Lunga vita al Re
La seconda modalità principale di GODZILLA è denominata semplicemente
Re dei Kaiju, e metterà di fronte il mostro scelto ad altri sei avversari con lo scopo di sconfiggerli nel minor tempo possibile. Sfortunatamente per ottenere risultati decenti e non farsi sconfiggere nelle ultime due battaglie bisognerà potenziare il proprio Kaiju tramite la Modalità Evoluzione, secondo grosso difetto del gioco Bandai Namco. Abbiamo già parlato di come ad ogni Kaiju sconfitto nella modalità storia si ottengano delle cellule dello stesso, utilizzabili per potenziare i poteri di Godzilla e degli altri mostri. Oltre al DNA però ci sarà bisogno di Energia Evoluzione, ottenibile giocando con il proprio abominio portando a termine qualsiasi modalità di gioco. Se le cellule sono cumulative tra tutti i ventidue Kaiju, l’Energia sarà invece legata alle singole creature, obbligandovi a ripetere più volte Dio della Distruzione col mostro richiesto. Non sarebbe un problema se il gioco fosse vario e diverso tra un Kaiju e l’altro ma, complice il gameplay legnoso e la ripetitività delle missioni, vi troverete presto ad
abbandonare l’idea di potenziare un mostro e di conseguenza di ottenere un punteggio decente in Re dei Kaiju; al contrario, una volta iniziata a sbloccare la griglia dei power up, i sei nemici rischieranno di andare k.o. anche fin troppo velocemente trasformando la difficoltà del titolo, già quasi nulla di per se, in qualcosa di ancora più blando.
Anche la Modalità VS Libera (
il comparto online) subisce di riflesso il problema del farming dell’Energia: ammesso di trovare i server attivi potrete giocare partite a due e a tre giocatori, in cui dovrete semplicemente picchiare più del vostro avversario e sperare che neanche lui abbia avuto voglia di potenziare il proprio mostro. In caso contrario potete anche posare il joypad perchè, a meno che non sia un perfetto imbecille, il vostro Kaiju si inginocchierà inesorabilmente ai piedi dell’avversario. Purtroppo se si decide di affrontare una sfida a tre, oltre ad un aumento del lag potrebbe capitare che due giocatori si alleino contro il terzo, bruciandolo e prendendolo a codate fino a poi giocarsi la vittoria nell’atto finale.
GODZILLA non si dimostra equilibrato nemmeno dal punto di vista del matchmaking, accoppiando giocatori alle prime armi con altri pienamente potenziati.
Diversamente negli scontri con gli amici (
Modalità VS Amici) avremo il vero e proprio trionfo dell’ignoranza del multiplayer: sapendo il livello del nostro compagno, saremo in grado sicuramente di divertirci di più mentre lo sfiniamo a colpi di testate; purtroppo anche qui non mancano i problemi, come l’assenza del multigiocatore locale, e quindi si è costretti ad avere amici sul PSN in possesso del titolo per poter giocare. Resta in ogni caso il problema di fondo dei server:
il più delle volte ci siamo trovati a dover aspettare diversi minuti prima di cominciare la partita per poi ritrovarci numerose volte contro lo stesso avversario, oppure direttamente a non poter accedere al comparto online per problemi interni. Sicuramente il motivo principale saranno le poche copie vendute della lucertola spara laser, ma la bassa presenza di giocatori viene fortunatamente compensata da partite il più delle volte stabili.
1954, anche visivamente
GODZILLA gode di un doppiaggio inglese (
o giapponese) e di testi completamente tradotti in italiano, risultando giocabile (
difetti di gameplay a parte) praticamente da qualsiasi tipo di giocatore. La colonna sonora pesca da più di un’apparizione del passato del Kaiju, risultando un vero e proprio tuffo nella carriera del lucertolone e regalando la giusta atmosfera apocalittica alle modalità di gioco. Inoltre da segnalare il verso di Godzilla, preso di peso dalla prima pellicola, ottenuto ai tempi col riverbero del suono di un contrabbasso unito a quello di una corda da strumento di un’ottava bassa e strofinata con un guanto di cuoio grezzo. Un ulteriore tocco per agguantare i nostalgici e gli appassionati dei mostri giganti: va detto infatti che non solo il dinosaurone ha la sua voce storica, ma anche Mothra, King Ghidorah e gli altri Kaiju godono delle proprie corde vocali storiche.
