Se poche settimane fa aprivamo la primavera 2015 con una delle
migliori trasposizioni in HD dedicate ad un titolo fantascientifico, anche ad Aprile torniamo a parlare di ambientazioni futuristiche e di titoli strategici con il nuovo progetto di
Tindalos Interactive,
Etherium.
Siamo in un futuro remoto, dove l’intero sistema solare è ormai dominato economicamente dalla corrotta
corporazione Consortium, e l’umanità è impegnata in una ciclica corsa alle risorse con altre due razze aliene, la
società mistico-combattente degli Intar e l’autoritario ed avanzatissimo
Impero Vectide. Al centro del conflitto interplanetario sono le
sfere di Etherium, gigantesche uova di una specie interdimensionale, che ciclicamente ogni mille anni vengono deposte su alcuni pianeti deposito prefissati.
Chiamati a interpretare un comandante di una delle tre fazioni, avremo a che fare di volta in volta con
un titolo che alterna due anime: una prettamente strategica in tempo reale, l’altra gestionale a turni, nella quale decideremo quali colonie conquistare e quali aspetti della nostra società potenziare.
Detta così, Etherium potrebbe anche risultare interessante, ma le premesse saranno davvero uno specchio di ciò che ci aspetta? E’ quello che siamo andati a scoprire per voi.
Come Risiko coi salmoni
Come già accennato, Etherium si presenta come uno strategico fantascientifico che mescola assieme molte strutture classiche del genere, e in particolar modo
strizza l’occhio alle meccaniche di conquista e gestione dei territori vista in passato nella serie
Dawn of War di
Relic. Anche in questo caso (
e in particolar modo nella campagna single player chiamata Conquista) avremo a disposizione una visuale planetaria e una flotta d’appoggio da cui lanciare i nostri attacchi sulle varie colonie un turno dopo l’altro. I pianeti deposito di Etherium presentano in genere tre avamposti, inizialmente liberi con possibilità di conquista immediata (
spendendo punti azione) ma per i quali dovremo combattere mano a mano che proseguiremo nella nostra espansione. Ogni avamposto garantisce una serie di potenziamenti, che si incrementeranno tanto più tempo resteremo in possesso della zona.

A rendere inoltre le cose più interessanti contribuiranno le
tre fasi di deposizione delle uova di Etherium: a seconda della fase potremo avere nuove sfere che compaiono improvvisamente nei territori, nessun evento di nota, o la schiusa, che renderà impossibile l’utilizzo delle sfere, danneggiando addirittura le strutture costruite attorno. La
scelta in anticipo di una buona strategia per non trovarsi a dover combattere senza risorse diventa quindi una componente essenziale della sezione a turni, ma il vero fulcro di Etherium è la sua parte in tempo reale, alla quale accederemo ogni volta che dovremo scontrarci con un’altra fazione per il possesso di una colonia.
In tali situazioni, avremo la possibilità di sbarcare direttamente sul pianeta con un avamposto principale, e da lì lanciare i nostri attacchi sui territori circostanti. Le sfere di Etherium, in questo caso, giocano un ruolo attivo: ogni territorio, infatti, può essere o meno provvisto di una sfera, che inizierà a
il vero fulcro di Etherium è la sua parte in tempo reale
fornire risorse al momento della conquista del Monolite dell’area. Sui monoliti potremo fondare nuovi avamposti, più o meno grandi a seconda della capacità del monolite stesso. Tale aspetto diventa focale non appena faremo la conoscenza con un’altra delle meccaniche di gioco: anzichè costruire strutture liberamente, come nella maggior parte degli RTS,
in Etherium ogni avamposto ha un numero massimo di slot (
cinque per il principale, 3 e 1 per i secondari),
nei quali scegliere cosa costruire. Pur potendo successivamente vendere e cambiare strutture, adattandole in corsa alle nostre necessità, lo spazio limitato costringe il giocatore ad un management più strategico: ogni avamposto dovrà essere pensato con uno scopo in mente, sia una zona di transito difensiva (
e in quel caso andremo di postazioni meccaniche per riparare le torrette), una puramente estrattiva (
dove potremo inserire una raffineria per potenziare la raccolta di Etherium) o una base d’appoggio per lo sbarco di truppe.
Legno 3
Purtroppo questa forzatura, che
da un lato aumenta l’immersione strategica, mostra presto il fianco abbinata ad un’
interfaccia utente abbastanza controintuitiva. Nulla che una mezz’ora del
validissimo tutorial non possa risolvere, ma tra l’imparare la teoria del gioco e il metterla in pratica, in Etherium, c’è letteralmente un abisso. Abisso fatto, in questo caso, di
controlli legnosi: nel gioco esiste solo una limitata coda di produzione, e ogni volta che dovremo richiamare nuove truppe (
cosa che succede praticamente sempre) saremo costretti a dover riselezionare l’unità da richiamare, scegliere l’avamposto e selezionare una postazione di sbarco. Una volta esaurite le postazioni di sbarco dovremo spostare manualmente le unità prima di poterne sbarcare di nuove. Realistico, ma decisamente controproducente vista la
mancanza di rally point dove dirigere le truppe in automatico una volta approdate sul pianeta.
