Recensione Dragon’s Dogma

La luce della candela vicino a me illumina un soffitto sconosciuto… “Dove sono? Perché stavo dormendo qui?” sono le prime domande che mi pongo, ma appena la mia mente scruta nei ricordi mi pongo una ben più importante domanda “Come faccio ad essere ancora vivo?”.
Mi metto a sedere mentre ripercorro quelli che pensavo sarebbero stati i miei ultimi istanti di vita: la normale giornata al villaggio, l’arrivo del drago, il mio tentativo di distrarlo ed infine il suo artiglio che mi squarta il petto… A quel pensiero il mio sguardo si abbassa ed a conferma che non sia stato solo un sogno trovo non solo la mia maglia strappata ed intrisa del mio sangue ormai raffermo, ma anche una profonda cicatrice che scorre lungo tutto il petto.
Mentre controllo la cicatrice domandandomi quanto a lungo possa essere rimasto privo di sensi mi rendo conto di non avvertire il mio battito! Il drago non si è limitato ad aprirmi il petto, ma si è anche preso il mio cuore! Come faccio ad essere ancora in vita senza di esso? E qual è il motivo di questo suo gesto nei miei confronti?
Ma non c’è tempo per le risposte, poiché subito dopo questa realizzazione dal mio petto scaturisce una tenue luce, e dentro di me sento nuovamente la voce del drago che mi sfida  ad andarlo a trovare per reclamare il mio cuore, e mentre mi chiama non utilizza il mio vero nome, lui mi chiama Arisen.

VERSIONE TESTATA: PlayStation 3

Essere l’Arisen

All’inizio del gioco vero e proprio, Dragon’s Dogma ci proporrà un approfondito editor del protagonista, in cui potremmo determinare i classici valori come il sesso, la muscolatura, l’altezza, il peso, il colore della pelle e dei capelli nonché ovviamente i lineamenti. Questo sistema, oltre a personalizzazione l’aspetto fisico del personaggio come avviene in molti altri giochi, conferisce anche dei piccolissimi vantaggi in gioco, ad esempio un personaggio di taglia molto piccola in un’area potrà passare attraverso i cunicoli dei goblin arrivando alle spalle del nemico mentre un personaggio molto grasso in un’altra area può attivare gli interruttori a pressione senza dover radunare l’intero gruppo.
Dopo aver selezionato il personaggio avviene una sequenza di eventi che ci vede conferire il titolo di Arisen, ovvero quello che secondo le leggende è il prescelto “maledetto“ dal drago che è destinato a porre fine alla sua minaccia.
A quel punto dopo una frettolosa scelta tra le tre classi base possibili, potremmo partire per la capitale alla ricerca di informazioni sulla posizione del drago.

Le Pedine

Non saremo soli in questa avventura, poiché l’Arisen possiede il potere di entrare in comunicazione con le “pedine”, esseri pandimensionali dall’aspetto umano ma apparentemente senz’anima, che compaiono nel mondo di Gransys, e che senza un motivo apparente paiono piegarsi volontariamente al servizio dei “prescelti del drago”. Subito dopo avere approfondito i comandi ed aver esplorato i dintorni della nostro paese natale giungeremo infine ad un accampamento, dopo potremmo ottenere la nostra speciale pedina, personalizzabile sia nell’aspetto (con un editor uguale a quello del personaggio principale) che nel carattere. Oltre a lui potremmo arruolare altre due pedine di altri giocatori per arrivare ad avere un party di 4 persone.
Per arruolare altri membri avremmo sostanzialmente 2 possibilità:

Ovviamente anche la nostra pedina potrà essere richiesta in servizio da un altro giocatore, che quando verrà dismessa riporterà con se l’esperienza acquisita, e se avrà fatto un buon lavoro, anche un dono dall’altro Arisen.
Questa modalità di gioco ci permette di avere sempre una pedina perfetta per ogni situazione ed all’esigente del momento in base a caratteristiche come il sesso, il livello, la classe, le caratteristiche ma soprattutto le abilità !