comparto sonoro in grado di aumentare l’atmosfera
Purtroppo, se il comparto sonoro riesce a rendere degnamente le atmosfere dei film lo stesso non si può dire di quello visivo, o almeno non del tutto. Graficamente il titolo di Bandai Namco è davvero brutto, sia per i modelli poligonali sia per l’aspetto tecnico generale sembra di trovarsi di fronte ad un gioco per
PlayStation 2 (
ironia del caso l’ultimo titolo di Godzilla fu proprio per questa console). Testando il gioco su
PlayStation 4, si nota come alcuni titoli Indie risultino molti più curati dei Kaiju, senza contare le zone metropolitane che riciclano pattern di palazzi tra un livello e l’altro. Anche i modelli poligonali dei mostri, sebbene molto più curati rispetto al resto, soffrono di animazioni legnose che rallentano ulteriormente il già statico gameplay del titolo, aggravvandone ulteriormente l’opinione negativa. Anche gli effetti delle mosse e i laser no nriescono a risollevare la situazione critica, e la sensazione di giocare ad un titolo di due generazioni fa, pervade praticamente tutto il tempo trascorso col joypad in mano.
L’unica lancia sul comparto visivo si può spezzare giocherellando con le opzioni: il team ha infatti reso possibile l’utilizzo di filtri televisivi, in modo da affrontare la modalità Dio della Distruzione con gli effetti della pellicola del film del 1954 (
rigorosamente in bianco e nero e rovinata) con le tinte calde e moderne dell’ultima incarnazione hollywodiana e infine con un effetto nebbia decisamente sconsigliato che non vi farà capire da che parte si trova Godzilla o qualsiasi altro Kaiju.
Ho saputo che ti piace Goujira
Che GODZILLA sia un gioco pensato appositamente per i fan ormai non dovrebbe sollevare alcun dubbio: a rafforzarne il concetto troviamo le ultime due voci del menù di gioco, dedicate strettamente ai fan dei Kaiju giapponesi. Il titolo di Bandai Namco Entertainment permette di creare dei Diorami personalizzati da fotografare, posizionando a piacimento Kaiju ed esercito nelle basi che richiamano i livelli di Dio della Distruzione: ogni base è appunto ottenibile distruggendo al 100% la relativa zona, mentre i modelli andranno ottenuti sacrificando cellule e Energia E. Il diorama è per l’appunto un’aggiunta carina ma che trova decisamente poco tempo all’interno di un titolo del genere; molto più di impatto invece la Guida dei Kaiju, che
illustra praticamente ogni nemico affrontato dal 1954 ad oggi del mostruoso lucertolone. Veramente accurata e completamente tradotta in italiano, risulta piacevole e da approfondimento per coloro che vogliono saperne di più.
Godzilla è per gli amanti del trash
Il problema sorge quando, guardando con occhio clinico il titolo, ci sono decisamente troppe cose che non vanno, soprattutto rispetto al prezzo di lancio, fissato per circa settanta euro.
GODZILLA rappresente quella fetta di videogiochi trash, brutti ma che per qualche strano motivo riescono a farsi apprezzare da una piccola cerchia ristretta di giocatori, quelli amanti di film di serie Z, senza particolari aspettative che probabilmente si sono trovati li per caso e decidono di distruggere una città con un lucertolone atomico, e si divertono. Il fattore positivo dei giochi trash è che di solito si trovano a pochi euro, e non vengono venduti a prezzo pieno alla pari di lavori ben più riusciti e dedicati ad un pubblico più ampio. Pur essendo brutto ma non troppo, GODZILLA soffre quindi il fattore prezzo con cui Bandai Namco ne ha deciso non solo il valore economico ma anche il rispettivo livello di aspettative.
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Verdetto
5.5 / 10
Vuoi vedere il mio lucertolone con un occhio solo?
Commento
Pro e Contro
✓ Atmosfera dei film Godzilliani
✓ Tanti Kaiju utilizzabili
x Prezzo di lancio eccessivo
x Gameplay incerto
x Farming necessario e noioso
x Server ballerini
x comparto tecnico troppo arretrato
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