Recensione Dynasty Warriors 8

I Musou, un genere che oramai annovera diversi titoli durante gli anni, i più basati su manga e anime di successo, sono stati resi popolari da Koei che, con grande ambizione, inventò il genere nel 1997 con il primo capitolo di Dynasty Warriors.
I Musou sono picchiaduro a scorrimento, dove dovremo esplorare vaste aree il più delle volte lineari e affrontare vere e proprie orde di nemici con degli attacchi devastanti.
La serie di Dynasty Warriors, molto fortunata in Giappone, così fortunata da avere oltre che degli emuli, perfino degli spin-off, giunge quest’anno all’ottavo capitolo principale, sempre per cortesia dei ragazzi di Koei, sviluppato per PS3 e Xbox 360.

Versione Testata: PS3

Tre Regni in guerra… di nuovo

Per chi non lo sapesse, la storia di Dynasty Warriors si basa sulla Guerra dei Tre Regni, conflitto Cinese dei primi secoli dopo l’anno zero.
Tre famiglie (Wei, Wu e Shu) si batterono per unificare la Cina ciascuna sotto il proprio vessillo, ed in Dynasty Warriors 8 queste epiche battaglie (alcune delle quali già viste nei vecchi capitoli) vengono riproposte sia a coloro che conoscono la storia, sia ai neofiti che non ne hanno mai sentito parlare.
Il tutto viene romanzato splendidamente, tra poteri speciali e mosse devastanti, con personaggi a cui è facile affezionarsi, ritrovandosi poi ad odiarli quando si rivedrà la storia sotto un altro punto di vista.
In Dynasty Warriors 8, oltre alle Tre famiglie principali, sono stati aggiunti i Jin (che storicamente rappresentano la famiglia vincente) ed i personaggi senza affiliazione, per poter garantire una gran longevità ed una copertura migliore della trama, migliorando quella offerta dal settimo capitolo.
Un’altra novità della Modalità Storia di Dynasty Warriors 8 è la possibilità di sbloccare dei finali ipotetici in aggiunta a quelli storici, che riescono a donare tutt’altro gusto alle battaglie, come dei succulenti “E Se…”; per sbloccare questo percorso immaginario, dovremo soddisfare diversi requisiti durante gli stage e se falliremo basterà concludere la storia e ripetere solo l’arena necessaria, grazie alla comoda selezione capitoli (finendo inoltre la storia principale di una delle famiglie, sbloccheremo degli aiuti per capire quali siano le condizioni da rispettare).
Con colpi di scena e finali multipli, la storia di Dynasty Warriors è capace di incollare al joypad tanto l’appassionato del genere quanto coloro che leggono molti manga o seguono molti anime shounen: la maggior parte dei personaggi principali convince lo spettatore fin dalla prima apparizione, mentre Koei riesce a stupire con delle morti a sorpresa di personaggi importanti e carismatici, lasciando il giocatore a bocca aperta con cutscene ricche di pathos e di stereotipi esagerati volutamente.
Oltre alla modalità Storia che occuperà circa 40 ore di gioco, in Dynasty Warriors 8 è ovviamente presente la modalità Libera, dove potremo ripetere uno qualsiasi degli stage sbloccati con il nostro personaggio preferito (ben 77 tra cui scegliere), e affrontare le battaglie in una delle cinque difficoltà proposte dal gioco.
Anche in modalità Libera sono presenti arene ipotetiche, che aumenteranno ulteriormente la già estesa longevità del titolo.

Con cosa ti ammazzo oggi?

Il principale obiettivo di Dynasty Warriors 8, e di tutti i Musou in generale, è l’eliminare più nemici possibili.
Una volta soddisfatte determinate condizioni, che possono variare dall’uccidere un determinato numero di avversari, a conquistare delle zone, o al fuggire da queste ultime, apparirà un “Boss di fine livello” la cui sconfittà decreterà la fine delle ostilità.
Per affrontare gli eserciti nemici, Koei ha messo a disposizione del giocatore e dei 77 personaggi, circa altrettante armi bianche, selezionabili prima di ogni battaglia.
Ogni tipo di arma ha un attributo specifico tra Earth, Man ed Heaven, i quali, come nella tradizionale morra cinese, saranno uno a discapito dell’altro, rendendo le varie debolezze e resistenze  utili, soprattutto alle difficoltà più elevate, contro generali e boss durante le battaglie.
Fortunatamente potremo portare due armi diverse con noi, avendo sempre un modo per contrastare il tipo avversario, o quantomeno pareggiare.
A differenza di Dynasty Warriors 7, dove ogni personaggio poteva usare qualsiasi arma senza differenze, nell’ottavo capitolo ogni eroe avrà la sua preferita che gli permetterà un ulteriore combo EX (da extra) in grado di causare ingenti danni, o donare bonus.
Oltre alle armi bianche, potremo equipaggiare il nostro eroe con quattro abilità extra, che doneranno vari benefit, ad esempio più vita, più probabilità di colpi critici o più possibilità che il nemico lasci cadere un’arma o un bonus.
Koei ha aggiunto anche un’ulteriore barra, denominata True Rage, che una volta riempita, sarà attivabile con R3 e ci permetterà di accumulare migliaia di combo semplicemente tenendo premuto il tasto cerchio.
Per il resto del gameplay Dynasty Warriors 8 non si distingue dai precedenti episodi: ammazzando i soldati avversari, crescerà il contatore delle uccisioni, otterremo esperienza e caricheremo le barre Musou, che ci permettono attacchi ad alta potenza singoli, di coppia (se giochiamo con un amico), o estremi se siamo rimasti con poca vita. Ogni tecnica Musou, ovviamente legata all’arma preferita del personaggio in uso, è anticipata da una cutscene di un paio di secondi, dove il nostro eroe dirà una frase a effetto prima di rilasciare il suo potere sugli avversari.

