Recensione Destiny: Il Re dei Corrotti

Per Bungie non è stato semplice chiudere il capitolo Halo per intraprendere un nuovo viaggio. Destiny, è stato sicuramente uno dei titoli più chiacchierati, apprezzati e discussi della scorsa stagione e come spesso succede con le nuove IP è difficile riuscire ad accontentare tutti già dalla prima uscita. Ad un anno di distanza dal lancio ufficiale, i Guardiani sono pronti ad imbarcarsi nell’Anno 2 di Destiny, con una nuova espansione che promette di mescolare le carte in tavola e correggere tutti i problemi del titolo originale. Ecco a voi la recensione de Il Re dei Corrotti.

Versione testata: Playstation 4

 

Destiny Season 2
Destiny è un progetto ambizioso, un fps con forti influenze MMO
Destiny è un progetto ambizioso, nato e sviluppato per creare un ibrido ludico che fondesse insieme meccaniche PvE e PvP, uno sparatutto in prima persona con forti influenze MMO, sempre connesso e pronto a regalare esperienze corali che, almeno su console, sono sempre mancate. Il titolo Bungie è stato tanto apprezzato quanto criticato. Certo la base di partenza c’era ed era ottima, ma mancava di qualcosa in ogni aspetto del gioco come la storia dietro a Destiny, interessante ma priva di mordente e troppo abbandonata a sé stessa, con una lore consultabile tramite le Carte Grimorio, ma accessibili dal sito ufficiale del gioco,  o dal ciclico ripetersi delle solite attività, diventando quasi un azione meccanica pur di sbloccare qualche equipaggiamento raro (con scarsi risultati legati al basso drop rate degli oggetti ottenibili) o ancora tentare di salire di livello attraverso un complicato sistema basato su un valore, quello della Luce, legato a sua volta ad armi e pezzi di armatura. A poco sono serviti anche i due DLC precedenti, L’Oscurità dal Profondo e Il Casato dei Lupi, che espandevano la trama quel tanto che bastava per tenere incollati gli appassionati, senza però mostrare il benché minimo barlume creativo, anzi, andando a riciclare gran parte degli assets del gioco originale e, visitando più e più volte le strade già battute in precedenza.

il Re dei Corrotti, inaugura il secondo anno di Destiny
Quello che è chiaro (e lo è stato fin da subito) è che Destiny necessitava di un make over, una “romanella” in grado di correggere tutte quelle piccole sbavature e affinare i vari sistemi che compongono il complesso meccanismo del gioco. E con il Re dei Corrotti, nuova “vera” espansione che inaugura il secondo anno di Destiny, Bungie si rimbocca le maniche “rivoluzionando” l’esperienza originale, preparandola per un nuovo corso. E lo fa prima di tutto dalla storia, inserendo una nuova serie di missioni legate tra loro da filmati in computer grafica che ci raccontano degli eventi successivi dalla sconfitta di Crota e l’entrata in scena di Oryx, pronto a vendicare la morte del figlio e portare distruzione in tutto il sistema solare. Ma non è solo il racconto in sé a surclassare quanto visto fin’ora a livello di narrazione in Destiny, ma anche la capacità di intrattenere maggiormente e, soprattutto divertire, diversificando e introducendo nuove situazioni, come ad esempio un’inedita missione stealth all’interno di un livello stracolmo di letali nemici. Nulla di sconvolgente, ma è un segno lampante di quanto lavoro sia stato fatto dietro per cercare di migliorarsi e scusarsi degli errori commessi. Troviamo anche una nuova area esplorabile, l’Astrocorrazzata, che nella sua “limitatezza” riesce a proporre un design interessante e soluzioni visive d’impatto, con il suo stile sci-fi unico. Il resto delle missioni invece soffre dell’effetto dejavu, riproponedo ancora una volta le stesse location già visitate, sebbene le nuove semplici aggiunte al gameplay rendano questo “ritorno” più digeribile, accompagnato dai nuovi nemici, i Corrotti, varianti spettrali e più cattive di quelli già affrontati in passato.

Unica pecca che ci sentiamo di riportare è l’obbligo di possedere tutte le precedenti espansioni del gioco per poter accedere alle nuove missioni de Il Re dei Corrotti, che se per il fan accanito non risulta un problema per il giocatore occasionale, che magari ha interrotto il suo “rapporto amoroso” con Destiny una volta terminata la storia principale risulta forse l’ostacolo più grande.

Questione di Karma
il corposo aggiornamento che va a rifinire tutti gli aspetti secondari meno riusciti
Chi conosce Destiny sa che la storia rappresenta solo una piccola parte dell’offerta dell’universo del gioco, fatto di attività collaterali da affrontare sia in singolo, ma soprattutto in gruppo. E questo Anno 2 inizia con un corposo aggiornamento che va a rifinire tutti gli aspetti secondari meno riusciti o che necessitavano di una revisione. Fra tutti il nuovo sistema di crescita che mette da parte il sistema della Luce, utilizzato una volta raggiunto il level-cap iniziale  e costituito da un valore presente negli equipaggiamenti. Con il Re dei Corrotti si torna a crescere normalmente, tramite i punti esperienza raccolti ad esempio completando missioni o nel Crogiolo, o ancora portando a termine i nuovi incarichi, anch’essi rivisti e con un menù più snello e intuitivo che permette di riscattare subito le ricompense o tener traccia dei progressi. Il fattore Luce però non scompare, ma resta un elemento essenziale per la crescita del nostro guardiano. Adesso questo valore indicherà la forza del nostro personaggio, raggruppando attacco e difesa dei nostri equipaggiamenti, e che delineerà il livello di sfida delle varie attività che si renderanno disponibili una volta raggiunto quello necessario per essere affrontate. Anche il looting subisce delle aggiustatine nella frequenza di rilascio, aumentando le probabilità di ottenere qualcosa di utile e appianando quel senso di frustrazione e impotenza che si verificava in passato quando nonostante l’impegno profuso non si riceveva in cambio un bel niente.