Un eroe di Classe

Come già specificato all’inizio del gioco si può scegliere se essere un combattente da spada e scudo, un mago da bastoni ed incantesimi oppure un cacciatore da doppio pugnale ed arco corto. Ogni volta che si livella le caratteristiche aumentano in base alla classe attualmente in uso, oltre a questo ogni classe ha un sistema di livellamento autonomo che permette l’acquisto di nuove abilità, che si suddividono in abilità di classe, utilizzabili immediatamente solo con ogni classe in possesso di quella abilità, ed abilità globali, che una volta sbloccate possono essere equipaggiate negli slot liberi del personaggio e funzionano indipendentemente dalla classe.
Oltre a queste tre classi base, una volta raggiunto un livello adeguato si sbloccheranno anche le classi avanzate, rispettosamente il guerriero con armi di distruzione a due mani, lo stregone incentrato nei potentissimi ma anche lenti incantesimi offensivi ed infine l’arciere, una classe estremamente incentrata nell’uso dell’arco lungo.
Tutte queste classi sono a disposizione sia del protagonista che delle sue pedine, ma oltre a queste, l’Arisen ha accesso alle classi miste. Ad esempio la classe mista tra il combattente e il mago è il paladino, un potente guerriero armato di mazza e scudo incantato in grado di  incantare velocemente le armi del gruppo e di scatenare delle potenti combinazioni di attacchi magici non elementari ed attacchi fisici, invece la classe mista tra il mago e il cacciatore è l’arciere arcano, le frecce magiche del suo arco incantato difficilmente mancano il bersaglio e sono di grande aiuto nel colpire i nemici volanti o quelli più veloci dalla distanza, infine la classe mista tra guerriero e cacciatore è l’assassino, una classe in grado di usare un gran numero di armi diverse in modo da potersi adattare ad ogni situazione, e con diversi bonus ai danni contro i nemici inconsapevoli della sua presenza.

E ora, un mondo tutto nuovo davanti a me…

Appena iniziata l’avventura la prima serie di missioni principali servono fondamentalmente ad imparare le dinamiche del gioco e del combattimento: oltre ai classici “colpo leggero/colpo pesante” si possono acquistare abilità tramite la spesa di Punti Personaggio, e sono proprio questa abilità che differenziano e caratterizzano l’approccio alla battaglia. La varietà di Skill è adeguata alle esigenze e si passa dalle piogge di frecce ai colpi caricati per gli arcieri, da fendenti ai contrattacco per i guerrieri e per quando riguarda le magie si passa dai semplici incantesimi di cura alle palle di fuoco, senza però dimenticare gli importantissimi incantamenti di supporto, che possono anche incantare l’arma dei propri  compagni con diverse forze elementali. Un’altra particolarità è la possibilità di aggrapparsi al corpo dei nemici più grandi per arrivare a colpire i loro punti deboli, fatto che rende  la lotta contro gli enormi mostri del gioco ancora più epica.  La trama principale del gioco prosegue in modo sostanzialmente lineare fino a raggiungere Gran Soren, la capitale, è principalmente a questo punto che  la vera anima di Dragon’s Dogma si palesa, mostrando un open world di dimensioni ragguardevoli, completamente esplorabile senza particolari limiti. Il numero di quest secondarie è abbastanza elevato nel numero, ma sfortunatamente non nella varietà, dato che ci troveremo a poter scegliere tra una magra scelta di missioni che variano dalle missioni di scorta (molto utili per conoscere la mappa di gioco) a quelle di recupero di oggetti.

Verdetto
8.5 / 10
Un buon incrocio tra JRPG e WRPG
Commento
Per essere un longevo Action RPG questo titolo oscilla tra buone idee ed una scarsa cura per il dettaglio, tra le quali voglio citare come esempio un glossario interno dei mostri insufficiente. Per carità, resta un buon esordio, efficace e pieno di ottimi propositi per il futuro ma, per interessare a tutti, servirebbe senza ombra di dubbio qualcosa in più. Sono invece sicuro che gli appassionati che sapranno chiudere un occhio di fronte a certe leggerezze, e potranno vivere momenti memorabili in questo titolo che potrebbe rubargli moltissime ore.
Pro e Contro
Combattimenti epici contro creature mitologiche
Sistema delle Pedine dinamico e innovativo
Vasta mappa di gioco

x Comparto grafico migliorabile
x Combattimenti a tratti caotici e con rallentamenti
x Trama apparentemente banale che tarda ad ingranare

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