Recensione God Wars: Future Past

Il mercato dei JRPG è sempre più florido di anno in anno e Kadokawa Games, uno dei colossi nipponici del settore, non poteva certo mancare all’appello. Nel 2014 la compagnia annunciava un progetto dal nome Project Code: Tsukiyomi, che successivamente si è rivelato essere un JRPG tattico per PS4 e PS Vita: God Wars: Future Past. Dopo uno sviluppo in po’ travagliato e qualche rinvio, il gioco è finalmente uscito sia in Giappone che Occidente ed è stato capace di vendere più di 100,000 copie. Ma il successo è meritato? scopritelo con la nostra recensione.

 

Versione testata: PS Vita

Una favola che racconta la nascita del Giappone

 

La trama di God Wars: Future Past prende spunto dalla mitologia giapponese, quella più folkloristica e in particolare legata al Kojiki, ovvero una serie di testi che narrano la nascita del Giappone, fra divinità e demoni. Il gioco è ambientato nella terra di Mizuho, divisa a sua volta nelle regioni di Fuji, Izumo, e Hyuga. Le varie terre sono prese di mira da una serie di disastri causati dall’ira degli Dei contro gli umani, almeno questo è quello che pensano gli abitanti dei luoghi colpiti. Per far fronte alla situazione, la regina di Fuji, Tsukuyomi, deciderà di sacrificare sua figlia Sakuya in cima al Monte Fuji come per placare l’ira degli Dei. 13 anni dopo gli avvenimenti Tsukuyomi risulta dispersa, lasciando la sua terza figlia, nonché protagonista del gioco, Kaguya prigioniera in un tempio nel caso ci fosse bisogno di un nuovo sacrificio. In seguito ad alcuni eventi Kintaro, amico di vecchia data della ragazza, la libererà dalla sua prigionia per far fronte ad una promessa fatta anni prima: aiutare Kaguya a trovare sua madre e scoprire perché gli Dei non si sono ancora placati. 

Questo è l’incipit iniziale del gioco, che vede la sua storia raccontata in maniera particolare tra scene animate, dialghi in stile fumetto e visual novel, accompagnata da un cast piuttosto grande e vario ma dove ogni personaggio riesce a ritagliarsi il suo spazio.

Scontri mitologici

Se c’è una cosa in cui God Wars: Future Past eccelle, quello è il gameplay. Come detto in precedenza il gioco è un classico JRPG tattico a turni, saremo chiamati a superare una serie di stage dove avremo a disposizione un certo numero di personaggi, ciascuno con le sue classi e abilità specifiche. Ad ogni azione che faremo, come attaccare o curarci, la nostra unità guadagnerà punti esperienza e punti classe, purché le azione svolte non si limitino ad un semplice spostamento sul personaggio da un punto all’altro. Ogni unità può possedere tre classi: principale, secondaria e speciale. Laddove le prime due classi possono essere scelta tra una vasta lista che spiegheremo a breve, la classe speciale è esclusiva di un singolo personaggio, così come le abilità a disposizione. Per quello che riguarda le classi normali, queste sono 30 circa e includono le quelle base, intermedie e avanzate con le prime che saranno a disposizione da subito, man mano che andremo avanti con la storia, mentre le intermedie e avanzate si otterranno facendo salire di livello le relative classi inferiori. Ogni rango non solo ha un set di abilità specifico ma permette anche l’uso di determinati equipaggiamenti, ragion per cui è bene scegliere le primarie e secondarie in base alle nostre necessità, cercando soprattutto di diversificare le unità a disposizione per riuscire a coprire qualsiasi tipo di scontro di gioco a cui andremo incontro. Per imparare nuove abilità dovremo spendere gli appositi punti guadagnati durante gli scontri, qui c’è solo l’imbarazzo delle scelta perché il gioco propone oltre 600 abilità in totale, tutte da scoprire. Questo complesso sistema di crescita del personaggio sopperisce in qualche modo alla monotonia nata dal fatto che il titolo non offre altro se non le missioni principali e quelle opzionali.

Un Giappone che sa di vecchio

La versione da noi testata di God Wars è quella PS Vita. Malgrado la scontata differenza di risoluzione rispetto alla controparte PS4, su portatile il gioco soffre di caricamenti estremamente lunghi e la grafica risulta un po’ sfocata, cosa che si nota maggiormente se si gioca su PS TV. Anche il framerate non è dei migliori con qualche calo di tanto in tanto, ma per il resto il gioco gira intorno ai 30fps. Altre piccole note negative sono la colonna sonora, non esattamente memorabile e alcuni mancanze della localizzazione, in quanto le scene animate non presentano alcun sottotitolo, cosa passabile se si gioca con l’audio inglese, ma chi preferisce quello originale giapponese (disponibile su Vita come patch), si ritrova ad assistere a eventi senza capire praticamente nulla di quanto succede ed è un peccato in quanto le scene in questione sono uno dei punti più belli del gioco a livello tecnico, così come il doppiaggio originale da preferire a quello inglese che risulta alquanto sottotono e poco curato.

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Verdetto
7.5 / 10
La nascita del Giappone in puro stile JRPG
Commento
Se vi piacciono i JRPG tattici, il Giappone e la sua mitologia più favolistica, God Wars: Future Past è il gioco che fa per voi. Una trama mai banale raccontata da splendide illustrazioni e scene animate unite ad un gameplay profondo e tutto da studiare sono i punti forti di un gioco che su PS Vita rende bene, ma viene penalizzato da caricamenti estremamente lunghi e un comparto tecnico alquanto datato che comporta mezzo punto in meno rispetto a quanto avrebbe meritato su PS4. Ciò non toglie il fatto che il titolo sia un ottimo tattico, perfettamente godibile dagli appassionati e da chi ama giocare su console portatili.
Pro e Contro
Ottima trama
Molto longevo
Grande varietà di classi e abilità

x Graficamente datato
x Caricamenti lunghi su PS Vita
x Nessun sottotitolo nelle scene animate

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