statistiche ed i progressi di gioco sia nostri che degli avversari. Come di consueto sarà anche possibile creare eventi personalizzati o privati con i nostri amici e prendere parte a delle sessioni create da altri utenti tramite una ricerca ad accesso rapido od una personalizzata con le nostre opzioni di matchmaking ed il tutto funziona in maniera egregia.

Verdetto
8 / 10
Distruggerete il tasto dedicato all'accelerazione
Commento
Con GRID2 Codemasters sposta l'ago della bilancia verso la componente arcade del primo GRID. In fin dei conti questo sequel riesce a divertire piacevolmente chi vuole andare veloce schiacciando sull'acceleratore senza troppi pensieri, mentre chi desiderava un miglioramento del motore di gioco del primo GRID qui non troverà nulla di veramente significativo. Il titolo quindi è vario, tecnicamente ben realizzato e divertente, soprattutto per chi predilige la componente arcade a quella simulativa, ma considerato che è uscito quasi a 5 anni di distanza dal suo predecessore non si può che rimanere con l'amaro in bocca per un'occasione sprecata a metà. In cinque anni ci si sarebbe aspettati un qualcosa di molto più grande e ben più evoluto rispetto al primo GRID, ma è evidente come Codemasters abbia preferito adagiarsi sugli allori e rifilarci un aggiornamento della serie piuttosto che un vero e proprio sequel. Anzi, un aggiornamento che purtroppo non ha compiuto significativi passi in avanti praticamente sotto ogni punto di vista ed addirittura si permette di rimuovere la stupenda visuale dal cockpit dell'abitacolo. Considerando tutto ciò, GRID2, pur essendo un buon racing game, non riesce a bissare il successo e l'effetto sorpresa che ci regalò il suo predecessore.
Pro e Contro
Realizzazione tecnica complessiva buona
Divertente sin da subito
Modello di guida delle auto facile da padroneggiare
Buona varietà dei tracciati
Divertente modalità online

x Manca la visuale dal cockpit
x Vistosi cali di frame rate
x Qualche lieve bug di troppo
x Poche auto disponibili
x Non aggiunge e non migliora significativamente nulla dal primo GRID

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