Storie di Ambizione e Multiplayer

La grossa novità di Dynasty Warriors 8 sta nella terza modalità disponibile, denominata Ambizione.
In un gestionale in cui potremo usare il nostro eroe preferito, fregandocene di famiglie, eserciti e nemici, ci verrà chiesto di edificare un Tongquetai, che servirà per dare il via al nostro personale Impero.
Attraverso mappe simili alla modalità storia, potremo raccogliere materiali per ampliare i nostri domini, nuovi alleati e ufficiali che ci faranno da guardie del corpo, oppure guadagnare fama, in modo tale da ottenere sempre più bonus e mostrarci degni agli occhi dell’Imperatore.
Le guardie del corpo, che non sono altro che gli altri 76 personaggi, potranno stringere un legame con il nostro novello conquistatore: rafforzando questo legame in battaglia, l’aiutante diventerà più forte e aumenterà i benefit del nostro eroe.
Potremo anche scegliere se affrontare le battaglie in serie o una per volta. Ovviamente più arene supereremo di seguito, più premi otterremo per il nostro Tongquetai.
Ambition è intrigante e spezza un po’ la monotonia che si riscontra alla lunga nelle altre due modalità, donando un buon passatempo tra una battaglia storica e l’altra.
In tutte e tre le modalità è possibile giocare in multiplayer: se in Storia e Libera ,oltre al poter affrontare le mappe con un amico in locale grazie alla sempre fidata divisione dello schermo, possiamo anche giocare online con sconosciuti e non; in Ambition potremo giocare in multiplayer solo collegandoci ad internet, visitando il Tongquetai, o scambiando strumenti con altri giocatori; ovviamente possiamo anche buttarci in battaglia al loro fianco e ottenere entrambi benefit da questa alleanza.
L’online è per ora ancora poco frequentato: soprattutto nella modalità storia difficilmente troveremo una partita casuale, in modalità Libera e in Ambition le cose cambiano leggermente, anche se ci troveremo comunque di fronte a lunghe attese.

Cinesi Inglesi in guerra

Graficamente Dynasty Warriors 8 si mostra rinnovato solamente nei costumi dei personaggi, e nei loro modelli poligonali, dettagliati fino al più piccolo particolare.
Purtroppo la stessa cura non è stata riposta negli ambienti, soprattutto nelle texture dei paesaggi (l’acqua ad esempio è inguardabile), e tantomeno nei numerosi personaggi secondari -vittime sacrificali dei nostri eroi-, che risulteranno tutti uguali tra loro.
Fortunatamente nella versione PS3 non vi sono cali di frame neanche quando 300 o 400 nemici ci attaccheranno tutti insieme, a differenza di quella 360, dove il titolo risulta scarsamente giocabile per i continui rallentamenti (Koei sta lavorando ad una patch per la versione Microsoft).
Le cutscene animate sono curatissime e riescono a trasportare il giocatore nell’azione, come se stesse guardando un anime sui tre regni, a differenza delle schermate tra una missione e l’altra che riassumono la storia senza parlato, lasciando il giocatore preda di eventuali distrazioni.
Dynasty Warriors è completamente doppiato in inglese, e sebbene i personaggi più importanti siano doppiati perfettamente, molti degli eroi hanno voci inutili e fastidiose: fortunatamente Koei distribuirà con un DLC gratuito il doppiaggio originale, c’è da chiedersi perché non sia stato inserito subito.
La colonna sonora è un misto tra rifacimenti dei vecchi temi, e brani completamente nuovi, e il più delle volte sono un piacevole sottofondo alle battaglie, soprattutto in Ambition, dove possiamo scegliere quale brano ascoltare.

Un ottimo modo per avvicinarsi al genere, sebbene pur non esente di difetti, Dynasty Warriors 8 si rinnova e migliora, ma rimane concettualmente sempre lo stesso, per  la gioia dei fan della serie.

Verdetto
8 / 10
Ho fatto due etti e mezzo, lascio?
Commento
Dynasty Warriors 8 fa parte di un genere che o si ama o si odia, ed è difficile quindi dare una valutazione fuori dai canoni Musou. È per questo che ho analizzato Dynasty Warriors 8 come Musou, ed in questo genere risulta sicuramente la migliore incarnazione della serie e sicuramente uno dei migliori se non il migliore Musou sul mercato. Se non vi siete mai avvicinati al genere Musou, o se avete apprezzato i titoli basati sui manga usciti negli ultimi anni, Dynasty Warriors 8 è un titolo che non può mancare nel vostro parco titoli.
Pro e Contro
Il miglior Musou sul mercato
Modalità Ambition intrigante
Personaggi Principali ben curati...

x ...al contrario di quelli secondari
x Potrebbe annoiare i non appassionati
x Texture degli ambienti deludenti

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