Recensione Far Cry 4

Quest’anno Ubisoft è stata particolarmente attiva sul fronte delle uscite che hanno coinvolto grandi nomi come Watch_Dogs o Assassin’s Creed Unity, o piacevoli sorprese come Child of Light e Valiant Hearts. In attesa di scoprire un altro titolo che farà parlare di sé, The Crew, la software house francese ci delizia con un seguito di uno dei loro maggiori successi del 2012, Far Cry 4.

Versione testata: Xbox One

Declare Indipendance
Far Cry 4 cerca di replicare il successo del terzo capitolo con un racconto che vuole a tutti i costi impressionare
Se c’è un merito che va riconosciuto a Far Cry 3 è stato quello di dare uno scossone alla serie, rinnovandola e alzandola a nuovi livelli ludici, sempre nell’ecosistema della saga. Quindi le attese e le aspettative per Far Cry 4, specialmente dai fan, erano piuttosto alte. Non solo per le dinamiche legate al gioco, quanto proprio per un racconto ben confezionato del terzo capitolo, che regalava alla storia uno dei villan meglio caratterizzati dell’industria videoludica, Vaas Montenegro. Far Cry 4, proprio in quest’ottica, cerca di andare oltre sul piano narrativo, realizzando una storia ancora più grossa ed importante del prequel, spingendosi però su un piano fantapolitico e più impegnato.
A noi spetterà il ruolo del giovane Ajay Ghale, che alla morte della madre tornerà nella sua terra natia, il selvaggio Kyrat, per spargere le sue ceneri ed esaudire così il suo ultimo desiderio. Non appena arrivato in questa sperduta regione dell’Himalaya, Ajay verrà accolto calorosamente da Pagan Min, sadico dittatore del Kyrat il quale ci svelerà senza troppi giri di parole il legame che lo collega alla ormai defunta madre. Colti alla sprovvista e ancora intontiti dal susseguirsi degli eventi, avremo la nostra occasione di fuga grazie all’intervento del Sentiero d’Oro, un gruppo di ribelli che si oppone all’oppressione di Pagan Min. Inizierà così il viaggio di Ajay, un calvario che ci vedrà protagonisti di un una lotta di potere fra il malvagio regnante e la ribellione, della quale ci troveremo nostro malgrado alla guida, seguendo così le orme dei nostri antenati.
Far Cry 4 cerca di replicare il successo del terzo capitolo portando su gli schermi un racconto che vuole a tutti i costi impressionare, riuscendo però in parte nella missione. Uno degli aspetti più interessanti è la presenza delle scelte morali che saremo chiamati ad operare in alcuni punti chiave della storia e che influiranno sui vari finali disponibili. Dilaniato da forti conflitti interni, il Sentiero d’Oro vedrà emergere due forti personalità: il tradizionalista Sabal, legato alla cultura e alle usanze del Kyrat, il cui scopo sarà quello di preservare il proprio popolo e la rivoluzionaria Amita, pronta a combattere il regime di Pagan Min sfruttando il cartello della droga e tutto quello che ne segue.
Due linee di pensiero diverse e contrastanti che ci porteranno di volta in volta a scegliere chi seguire e a chi dare la guida del Sentiero d’Oro. Se il dualismo di Sabal e Amita in genere funziona ai fini della storia, a risentirne è la personalità di alcuni protagonisti, tanto da farli apparire semplici macchiette di una storia più grande di loro e delle proprie possibilità. E una delle vittime principali, complice anche il ricordo di Vaas, è proprio Pagan Min che si impegna nell’apparire come una personalità disturbata e sfaccettata, ma che fallisce ad un passo dalla fine, lasciando inespresso gran parte del suo potenziale. In tutto questo, pur non brillando come avremmo voluto, la storia riesce a regalarci comunque ottimi momenti, soprattutto nelle ultime ore quando finalmente avremo delineato la nostra avventura, il tutto con un retrogusto vagamente tarantiniano.

 

