Recensione Destiny: I Signori del Ferro

Destiny è senz’altro uno dei fenomeni videoludici di questi ultimi anni. Grazie al costante supporto, Bungie è riuscita a mantenere viva la community del gioco, andando contro a chi vedeva in questo ibrido shooter MMO solamente un fuoco di paglia e facendo piazza pulita dell’agguerrita concorrenza.
Abbiamo visto anche, più o meno un anno fa, come Il Re dei Corrotti fosse riuscito con i dovuti aggiustamenti e una buona dose di nuovi contenuti, a riaccendere la passione in Destiny, anche in quei giocatori che dopo l’entusiasmo iniziale l’avevano progressivamente abbandonato.

Oggi tocca a I Signori del Ferro, la nuova espansione che traghetta Destiny nell’atteso Anno 3,  intrattenerci nell’attesa del chiacchierato sequel, che arriverà secondo quanto rumoreggiato nel corso del 2017.

Versione Testata: PlayStation 4

 

Destiny: I Signori del Ferro segna la fine del supporto delle versioni old gen su PlayStation 3 e Xbox 360. La nuova espansione è disponibile al prezzo di 29.99€ sugli store digitali di PlyStation 4 e Xbox One per i possessori di Destiny, mentre per chi si avvicina al titolo Activision per la prima volta può approfittare di Destiny: The Collection, un interessante bundle che raccoglie al suo interno oltre al gioco base tutte le espansioni rilasciate fino ad ora.

 

 

Winter is coming
La storia che ruota intorno a questa nuova espansione ci vedrà collaborare con uno dei volti più noti all’interno di Destiny, Lord Saladin il fondatore dello Stendardo di Ferro ed eroe leggendario della battaglia del Crepuscolo. Il nostro ruolo sarà quello di intercettare e fermare una nuova minaccia che si affaccia sulla Terra, quella dei Tecnosimbionti, una razza di Caduti che dopo aver risvegliato un’antica piaga sigillata centinaia di anni prima proprio dai Signori del Ferro, è pronta a portare scompiglio e devastazione in tutto l’universo.

Come avvenuto con il Re dei Corrotti, anche questo nuovo DLC punta nuovamente sugli sviluppi della trama, proponendo maggior teatralità e coinvolgimento rispetto a quanto avvenuto con gli eventi principali del gioco o le espansioni successive. Anche le atmosfere che si respirano prendono una piega diversa dalle classiche narrate in Destiny, sfumando verso derive fantasy che strizzano l’occhio alle epiche gesta dei cavalieri narrati nelle favole e nelle leggende. Una scelta dall’appeal funzionante che riesce, grazie alla forte simbologia delle nuove ambientazioni (su tutte il nuovo hub social di Felwinter), a giocare sulla realizzazione delle stesse proponendo luoghi dal fascino magnetico.

Nonostante l’ottima premessa iniziale, I Signori del Ferro inizia subito a zoppicare, mostrando qualche punto debole nella sua proposta. Prima di tutto nella durata di questo nuovo DLC, con una serie di missioni principali completabili nel giro di qualche ora, con un arco narrativo forte dal punto di vista della trama ma che esaurisce la sua efficacia in poco tempo.
Fortunatamente, una volta sconfitta la minaccia dei Tecnosimbionti potremo dedicarci ad una serie di missioni secondarie che, come da consuetudine, serviranno ad espandere la lore del gioco, oltre ad essere un pretesto per passare del tempo nelle Pattuglie o tentando di recuperare i preziosi equipaggiamenti che serviranno per salire di livello. Altro dettaglio che non verte a favore de I Signori del Ferro, e che in qualche modo riflette l’offerta limitata per quanto riguarda la storia, lo si ha nel riciclo di diversi assets, sia per le ambientazioni che per i nemici, riproponendo gli stessi luoghi e situazioni già vissuti in passato, seppur mutati rispetto a come li ricordavamo. Gran parte de I Signori del Ferro si svolge nel Cosmodromo, in una nuova area chiamata Terre Infette, che condivide diverse ambientazioni dell’Antica Russia, in una nuova veste “imbiancata” dalla neve e corrotta dalla SIVA, la piaga liberata dai Tecnosimbionti. A colpire maggiormente saranno le nuove aree, che godono di un ottimo level design e cosa ancora più importante, di grande ispirazione artistica, facendo dimenticare “l’età” del motore grafico del gioco, che pur avendo i suoi anni sulle spalle, riesce comunque a convincere se sfruttato a dovere.

