Halbrick Studios è senza ombra di dubbio uno dei team che più ha beneficiato del fenomeno del gaming su mobile, riuscendo a raggiungere i favori del grande pubblico grazie a titoli come Monster Dash, Jetpack Joyride e le varie versioni di Fruit Ninja. Titoli che, forti del loro successo su questi lidi, in più di qualche caso sono riusciti anche a fare il “salto della barricata” ed approdare su console:
Fruit Ninja in questo senso è un po’ un habitué, avendo già trovato un certo successo nell’agosto del 2011 nella sua versione Kinect (
in esclusiva ovviamente su Xbox 360). A quasi quattro anni di distanza lo sviluppatore australiano ci riprova, portandone su One un seguito ancora una volta basato sulla periferica di movimento Microsoft.
Mai dire ninja
Il passaggio da mobile a console è quasi indolore, complice un Kinect davvero in forma
La formula ludica di base è quella, ormai arcinota, dei capitoli già disponibili sul mercato: che si tratti della modalità classica o di quella Zen lo scopo del gioco è quello di affettare la frutta che compare a schermo, in questo caso facendo uso del Kinect che sostituisce il touchscreen delle versioni mobile.
La seconda versione del sensore Microsoft risponde prontamente a questa chiamata, comportandosi più che egregiamente e riuscendo a riproporre i movimenti eseguiti dal giocatore (o dai giocatori) in modo preciso ed efficace. Adottando una strategia che ci ha vagamente ricordato qualche titolo per il vetusto EyeToy, il gioco grazie a Kinect riprodurrà a schermo una sorta di ombra (corrispondente alla sagoma del giocatore), che dovrà essere quindi utilizzata per prendere la mira e capire dove posizionare le mani per tagliare la frutta, potendo anche sfruttare entrambe le braccia contemporaneamente. L’approccio paga e per gran parte dell’esperienza non solo funziona, ma come vedremo a breve permette anche di inserire alcune (apprezzate) variazioni sul tema, ma ha il difetto di non essere immediato quanto lo è il touchscreen del dispositivo mobile di turno:
il risultato è che nei momenti più concitati capita di non riuscire ad essere precisi quanto lo si vorrebbe, facendosi scappare qualche banana o qualche mela di troppo.
E Dio disse kung… e Kung Fu
Oltre alle modalità classica, arcade e Zen ci sono gli inediti mini-giochi del Festival
Le modalità di gioco presenti in questa incarnazione per Xbox One vanno a riprendere quelle già viste nella versione originale del titolo, aggiungendo poi qualche variante per quello che riguarda la modalità Festival. Sono quindi presenti la modalità classica, in cui si va avanti ad affettare tutto quello che compare a schermo finché non si commettono 3 errori (
che a causa dei problemi descritti poco sopra è probabilmente la parte più debole dell’offerta), la modalità arcade che invece permette di andare avanti fino allo scadere del tempo con l’obbiettivo di battere il proprio record ed infine la modalità Zen, simile a quella arcade ma caratterizzata dall’assenza di bombe e perk tipici delle altre modalità. Come detto, c’è poi da inserire nell’equazione anche l’inedita modalità Festival, che fa le veci di un (abbozzato) story mode e si articola in una serie di mini-giochi sbloccati man mano che si completano le sfide proposte nelle altre modalità (
come per le versioni iOS e Android si spazia dal tagliare un certo numero di volte alcuni tipi di frutta al raggiungere alcuni punteggi particolari).
I vari stand del Festival riprendono in massima parte le meccaniche di base del gioco, inserendo però come detto alcune variazioni: ecco quindi che ci si trova a dover evitare alcuni shuriken o a sfuggire alla luce di alcuni riflettori mentre si taglia la frutta al volo, oppure ci si trova a fare i conti con dei semi di bamboo che una volta finiti fuori dall’inquadratura germogliano e danno vita ad una foresta di canne cui bisogna tagliare attraverso per ripristinare la piena visibilità dello schermo. Lo stand di Han fa eccezione a quanto detto, sostituendo le classiche lame con dei kunai e rendendo quindi necessario colpire la frutta con questi coltelli da lancio ninja piuttosto che affettarla, ottenendo dei bonus nel caso si riesca ad “incastrarli” sui bersagli presenti in sottofondo.
Infine, non mancano nemmeno un paio di modalità multiplayer, che vede oltre alla classica modalità sfida per due giocatori anche un’inedita modalità party fino a quattro ninja, in cui ci si alterna a coppie davanti allo schermo e di tanto in tanto fanno capolino i minigiochi già visti al Festival.
Tecniche ninja
Il prezzo è onesto, anche se qualcuno potrebbe trovarlo esagerato
Dal punto di vista tecnico, grazie anche all’ottima prestazione di Kinect di cui abbiamo già parlato, non c’è praticamente nulla di anomalo da segnalare, se non qualche occasionale difficoltà quando si vuol mettere in pausa il titolo (
per farlo è necessario inchinarsi, in perfetto stile giapponese) dove la periferica talvolta va un po’ in affanno. Decisamente promosso anche il comparto visivo, chiaramente non spaccamascella ma a conti fatti adatto alla situazione e in linea con quelle che erano le nostre aspettative. Chiudiamo spendendo due parole sul prezzo, fissato a 14,99€ e
a nostro parere abbastanza allineato a quelli che sono i contenuti presenti, anche se forse qualche giocatore potrebbe trovarlo un po’ elevato considerata la tipologia più “casual” di gioco.
Verdetto
8 / 10
Tiramisù la banana con il bacio
Commento
Pro e Contro
✓ Tante modalità
✓ Kinect è davvero preciso
✓ Prezzo onesto...
x ... Ma per qualcuno potrebbe essere troppo alto
x Modalità classica sottotono
#LiveTheRebellion