7 anni in Tibet
chi si aspettava qualcosa di completamente nuovo si troverà in parte deluso
Far Cry 4 soffre anche di un altro “gravoso” inconveniente: l’assomigliare troppo al suo predecessore. Il che non è necessariamente un male, vista l’ottima qualità del titolo a cui si rifà, ma chi si aspettava qualcosa di completamente nuovo si troverà in parte deluso.
Lo sviluppo di Far Cry 4 ricalca esattamente quello del prequel. Una volta presa coscienza con quello che ci aspetta, toccherà prendere parte ad una serie di missioni che si svolgeranno all’interno del Kyrat ed oltre, concedendoci qualche fuga (quando lo script lo prevede) nelle fredde e gelide vette dell’Himalaya. Fra una missione e l’altra potremo esplorare e liberare il Kyrat dall’oppressione di Pagan Min, disattivando le Torri Radio sparse per il territorio, che diffondono in maniera martellante le parole del proprio leader. Una volta fermato il segnale la zona sulla nostra mappa verrà sbloccata rendendo visibili tutte le attività collaterali a cui sarà possibile prendere parte. La quantità di missioni ed attività secondarie è impressionante, dando al giocatore la libertà di affrontare l’avventura nella maniera che ritiene più opportuna. Missioni di caccia, corse spericolate fra le montagne del Kyrat, ricerca di manufatti e collezionabili, e chi più ne ha più ne metta. A completare il tutto troviamo anche alcune missioni secondarie che ci verranno affidate da alcuni soggetti decisamente fuori di testa che, rispecchiando la loro folle personalità, ci terranno occupati per diverso tempo.
Non solo. Saremo chiamati a rivivere le gesta di un leggendario guerriero che dovrà liberare il mitico regno dello Shangri-La dalle oscure forze del male, accompagnati da una mistica tigre bianca che ci aiuterà a fare piazza pulita di tutte le avversità, offrendoci una divertente variante delle meccaniche del gioco.
Anche a livello di gameplay il gioco ricalca in maniera fedele il 3, pur portando con se numerose aggiunte che vanno a rifinire un impianto di gioco solido e collaudato.
Sul fronte del gunfire e delle dinamiche Far Cry 4 ripropone quanto visto in passato, con un sapiente mix di sparatorie e momenti stealth, continuando a prediligere questi quando si devono affrontare i rinnovati avamposti, o le nuove Fortezze, vere e proprie roccaforti inespugnabili che metteranno a dura prova le nostre abilità. In Far Cry 4 viene introdotto un nuovo sistema di caccia, che oltre a fornirci i materiali necessari da utilizzare per potenziare ed ampliare il nostro equipaggiamenti, ci consentirà di ricavare delle esce dalle nostre prede, da utilizzare in battaglia per attirare la fauna locale contro i nostri nemici, che verranno spazzati via in maniera rapida, consentendoci di passare inosservati. Attaccare nell’ombra sfruttando i vantaggi ambientali sarà però la soluzione più indicata e remunerativa in fatto di punti esperienza, che potranno essere spesi per potenziare il nostro personaggio sbloccando nuove abilità, suddivise in due macro gruppi appartenenti rispettivamente alle capacità fisiche o relative alla salute.

[nggallery id=”227″]

Non c’è mai un elefante quando serve
Far Cry 4 vede anche una nuova e rinnovata modalità cooperativa
Vista la vastità dell’area esplorabile in Far Cry 4, potremo avere accesso a svariati mezzi per spostarci in maniera rapida da un posto all’altro. Jeep, quad, hovercraft sono alcuni dei veicoli che potremo usare per i nostri viaggi, oltre al nuovo girocottero, un elicottero biposto in miniatura che ci consentirà di solcare i celi del Kyrat e raggiungere anche i posti inaccessibili. Anche la possibilità di sparare mentre saremo al volante dona alla guida automatica una diversa dimensionalità, consentendoci di non interrompere l’azione in corsa e di sfruttare nuove strategie d’attacco. Ma non solo automezzi a nostra disposizione, ma anche Elefanti. I mastodontici pachidermi potranno essere cavalcati per sfruttare la loro potenza bruta durante gli assalti creando confusione fra le file nemiche.
Dato il cambio di location, abbandonando le calde spiagge delle Rook Islands per le più austere montagne himalayane, Far Cry 4 ci da anche la possibilità di eseguire brevi scalate, sfruttando il rampino,  utilizzabile in appositi punti favorendo così la verticalizzazione delle ambientazioni. Far Cry 4 vede anche una nuova e rinnovata modalità cooperativa. Archiviata la campagna multigiocatore del 3, qua sarà possibile ospitare un amico, o partecipare alle partite trovate tramite matchmaking. Il secondo giocatore impersonerà una faccia nota per i fan della serie, Hurk, e potrà prendere parte a tutte le attività presenti nel Kyrat, escluse le missioni relative alla storia principale e qualche evento che verrà registrato solamente all’host della partita. Insomma un cambiamento necessario rispetto ai fiacchi tentativi di Far Cry 3 di offrire una modalità cooperativa che a conti fatti non riusciva a convincere.