 

 

Pagare moneta, vedere cammello
In questa nuova espansione ritroveremo il sistema di crescita tramite la Luce introdotto con il Re dei Corrotti che vede un innalzamento del precedente cap a 385 (per poi arrivare a 400 con il completamento dell’incursione). Diventerà quindi fondamentale dedicare tutto il nostro tempo alle varie attività per ottenere equipaggiamenti che possano far salire il nostro livello, magari spendendo i Marchi dai vari venditori per acquistare nuovi oggetti (da Luce 350) o buttarci in una delle tante attività, sia PvP che PvE.
Degni sicuramente di nota i nuovi assalti, che forniranno una buona sfida per essere portati a termine, mettendo alla prova la nostra pazienza, così come l’Incursione “L’Ira della Macchina” che necessiterà di un team affiatato per essere completata, con non pochi problemi. Riguardo le incursioni, resta invariato il sistema che vede l’assenza di un matchmaking ad hoc per organizzare un gruppo di 6 persone e buttarsi nella mischia, penalizzando principalmente i giocatori solitari.
Anche il Crogiolo si espande, con l’aggiunta di una sola nuova modalità, Supremazia, nella quale il punteggio della squadra verrà determinato non dalla semplice uccisione dell’avversario ma dal raccoglimento del suo sigillo, in maniera molto simile a quanto avviene in Uccisione Confermata di Call of Duty. A grande richiesta arrivano anche le partite private, con la possibilità di creare i propri match andando a personalizzare le opzioni partita (Modalità, Mappa, Durata, ecc) e scegliendo una delle 30 mappe disponibili, 4 delle quali fanno il loro debutto con questo nuovo aggiornamento.

Happy Birthday
Pur non essendo molte le novità introdotte con i Signori del Ferro, è possibile comunque trovare tutta una serie di accorgimenti, più o meno importanti, molti dei quali volti a migliorare l’esperienza globale del gioco che si avvia verso il terzo anno di attività (arrivati con l’aggiornamento di Destiny alla versione 2.4.0).
Il looting rappresenta sempre uno dei focus principali di Destiny e le occasioni per ottenere nuovi pezzi del nostro arsenale non mancano di certo. Oltre ad avere la possibilità di aggiornare i vecchi equipaggiamenti alla versione Anno 3, tramite il processo di infusione (gli oggetti guadagneranno il valore di luce dell’item “sacrificato”) sarà possibile raccogliere e collezionare le Chiavi dello Scheletro, oggetti speciali che ci permetteranno di aprire degli scrigni dopo aver sconfitto un boss, all’interno dei quali potremo trovare equipaggiamenti rari. Non mancano poi i Decori, una sorta di evoluzione delle Cromature dedicate alle armi, con i quali cambiare l’aspetto dei pezzi esotici in nostro possesso.

Verdetto
Si
Sto verdetto po esse fero e po esse piuma...
Commento
I Signori del Ferro è un'espansione riuscita solamente a metà se confrontata con il precedente rilascio. Da un lato abbiamo pochi contenuti a livello di storia, dall'altro un riciclo di assets, quasi come ci trovassimo di fronte ad un'operazione fatta al risparmio. Fortunatamente le novità non mancano, e la qualità generale rimane comunque buona, soprattutto nell'ispirazione cavalleresca dei suoi personaggi e di alcune ambientazioni. Quello su cui dobbiamo riflettere a proposito di questo nuovo DLC è la sua utilità e il suo scopo principale: se dopo 2 anni siete ancora appassionati a Destiny, l'acquisto de I Signori del Ferro diventa una necessità fisiologica per mantenere vivo l'interesse nei confronti del gioco, che servirà da antipasto per il sequel che arriverà solamente, salvo imprevisti, nel corso del 2017.
Pro e Contro
Nuovi contenuti di gioco
Ottime armosfere

x Riciclo di assets vari
x Offerta ridotta rispetto al precedente DLC

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