Recensione Deception IV: Blood Ties

Capita sempre più spesso nel mondo videoludico di riesumare serie vecchie di anni, magari con un reboot, o con un nuovo capitolo che fa discutere i fan incalliti che, inesorabilmente, troveranno sempre qualcosa di cui lamentarsi.
Il primo capitolo di Kagero, conosciuto in occidente come Tecmo’s Deception, risale al 1996, e non è mai arrivato in terra europea:  infatti, solo due dei quattro capitoli usciti nel corso degli anni sono stati commercializzati in tutto il mondo.
L’ultima iterazione risale al lontano 2005 (2006 da noi) su PS2, e fino allo scorso Settembre il brand di Deception sembrava morto e sepolto.
Tecmo ha quindi stupito tutti con un annuncio a sorpresa; Deception IV: Blood Ties (da ora Blood Ties) era in sviluppo per PS Vita e PS3, e sarebbe stato sia un ottimo punto di inizio per nuovi giocatori, sia un gradito ritorno delle meccaniche dei precedenti capitoli.

VERSIONE TESTATA: PLAYSTATION VITA

La figlia del diavolo

Ogni capitolo di Deception può essere giocato a sé stante, poiché la trama di fondo inizia e si conclude nel titolo stesso.
Blood Ties non fa eccezione, e racconta le vicende di Laegrinna, la figlia del Diavolo, arrivata sulla terra insieme alle sue tre ancelle per recuperare i Sacri Versi utili a far reincarnare l’amato padre.
Per recuperare le dodici parti del canto sacro, Laegrinna dovrà uccidere i dodici discendenti dei Santi che imprigionarono il maligno genitore, grazie alle trappole diaboliche che apprenderà nel corso del titolo.
La modalità storia di Blood Ties si divide in capitoli: ognuno di essi vede Laegrinna affrontare uno o più discendenti dei Santi, che puntualmente manderanno ondate di cavalieri a tentare di uccidere la sensuale ragazza dai capelli bianchi.
Tra un’ondata di soldati e l’altra, Laegrinna potrà incontrare anche degli innocenti paesani, capitati per caso nell’area di gioco: starà al giocatore decidere se far scappare questi sfortunati contadini o ucciderli brutalmente come carne da macello.
Pur se ben raccontata, la trama di Blood Ties fa solo da contorno e da pretesto per imparare le tattiche di gioco e sbloccare nuove trappole.

Mi piace come muori, Giovane

L’obiettivo principale di Blood Ties è lo stesso dei suoi predecessori: usare una o più trappole per uccidere i nemici della protagonista.
Quello che a prima vista sembra un gioco d’azione, si trasforma quindi in un puzzle game ingegnoso e molto impegnativo.
Se è vero che per portare i nemici sulle trappole piazzate basterà spostare Laegrinna e farsi inseguire, è richiesta una certa strategia per infliggere danni ingenti, concatenando più trappole tra loro ed infliggendo le peggiori torture al malcapitato di turno.
Le trappole si dividono in tre categorie diverse (una per ogni ancella di Laegrinna) :Elaborata, consiste in trappole da effetti specifici: un masso, una lancia elettrificata, un vaso pieno di olio bollente in grado di bloccare il bersaglio e di danneggiarlo; Sadica, sono trappole dall’alto potenziale bellico come le classiche mannaie, arpioni o falci che dissangueranno violentemente l’avversario; Umiliante, l’ultima categoria riguarda tutte quelle armi che all’apparenza sembrano buffe, ma che dietro la facciata divertente nascondono una minaccia non da poco come una buccia di banana , uno yo-yo gigante o un ufo.
Nella modalità storia, le tre ancelle chiederanno a Laegrinna di soddisfare determinati requisiti, sfidando il giocatore ad attivare il proprio ingegno per compiacere le richieste.
Oltre alle fedeli trappole, Laegrinna potrà fare affidamento su due speciali abilità equipaggiate ai tasti quadrato e triangolo, tra cui oltre alla possibilità di poter aggiungere un ulteriore slot di armi, troverete doti come la schivata, il recupero di PV, o la possibilità di paralizzare i nemici.
La maggior parte delle Abilità avranno un limite di usi, mentre alcune quali la schivata saranno illimitate; proseguendo nel gioco (sia nella storia che nelle missioni) sbloccherete sia armi che nuove abilità, acquistabili con il Warl, la moneta di gioco ottenibile con le uccisioni.
Il complesso sistema di concatenamento delle trappole richiede tempo e pratica da parte del giocatore, rendendo Blood Ties un titolo capace di dare soddisfazioni e molto longevo, almeno finchè non sopraggiunge la noia.

Quella trappola prima non c’era

Oltre alla Modalità Storia e alle Missioni,in Blood Ties è presente un editor di livelli denominato Cross-Quest, dove il giocatore potrà creare le proprie sfide sia per cimentarsi in nuove combinazioni sia per caricarle online condividendole con gli altri giocatori.
Questo editor rende Blood Ties tendenzialmente infinito, dato che si potranno scaricare nuovi livelli provenienti da tutto il mondo e ripeterli per guadagnare il prezioso Warl.
Nell’editor si potranno scegliere i nemici, fino ad un massimo di tre, tra tutti quelli uccisi nella modalità storia, ed inoltre si potrà impostare fino ad un massimo di quattro obiettivi secondari, che vanno dal classico non subire danni a requisiti di punteggio, per dare un tocco personale alla sfida.
Una volta completata e caricata sui server Tecmo, gli altri giocatori potranno scaricarla sulla propria console e, dopo averla completata, valutarla, rendendola più visibile in caso di voto positivo.
La modalità Free Battle chiude il cerchio ed è molto simile all’editor di Cross-Quest, permettendo al giocatore di affinare con tutta calma le proprie tecniche mortali contro i nemici già affrontati.

Urla strazianti

Se il gameplay di Blood Ties è praticamente lo stesso dei precedenti capitoli, lasciando soddisfatti i fan storici della serie ed anche i nuovi arrivati, sul punto di vista tecnico ci aspettavamo qualche miglioria in più.
L’aspetto grafico è quello meno curato, soprattutto i PNG che risultano tutti molto simili tra loro (eccezion fatta per i 12 discendenti) e che di fatto sfigurano contro il character design di Laegrinna.
Fortunatamente le sequenze dedicate alla storia offrono sprite in 2D ben realizzati sebbene siano presenti pochissime animazioni.
Anche il doppiaggio in lingua giapponese è di pregevole fattura, accompagnato da un sottofondo musicale medievaleggiante che verrà interrotto dalle urla strazianti delle nostre vittime: purtroppo come nel caso dei modelli poligonali, anche le urla campionate sono divise in sole due versioni, maschile e femminile, rendendo il tutto troppo freddo e impersonale.
Piccola nota per la versione PS Vita: la portatile Sony si rivela la casa ideale per il gioco Tecmo, anche se quest’ultimo non aggiunge nessun utilizzo delle funzioni uniche offerte dalla console.

Verdetto
7 / 10
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Commento
Deception IV: Blood Ties è un ottimo gioco mordi e fuggi, che offre intrattenimento ingegnoso e sadico, e che si rivela perfetto per una console portatile. Se si sorvola sui difetti tecnici, Blood Ties è capace di rapire l'appassionato di puzzle game ed offrirgli una sfida unica nel genere. Speriamo solo che per il prossimo capitolo non passino nuovamente dieci anni.
Pro e Contro
Unico nel suo genere
Tante trappole diverse
Longevità tendente all'infinito...

x Nessun uso delle funzioni di PS Vita
x ...ma potrebbe annoiare

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