Recensione Digimon All-Star Rumble

Dopo un lungo periodo di astinenza durato numerosi anni, il mondo dei Digimon torna a far parlare di sé sul territorio europeo con un nuovo capitolo: Digimon All-Star Rumble. I fan della serie attendevano trepidamente che uno dei titoli rimasti ancorato al suolo nipponico venisse portato in Europa, al punto da decidere di avviare una petizione online. Disponibile ormai da alcuni giorni, scopriamo insieme se All-Star Rumble farà felici i fan della serie oppure no.

Versione testata: PlayStation 3

Digiworld è in pericolo
La storia di Digimon All-Star Rumble si svolge come di consueto a Digiworld, che per lungo tempo ha goduto di un periodo di pace e serenità. La vita quotidiana era così tranquilla che i Digimon avevano persino dimenticato come digievolversi. Tuttavia, sarà indetto tutto d’un tratto un torneo per decretare il Digimon più forte tra tutti. Scegliendo tra 12 mostri digitali (inizialmente solo 4), parteciperete a questo torneo con lo scopo di vincere. Combattimento dopo combattimento inizierete a notare che c’è qualcosa di strano, fino a capire che il torneo non è altro che un mezzo per trovare l’Eroe del Mondo Digitale che dovrà affrontare una terribile minaccia, che sembra aver fatto perdere il controllo persino ai Digimon Leggendari. Questa modalità storia in linea di massima servirà a sbloccare tutti e 12 i Digimon disponibili in All-Star Rumble, le DigiEvoluzioni alternative di ognuno di essi e le DigiCarte che analizzeremo nel dettaglio in seguito. Fatta eccezione per qualche scambio di battuta differente, tale modalità offrirà gli stessi contenuti ad oltranza per tutti e 12 i personaggi ivi presenti, risultando facilmente noiosa per coloro che vogliono sbloccare tutto lo sbloccabile.

Un picchiaduro un po’ monotono
Digimon All-Star Rumble si presenta come un picchiaduro con alcune novità a cui si mischiano anche elementi ispirati al genere dei Musou, seppur in minima parte. La modalità storia, infatti, si svolgerà con alcune sequenze esplorative che vi costringerà ad affrontare “orde” (molto piccole) di digimon (non presenti tra quelli utilizzabili) di livello Intermedio, cui seguirà poi un boss di livello Campione o Evoluto. Questa componente delle meccaniche di gioco risulta però essere particolarmente abbozzata: tali digimon sono in grado di utilizzare un unico attacco che ripetono all’infinito, attaccano in numero abbastanza esiguo e sono facilmente eliminabili in pochi colpi, boss compresi (che in più hanno solo un discreto numero di PE ad indicare l’energia del Digimon). Ognuno di questi livelli, dopo l’eliminazione del boss di turno, si completerà con un incontro con uno dei digimon partecipanti al torneo, combattimenti con i quali è possibile approcciarsi alle dinamiche da picchiaduro. Seguendo varie modalità di combattimento, i digimon combatteranno utilizzando potenti attacchi combo e utilizzeranno la DigiEvoluzione per sfoderare la propria potenza. Sebbene ognuno dei 12 digimon disponibili presenti un proprio pattern di attacchi, rendendo ognuno di essi unico, il numero di combo è invece decisamente limitato, nonché inutile finché ci si limita a giocare contro l’intelligenza artificiale. Senza tanti giri di parole, sarà possibile vincere ogni combattimento eseguendo semplicemente una combo di tasti quadrato e parare per il tempo necessario che l’avversario si fermi. Inoltre, fa un po’ storcere il naso che sia possibile effettuare un’unica digievoluzione che porta direttamente al livello Mega (in alcuni casi, come con Tentomon, al livello Evoluto), mancando quindi tutti gli stadi precedenti.

