Recensione Final Fantasy IV: The Complete Collection

Nell’ormai lontano 1991 uscì per Super Famicom (Super Nintendo, per chi stava già cercando su Google) uno dei JRPG più amati al mondo: Final Fantasy IV. A distanza di ormai 20 anni, Square-Enix ce lo ripropone su PSP dopo i vari porting e remake visti nel corso degli anni. Con The Complete Collection, torneremo a rivivere le avventure di Cecil e compagnia e in più avremo due nuove avventure ambientate dopo la storia principale. Il titolo però ha suscitato molti dubbi nelle menti dei fan, infatti prima dell’uscita si pensava a un mero sfruttamento pubblicitario… Ma sarà così? Lo scopriremo subito.

Cristalli e compagnia bella

La sceneggiatura del gioco principale risulta strutturata decisamente meglio rispetto ai primi 3 capitoli della saga, lasciandone intatta però l’ambientazione fantastica che ha reso famosissimo il brand Final Fantasy. Il gioco si apre con Cecil, cavaliere oscuro e comandante dei Red Wings di Baron, assorto nei suoi pensieri e tormentato dal rimorso dovuto allo sterminio di interi villaggi innocenti allo scopo di consegnare i cristalli magici al proprio re. Dopo varie stragi, il nostro protagonista arriva ad un punto di rottura e, dopo essersi lamentato con lo stesso re, viene dimesso dal comando dei Red Wings e mandato in una missione all’apparenza semplice con l’ausilio del fidato amico Kain.
Interlude, invece, farà da ponte tra la storia principale e The After Years, dove impersoneremo ancora Cecil, Rosa, Rydia e compagnia e faremo fronte a nuovi pericoli in un’avventura che originalmente si presentava con una durata di una quindicina di ore e una trama strutturata, anche se qui non avremo niente di tutto questo: infatti la versione di questa Collection presenterà una trama banale con eventi messi tanto per far numero.
The After Years, uscito fino ad ora solo su Virtual Console, vedrà come protagonista l’insicuro figlio di Cecil e Rosa, Ceodore, in una storyline composta da 2 capitoli obbligatori e altri opzionali, che però serviranno a renderci il quadro completo di quello che è il gioco in se. La trama di quest’altro gioco risulta molto più strutturata rispetto a Interlude, escludendo però il capitolo finale, risultato un po’ sotto tono rispetto al precedente.

Once Upon a Time in Japan…

Il Battle System del gioco non sente assolutamente i suoi 15 anni risultando ancora fresco ed interessante. Avremo il classico combattimento a turni, con l’aggiunta (opzionale) dell’Active Time Battle, un sistema che simula lo scorrimento del tempo durante la battaglia; in questo modo, potremo essere attaccati dai nemici anche durante la scelta delle nostre mosse, nel caso in cui non fossimo abbastanza veloci.
Il party potrà essere composto con un numero massimo di cinque membri, i quali avranno le proprie caratteristiche e abilità personali a seconda del Job svolto. La difficoltà del gioco, nonostante sia stata tarata per venire in contro ai neofiti, offre una buona sfida, tant’è che già da inizio gioco dovremo trovare sempre nuove strategie per evitare il fantomatico Game Over.

I nuovi giocatori dovranno armarsi di abilità e pazienza, molta pazienza, poichè nella world map e nei dungeon gli scontri casuali saranno all’ordine del giorno: potremo essere interrotti circa ogni 15 secondi di esplorazione. Nonostante in Interlude il sistema sia identico a quello del capitolo principale, in The After Years avremo alcune aggiunte come degli attacchi combinati chiamati Band Attacks e lo sfruttamento delle fasi lunari al fine di fare più danno con gli attacchi standard dei personaggi.

Anche l’occhio vuole la sua parte

A differenza del remake su Nintendo DS, in questo capitolo per PlayStation Portable si tornerà al classico 2D. Utilizzando la base di FF Anniversary, The Complete Collection si presenta molto gradevole agli occhi, offrendo un nuovo design dei mostri e dei personaggi, con sprites molto più definite e migliorate. Se proprio dobbiamo trovare qualche pecca, i fan potrebbero sicuramente lamentarsi della scelta di utilizzare lo stesso set di artwork per quanto riguarda FFIV e Interlude (nonostante ci sia qualche anno di scarto tra le due storie), mentre sarà completamente diverso in After Years, ma questo è proprio andare a cercare il pelo nell’uovo. Altra pecca è sicuramente la scelta di inserire i filmati di FFIV per DS con un mero copia-incolla, andando a minare lo stile grafico fino ad ora quasi perfetto.

Old School Nobuo

 Fin dal primo capitolo della saga, Final Fantasy è sempre stato famoso per la sua OST. In FFIV avremo un lavoro di fino, creato dal Maestro Nobuo Uematsu, amato da tutti i fan della saga. Potremo infatti scegliere la versione originale a 16 bit per SNES oppure la versione riarrangiata in occasione del remake per Nintendo DS. Per After Years troveremo addirittura nuovi brani molto carini ma che qualche volta si amalgameranno pochissimo all’atmosfera della situazione.

Un quarto di secolo ma siamo ancora qui

La longevità è sicuramente ottima per Final Fantasy IV: The Complete collection. Avremo infatti solo con le 3 storie principali una sessantina di ore di gioco, che verranno aumentate di circa 20 ore con l’aggiunta del post-game e delle quest secondarie, offrendo ai giocatori circa 80 ore totali di divertimento. Nonostante l’alta qualità del capitolo principale, i due sequel vanno a “sporcare” ciò che sono le conclusioni finali a causa della loro qualità un po’ sotto la media.

Verdetto
8.5 / 10
Quando la storia era più importante della grafica
Commento
Final Fantasy IV: The Complete Collection è altamente consigliato ai fan della saga e a chi, curioso di giocare un vecchio capitolo di Final Fantasy, voglia avvicinarcisi solo ora.
Pro e Contro
Due giochi e mezzo in uno
Grafica 2D dettagliata
Colonna sonora epica

x Interlude è un po' sottotono rispetto le aspettative
x Cutscenes riciclate dalla versione per DS

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