In molti casi, per fortuna, non servirà ammassare grossi gruppi d’assalto, e le difese terrestri saranno mediamente sufficienti a mantenere il fronte. Tuttavia, al problema del rally point si associa una
notevole facilità con cui le truppe cadono in battaglia. Aggiungiamoci anche l’impossibilità di curare truppe sul campo e l’obbligo, nel caso volessimo rimpolpare le fila delle unità con nuovi rinforzi, di scortare fisicamente il gruppo ad un avamposto dotato di postazioni da sbarco, e abbiamo il peggior paradosso del titolo. Il gioco stesso
incoraggia il mantenimento di un’unità funzionale il più a lungo possibile, tanto con promozioni che bonus d’avanzamento; tuttavia, spesso è più comodo lasciar morire le truppe e sostituirle da zero che tornare al campo da sbarco, e comunque impiegare lo stesso tempo per far sbarcare i rinforzi.
Anche l’IA non è delle migliori viste in uno strategico: a parte decidere la velocità di movimento sul territorio quando si hanno gruppi composti da più tipi di soldati, Etherium non presenta
Etherium non presenta uNA GESTIONE AUTOMATICA dell’ IA
un’organizzazione tattica dell’intelligenza artificiale, e lascia l’intero comando nelle mani del giocatore. Da una parte questo
aiuta nei momenti di scontri concitati, in cui nessuna unità a portata di mouse prenderà decisioni per conto proprio smettendo improvvisamente un attacco per inseguire nuovi nemici; dall’altro, tuttavia,
è possibile perdere per strada alcune delle notifiche d’attacco mentre siamo impegnati altrove, per poi scoprire di aver perso non solo metà del proprio esercito, ma anche un’intera base, a causa di un’IA che non risponde al fuoco nemico. Inoltre, un’unità ingaggiata in uno scontro combatterà sempre fino alla morte del proprio obiettivo, a meno di non dare altri comandi. Questo porta a situazioni dove non c’è fisicamente modo di impedire che un’unità ingaggiata insegua gli avversari in ritirata senza intervento umano. Vista
l’estensione delle mappe di gioco e l’assenza di scorciatoie da tastiera per l’IA, rassegnamoci quindi a vedere, almeno una volta a partita, i nostri soldati inseguire i nemici senza colpirli sin dentro la loro base, e sparire dall’esistenza polverizzati dalle difese avversarie.
“Telecamere” che girano…
A livello di gameplay le due “anime” di gioco in qualche modo si compensano l’un l’altra: una forte componente gestionale ben organizzata nel sistema a turni, e un comparto tattico in tempo reale giocabile ma che lascia a desiderare. In uno strategico, però, e in particolar modo in uno ad ambientazione fantascientifica, siamo naturalmente portati a considerare anche l’aspetto grafico, e anche in questo caso
Etherium ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Ottima è la possibilità di uno
zoom sulla mappa di gioco, in modo da mostrare i dettagli di edifici e unità presenti sul campo, mentre sopra di noi infuria in tempo reale lo scontro tra le flotte spaziali e le navi madri da sbarco. L’atmosfera c’è, e da questo punto di vista,
Tindalos Interactive ha fatto del proprio meglio per contribuire a mantenere una
continuità tra le due anime di gioco, integrandole anche a livello di gameplay in alcune abilità (
ex: i bombardamenti orbitali, richiamabili spendendo punti tecnologia durante i livelli in tempo reale, partono direttamente dalle navi madri come ci si potrebbe aspettare, così come le navette da sbarco). Ammirare questi dettagli, tuttavia, comporta la necessità di prendersi qualche istante di pausa e distogliere l’attenzione dal gioco stesso, in quanto
la telecamera rifiuta categoricamente di bloccarsi negli angoli prescelti, resettandosi automaticamente al rilascio del mouse in una visuale a volo d’uccello.

Piacevoli invece sono gli effetti degli scontri, e osservare le unità farsi a pezzi l’un l’altra in esplosioni di laser e proiettili nucleari che proiettano ombre dinamiche su veicoli e strutture non manca mai di affascinare. Un po’ dell’immersività, comunque, la si perde nel notare come
le animazioni utilizzate per le truppe siano quasi tutte uguali: tanto i mecha della corporazione Consortium che i camminatori alieni dell’impero Vectide hanno le stesse movenze velocizzate e “ciondolanti”, che all’ingrandimento massimo risultano più comiche che intimidatorie.
Un grosso problema, invece, è legato alla risoluzione e alle texture di gioco:
Etherium, nativamente, supporta risoluzioni sino al 4K; tuttavia la grafica in-game è ben al di sotto di tale potenzialità, con
texture che scendono persino sotto i 1280×720. Il risultato è che, accanto ad avamposti principali realizzati con cura e in alta definizione, possiamo trovare
deserti con texture sgranate ed effetti di luce di qualità elevata su modelli a bassa risoluzione.
Ciliegina sulla torta sono i
casuali crash del titolo, anche se, a onor del vero, il team di sviluppo ha già confermato di essere al lavoro per chiarirne le cause e da questo punto di vista ci attendiamo una patch in tempi ragionevoli.
Verdetto
6.5 / 10
Un bel minestrone strategico, ma manca di sale...
Commento
Pro e Contro
✓ Buona commistione di strategia a turni e in tempo reale
✓ Complessità strategica
✓ Ambientazione solida e caratterizzazione delle fazioni
x Scontri in tempo reale ripetitivi
x Eccessivo micromanagement
x IA limitata
x Qualità grafica altalenante
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