Un lavoro troppo superficiale
Sin da quanto si è visto sino ad ora, ciò che risulta è un lavoro alquanto marginale da parte di Prope. Tutti i difetti riscontrati non sono altro che il risultato di uno sviluppo lasciato un po’ a se stesso. Un cast di personaggi ridotto veramente all’essenziale (di cui quasi la metà proviene dalla prima serie animata, Digimon Adventure). La modalità storia, seppur poco importante per un picchiaduro, è anch’essa soltanto abbozzata, dal momento che lascia diverse questioni irrisolte che, almeno nel nostro caso, sono riuscite ad incuriosirci. Le stesse modalità di combattimento sono fini a se stesse, mancando in un certo senso una distinzione tra le stesse. Per essere precisi, le modalità saranno in elenco: Sfida punti, Sopravvivenza, Sfida Medaglia, Sfida Danno, Sfida Bandiera, Sfida Bomba. In ognuna di esse, l’unica cosa che ci sarà da fare è picchiare di continuo, persino in quelle modalità che sembravano offrire qualcosa in più. Ad esempio, in Sfida Bandiera ci sarà per l’appunto una bandiera da raccogliere che darà punti di continuo, ma questi saranno così pochi che è inutile preoccuparsene. Sfida Medaglia, invece, è l’unica modalità che riesce ad offrire qualcosa in più. Nella sostanza, è un fac-simile di Sfida Punti, con la differenza che il punto va raccolto. Con 4 giocatori tutti contro tutti, il tempismo diventa essenziale per raccogliere il punto, dando quel pizzico di diversità e di imprevedibilità in più al combattimento. È infine presente, tra le opzioni di gioco, la possibilità di scegliere tra “Battle Royale” (tutti contro tutti) oppure 2 vs 2.

Persino le novità introdotte, quali le DigiCard, finiscono con l’essere poco utili ai fini del gioco. Queste carte, equipaggiate al digimon (una per l’attacco e una per la difesa), provocano diversi effetti nel corso del combattimento: recuperano energia o causano danni all’avversario, cercano semplicemente di bloccare l’attivazione delle carte nemiche e così via. Sebbene si tratti di un’idea decisamente interessante, osservabile come una variante degli equipaggiamenti nei giochi di ruolo, queste carte non saranno in grado di influire sull’esito del combattimento, risultando solo un in più che poteva sicuramente essere gestito meglio. Nota forse ancora più dolente è invece la mancanza di una modalità online, che limita gli incontri in multiplayer alla semplice co-op locale, castrando considerevolmente l’esperienza offerta da Digimon All-Star Rumble. Il risultato di tutto ciò è un picchiaduro decisamente povero che, per quanto possa strizzare l’occhio ai fan della serie giocando più su un fattore nostalgia che altro, finirà col deludere molte aspettative, soprattutto se si tiene conto dell’elevato prezzo di lancio a cui viene venduto.

Finalmente i Digimon in alta definizione
Dal punto di vista grafico, Digimon All-Star Rumble, pur non raggiungendo i massimi livelli visti su PlayStation 3 e Xbox 360, è piacevole e appagante. Il poter ammirare i propri digimon preferiti con un aspetto così curato farà senz’altro la gioia di molti. Anche le animazioni, seppur molto semplici nella maggior parte dei casi, sono state ben realizzate. Con estrema probabilità, questa maggiore cura posta nel realizzare l’aspetto visivo del gioco potrebbe senz’altro rendere il titolo più appetibile per coloro che cercavano un titolo ispirato al franchise per colmare una sorta di vuoto creatosi negli anni. È stato svolto un buon lavoro anche nella creazione delle arene e delle mappe, peccato però che queste arene finiscano con l’essere abbastanza anonime nei termini delle meccaniche di gioco, a causa dei pochi elementi “interattivi” che ci sono.

 

Le colonne sonore presenti in Digimon All-Star Rumble sono anch’esse ben realizzate e danno quella sorta di “colore in più” tra un combattimento e l’altro. Anche il doppiaggio, nonostante manchino alcuni dei doppiatori originali, soddisfa: sentire WarGreymon urlare Gaia Force darà soddisfazioni a molte persone.

Verdetto
6.5 / 10
Dannata nostalgia
Commento
Digimon All-Star Rumble è, a conti fatti, un gioco che altro non è che una grande idea abbozzata. Idee e premesse c’erano tutte per la realizzazione di un importante titolo dedicato ai digimon, ma purtroppo così non è stato. Sicuramente i fan storici saranno felici del rilascio di questo picchiaduro, ma molti altri potrebbero restare estremamente delusi da ciò che il gioco effettivamente offre. Tutto ciò diventa frustrante se si considera che dal punto di vista tecnico questo nuovo picchiaduro dei digimon è decisamente buono e pecca soltanto a livello di contenuti, che dovrebbe essere la cosa più importante. A peggiorare la situazione è anche il prezzo di lancio spropositatamente elevato per i pochi contenuti che vi sono all’interno. Se poi si tiene anche conto che Digimon All-Star Rumble poteva essere un esperimento per osservare quanto effettivamente vende il franchise sul suolo europeo, con la speranza che diventasse un lasciapassare per altri titoli del brand esclusivi al Giappone, c’è da storcere ancora di più il naso per i risultati ottenuti.
Pro e Contro
Buona realizzazione tecnica
Effetto nostalgia
Sfida Medaglia
Tante idee e buone premesse...

x ...Ma nel complesso appena abbozzate
x Pochissima varietà
x Il prezzo di lancio

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