Destiny punta tutto sulla cooperazione e l’interazione fra i giocatori
Destiny si arricchisce di 4 nuovi assalti, uno dei quali in esclusiva per le piattaforme Sony ed ottenibili una volta portata a termine la campagna principale, che sapranno tenervi occupati a lungo, mentre la Pattuglia all’interno dell’Astrocorrazzata permetterà di prendere parte a nuovi eventi pubblici e scoprire tutti i misteri nascosti al suo interno. Sempre in tema di assalti adesso saranno raccolti in playlist che faciliteranno il matchmaking nella ricerca di compagni di gioco in base al tipo di Assalto e alla sua difficoltà. Resta però un grosso limite che si contraddice con la tematica social del gioco. Destiny punta tutto sulla cooperazione e l’interazione fra i giocatori, in particolar modo sul gioco di squadra. Gran parte dell’avventura, così come le modalità cooperative possono essere affrontate con giocatori casuali trovati tramite la ricerca integrata. Dove però Destiny innalza un muro nei confronti di chi per un motivo o per l’altro si trova a giocare da solo è nelle Incursioni, le massacranti ma spettacolari battaglie di gruppo (fino a 6 giocatori) dove per partecipare ci dovremo affidare esclusivamente ad una squadra di amici, senza i quali non riusciremo a sopravvivere più di qualche minuto. Capiamo la necessità di “dettare delle regole” (nelle incursioni il gioco di squadra è sinonimo di salvezza e successo), ma tagliare le gambe ai giocatori su una delle attività più gratificanti e remunerative (in termini di ricompense) a distanza di un anno ci continua a sembrare un difetto di cui tener conto.

Never Ending Story
Nuove mappe, modalità e bilanciamento sul lato delle armi
Novità anche per il multiplayer competitivo che, oltre a rivedere in toto il bilanciamento delle armi per adattarsi ai nuovi equipaggiamenti dell’Anno 2, vede la presenza di 8 nuove mappe multigiocatore e 3 nuove modalità di gioco (Frattura, Zone di Controllo, Inferno) che si affiancano ai vecchi contenuti di gioco. Delle nuove modalità quella più interessante è sicuramente Frattura, una sorta di cattura la bandiera ma molto più frenetico e veloce. Si espandono pure le sottoclassi dei Guardiani, ognuno dei quali potrà intraprendere un nuovo percorso di crescita che andrà ad aggiungere un nuovo tassello nello sviluppo dei propri personaggi aprendo al giocatore nuove possibilità strategiche che faranno la differenza in battaglia. Non manca nemmeno una nuova tipologia di arma, che si va ad unire al già ricco arsenale dell’Anno 2, la Spada, che è possibile forgiare con i materiali trovati nell’Astrocorrazzata e che potrà essere equipaggiata come arma pesante e che aggiungerà alle già collaudate meccaniche di gioco nuove dinamiche corpo a corpo.
Equipaggiabili ora anche i nuovi Artefatti, così come gli Spettri potranno godere di nuove skin, che doneranno al giocatore un boost nella difesa del proprio personaggio, oltre (nel caso dello Spettro) ad attivare abilità secondarie (ad esempio la possibilità di trovare e segnalare filamenti d’elio).

Verdetto
Si
Ma poi si è scoperto se il logo è la mutanda di Master Chief?
Commento
Queste sono solamente alcune delle tantissime novità che troverete con l'aggiornamento di Destiny al Re dei Corrotti e per scoprirle tutte e cogliere a pieno ogni nuova sfumatura del ricco gameplay dovrete passare ore e ore ad affinare le vostre abilità e a costruirvi una reputazione nel gioco. Con questa espansione (e relativo update) Bungie riesce a rinnovare l'interesse dei giocatori nella sua più ambiziosa creatura, non solo con l'aggiunta di nuovi contenuti, dedicati sia alla storia che alle molte attività collaterali, ma proprio grazie a questo make over necessario per smussare e rifinire tutte le sbavature presenti nell'opera originale. Bungie è stata attenta alle richieste dei fan, pur lasciando invariati gli aspetti legati al matchmaking e ai giocatori solitari, riuscendo forse in un impresa ancora più grande: se da un lato gli appassionati della serie avranno di che stare occupati nei mesi a venire e compreranno il DLC ad occhi chiusi, questo aggiornamento è forse l'occasione più ghiotta per riavvicinare quei giocatori che, per vari motivi, si erano allontanati da Destiny e che con questo corposo update potrebbero trovare nel Re dei Corrotti una ghiotta occasione per tornare a combattere l'Oscurità.
Pro e Contro
Modifiche corpose al sistema di gioco originale
Una montagna di nuovi contenuti

x Servono necessariamente le espansioni precedenti
x I giocatori solitari penalizzati dalle attività di gruppo

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