Recensione DiscStorm

Siete degli appassionati di frisbee che si sono stancati di passare le giornate a tirare un disco di plastica lontano per farselo recuperare da Fuffi? Il massimo dell’adrenalina che il vostro passatempo preferito riesce a donarvi e mettersi in cerchio con altri due amici e lanciarsi il giocattolo fino alla noia? volete più azione? Bene! Discstorm potrebbe fare al caso vostro allora.

 

 

Frisbee Kung-fu

 

DiscStorm ci mette nei panni di alcuni combattenti esperti nella tecnica del lancio del frisbee chiamati ad affrontare e sconfiggere mostri di ogni sorta grazie al loro fidato disco di plastica.
Nel corso dell’avventura saremo chiamati ad affrontare orde sempre più ostiche di nemici intervallate di quando in quando da alcuni mini-boss sino ad arrivare al classico boss di fine livello.
Sconfiggendo nemici e sbloccando nuovi livelli avremo anche la possibilità di acquisire costumi e extra di vario tipo per i nostri protagonisti.
Gli avversari che saremo chiamati ad affrontare sono molto variegati andando da semplici zombie che tenteranno soltanto di colpirci caricandoci con il loro corpo ad altri come i mutanti capaci di lanciare dischi o ancora in grado di teletrasportarsi. Ma il fiore all’occhiello in questo caso sono sicuramente i boss, curati sia nel design che, per buona parte di essi, anche nelle meccaniche.

 

 

Dischi rotanti

 

 

Come detto più volte, il fulcro del gameplay della nuova opera di XMPT Games sono sicuramente i Frisbee. Ogni livello della modalità singolo giocatore ci vedrà infatti scontrarci con orde di nemici lanciandogli contro un massimo di tre dischi che potranno poi essere raccolti dal terreno.Il tutto ad una velocità alquanto elevata, se non, in alcuni tratti, supersonica.

Il sistema di movimento e mira è però un po’ confusionario, essendo difficile controllare il mirino con il mouse nel caos della battaglia. E se nei primi momenti il problema viene arginato dalla quantità ridotta di avversari nello stage, non sarà possibile fare altrettanto quando l’arena sarà stra piena di avversari. La mappatura dei tasti sembra infatti costruita ad hoc per un pad Xbox One (scelta suggerita in più di un’occasione dalle schermate di gioco). Purtroppo però questo sistema si rivela a lungo andare molto più che ripetitivo, potendo quindi stancare i giocatori più smaliziati.
Insomma una mappatura dei comandi che punisce i giocatori meno reattivi portando ad un game over, in alcuni casi, anche abbastanza rapido. Per controbilanciare questo ostacolo, gli sviluppatori hanno deciso di distribuire copiosamente i checkpoint all’interno dei vari livelli.
Ad affiancare la modalità single player troviamo una modalità competitiva in locale sino a 4 giocatori. Inserendo altri 3 controller sarà infatti possibile scontrarsi contro altri amici o, in alternativa contro dei bot, in una sorta di piccolo torneo con varie modalità (dal semplice deathmatch, al controllo di una corona sino al tentativo di liberarsi di una bomba prima che scada il conto alla rovescia), il vincitore, ovviamente, sarà colui che sarà in grado di portare a casa più vittorie alla fine dei vari scontri.
Un peccato quindi che questa modalità non sia usufruibile online, limitando così le possibilità di coloro che volessero mettersi alla prova con avversari reali.

 

 

Dischi volanti in 8 bit

 

 

Per quanto riguarda il comparto tecnico, DiscSotrm fa uso di uno stile 8 bit semplice ma funzionale nel quale risaltano, come detto in precedenza, i boss nemici.
Nota di merito anche per le immagini che raffigurano i personaggi con dettagli minimali ma dal design vario che caratterizza al meglio ognuno di essi.
Il comparto audio invece riesce ad accompagnare le azioni a schermo ma resta nell’anonimato senza distaccarsi da quanto apprezzato in produzioni simili.