Ehi amico ti si vedono le palle, ciccia al culo
Far Cry 4 reinterpretate 3 modalità classiche del PVP
Per non farsi mancare nulla, troviamo anche un multiplayer competitivo e un ricco e potente editor di mappe per realizzare le proprie missioni da condividere poi in rete a tutta la community. La parte multigiocatore, dopo qualche ora di gioco si rivela riuscita e ben integrata nel gioco, capace di sottrarci numerose ore all’avventura principale. Qua vengono riviste e reinterpretate 3 modalità classiche chiamate Avamposto (Re della collina), Maschera del Demone (cattura la bandiera) e Propaganda (cerca e distruggi). In ogni match che disputeremo, a turno, andremo ad impersonare un ribelle del Sentiero d’Oro o un Cacciatore, uno degli indigeni del Kyrat,dotato di naturali abilità predatorie.
Ogni fazione potrà vantare delle abilità esclusive, e se il Sentiero d’Oro conta su una potenza di fuoco devastante, i cacciatori armati di arco, potranno sfruttare le innate abilità stealth che gli consentono una volta accucciati di sparire alla vista, o di utilizzare gli animali per compiere i propri attacchi. Le mappe presenti nel PVP si dimostrano ben studiate, ricalcando la stessa struttura del single player, quindi ampie zone esplorabili in lungo e largo, nelle quali sarà necessario utilizzare i mezzi a disposizione per coprire la distanza fra un obiettivo e l’altro.

 

Chi acquisterà Far Cry 4 su PlayStation 4 o Playstation 3 riceverà 10 esclusive Chiavi del Kyrat. Queste chiavi se condivise con gli amici permetteranno di giocare in coop per un totale di due ore anche se  questi non possiedono il gioco, scaricando sulla propria console una sorta di demo che permette di assaporare i piaceri del Kyrat.
Jonathan, Dimensione Avventura
Claudio Moneta caratterizza alla perfezione quel pazzoide di Pagan Min
Far Cry 4 si comporta egregiamente, in particolar modo nella sua controparte next gen. Protagonista indiscusso del gioco è il Kyrat, che con la sua morfologia offre paesaggi diversificati e vari, che grazie al sistema di illuminazione regala scorci decisamente suggestivi durante le varie ore del giorno. A trarre i benefici del Duna 2, l’engine alle spalle di Far Cry 4,  è prevalentemente l’incremento della distanza dell’orizzonte, aumentata in maniera esponenziale rispetto al capitolo precedente, e che ora offre una visione più ampia del paesaggio, riducendo al minimo il pop up degli elementi del fondale e in particolar modo nelle più esigenti sessioni aeree. Per il resto tutto funziona come manuale:  buona la realizzazione della vegetazione, il tutto condito da effetti ed esplosioni. Convincente la realizzazione di animazioni per i nemici e la I.A. che gestisce i loro comportamenti sul campo, sebbene ogni tanto ci si imbatta in qualche bug o qualche situazione che le mette a dura prova.
Per chi ama i tecnicismi entrambe le versioni next gen si equivalgono, girando a 1080p a 30 quadri al secondo, sebbene nelle ultime ore sia esploso l’ennesimo resolution gate che mette in discussione la versione Xbox One. Risoluzione a parte, la fluidità del gioco appare ottima e stabile in ogni frangente, concedendosi qualche rallentamento giusto nelle fasi più concitate o durante i cambi fra un’ambientazione e l’altra.
Nulla da segnalare sul fronte del sonoro, che si attesta sugli stessi livelli qualitativi del 3, e che vanta un buon lavoro svolto in fase di doppiaggio. In particolar modo da segnalare la presenza fra gli altri di Claudio Moneta, già apprezzato in Unity e Rogue e che qua caratterizza alla perfezione quel pazzoide di Pagan Min.

Verdetto
8.5 / 10
Sempre meno minestra riscaldata di Unity
Commento
Ci si potrebbe lamentare del solito "more of the same" e in parte è quello che vi troverete di fronte se avete apprezzato Far Cry 3. Non essendo serializzato con un capitolo all'anno le novità presenti si lasciano apprezzare, andando a limare quei punti deboli presenti nella precedente produzione ed introducendo nuove dinamiche. Vista la qualità generale del titolo e la mole di contenuti a disposizione ci troviamo di fronte ad un gioico che si farà apprezzare sicuramente dagli amanti della serie, e in particolar modo dai nuovi giocatori in cerca di un titolo con cui passare diverse ore. Si poteva forse osare di più sul fronte della storia, ma diciamocelo, l'eredità di Vaas era un fardello troppo pesante da portarsi dietro.
Pro e Contro
Coop completamente rivisto
Longevo e ricco di attività
Interessanti novità al gameplay...

x ...nonostante il senso di déjà vu
x La storia poteva osare di più
x Qualche bug di troppo

#LiveTheRebellion