Recensione Dead or Alive 5 Ultimate

Il genere dei picchiaduro è forse quello che negli anni è stato soggetto a più revisioni dello stesso titolo, spingendo le software house ad apportare ritocchi ed aggiunte qua e là con la speranza di invogliare l’utenza a passare a queste versioni aggiornate. Maestra di questa arte è stata senza ombra di dubbio Capcom, che con le sue infinite versioni di Street Fighter dai nomi più o meno impronunciabili, da anni continua a propinare lo stesso titolo al posto di nuovi capitoli. Seguendo questa tendenza anche Tecmo e il Team Ninja si sono date da fare con un opera di restyling, lanciando sul mercato lo scorso settembre una versione liftata del quinto capitolo di Dead or Alive.

Versione testata: Playstation 3 

Same old story

Dead or Alive 5 Ultimate torna a distanza di un anno dalla release originale portando al tempo stesso con se diverse migliorie e contenuti. Partiamo dalle più spicciole, come l’aggiunta di 5 nuovi personaggi che si uniranno al già folto cast che in questa edizione arriva a toccare i 29 personaggi giocabili. I nuovi lottatori però saranno vecchie facce note, specialmente ai giocatori di Ninja Gaiden che vedranno in una nuova veste due delle succinte e amate protagoniste, come Rachel e la kunoichi Momiji. Altri due invece faranno ritorno dai passati capitoli di DOA, ovvero Ein e Leon, figure chiave dei passati giochi che torneranno a menare le mani. Chiude l’elenco dei nuovi personaggi una guest star di Virtua Fighter Jacky Bryant, che si unirà a Pai Chan, Akira e Sarah Brayant. Un roster importante, ricco e vario, capace di offrire numerosi stili di lotta permettendo al giocatore di scegliere quello che più gli si addice. Curiosamente lo story mode, che in DOA5 si sviluppava seguendo un unico piano temporale dal quale si diramavano le varie storyline, in questa versione resta immutato escludendo dalla vicenda le new entry, relegandone l’uso alle sole modalità competitive come l’Arcade o l’online. A livello di storia, quindi, restano gli stessi dubbi legati ad una componente narrativa abbastanza frammentaria e poco convincente, a tratti quasi parodistica e sopra le righe, che nonostante la lunghezza e la funzione primaria di accompagnare il giocatore in un lungo ed esaustivo tutorial, lascia ben poco al giocatore, che una volta completato difficilmente troverà la voglia di rigiocarlo se non per completare le varie sfide collegate.

I’m a fighters, again!

Novità anche per quanto riguarda il combat system, o meglio il bilanciamento di alcuni elementi del gameplay. Tutto ruota ancora una volta intorno all’ormai ben collaudato Triangle System, basato sul concetto della morra cinese: ogni attacco ha la le sue debolezze e punti di forza. Ad esempio gli attacchi base hanno la meglio sulle prese ma possono essere azzerati grazie alle contromosse, che invece saranno completamente inutili con i lanci. Questo sistema si rivela sicuramente immediato e di facile apprendimento, oltre a nascondere un sottosistema alquanto ricco e variegato specialmente per quanto riguarda il sistema delle counter, in grado di appagare non solo l’utenza da una partita e via ma anche quella più hardcore. Ogni mossa potrà essere eseguita abbinata ad una delle diagonali (alto, medio e basso) costringendo il ricevente ad adattare la propria contromossa con il corrispettivo comando.
In DOA5U troviamo un bilanciamento generale per quanto riguarda il timing nell’esecuzione di alcune mosse, così come i tempi di risposta e l’esecuzione delle contromosse, adesso più precise e “difficili” da far entrare nella combinazione. Lo stesso vale per il juggling (tecnica che sfrutta i rimbalzi aerei degli avversari contro pareti o pavimento) viene nuovamente limato e limitato per evitare catene interminabili. Anche lo spostamento sul piano di gioco appare più preciso che in passato, e la mappatura dei comandi offre soluzioni che si sposano bene sia sull’utilizzo della croce digitale, più precisa per la realizzazione delle mosse e delle counter, sia dello stick analogico, perfetto per gli spostamenti sul piano tridimensionale, per i quali consigliamo come da prassi l’utilizzo di un bell’arcade stick, che non solo permette di replicare l’esperienza da coin-op ma ne migliora nettamente la giocabilità.
Troviamo poi nuove introduzioni anche per quanto riguarda le modalità. Oltre alle ormai classiche ed immancabili Survival, Arcade e Time Attack troviamo un Training Mode ereditato questa volta dalla versione Plus uscita su PlayStation Vita e che permette con numerose nuove sfide di prendere mano con il sistema di gioco ed affinare le proprie tecniche.
Presente anche la modalità online, per sfidare giocatori da tutto il mondo ogni qualvolta non si ha la disponibilità di un amico da salotto. Durante i nostri incontri online abbiano riscontrato un miglioramento anche per quanto riguarda il netcode, decisamente più performante ed in grado di garantire match online più puliti, dove i fenomeni relativi alla latenza risultano contenuti a limitati a qualche caso sporadico.  A grande richiesta torna la modalità Tag Online, match 2 contro 2, che aggiungono un pizzico di strategia rispetto ai classici scontri 1 vs. 1. Anche qua non mancano i ritocchi del caso, come la riduzione dei tempi di ricarica dei personaggi in attesa, nuove pose e mosse in tandem.
Aggiunti anche nuovi stage, alcuni ripescati, altri provenienti dalla serie di Ninja Gaiden, che come da tradizione presentano numerose zone interattive, le quali, lanciandoci contro l’avversario, si distruggeranno o causeranno esplosioni che modificheranno la morfologia dell’arena o apriranno varchi consentendo di spostare il combattimento in nuove aree e causando ragguardevoli danni allo sventurato lottatore. Per sfruttare questa particolarità con l’arrivo del quinto capitolo è stato introdotto il Power Blow, un colpo speciale attivabile quando la barra d’energia scende sotto determinate soglie critiche, che fermando l’azione di gioco dopo aver caricato un attacco speciale, permette di scaraventare il giocatore verso alcuni punti chiave dell’arena attivando una breve sequenza QTE che se portata a termine garantirà danni extra al malcapitato di turno.

TETTE, TETTE, TETTE.

Per quanto riguarda invece l’aspetto grafico DOA5U offre un comparto tecnico di tutto rispetto, in primis la fluidità di gioco che riesce a mantenersi per gran parte del tempo alta, garantendo partite veloci, frenetiche e prive di ogni incertezza. Il motore di gioco poi riesce a gestire i numerosi elementi su schermo con assoluta semplicità. Dalle arene multi-livello, piene di elementi di contorno ed ostacoli ai numerosi effetti particellari. Visivamente ci troviamo su alti livelli, con stage invasi da petali di fiori di ciliegio o su spiagge assolate dove ogni colpo alzerà nuvole di sabbia o schizzi d’acqua, rendendo tutto molto piacevole alla vista seppur ininfluente ai fini del gameplay.
Importante anche il restyling dei personaggi, che con l’abbandono del suo storico creatore a partire dallo scorso capitolo, ha permesso ai grafici di intraprendere una nuova direzione artistica, scegliendo di realizzare dei modelli 3D dei personaggi più realistici abbandonando i rigidi ed inespressivi modelli del passato che da sempre davano l’idea di freddi manichini virtuali.
Sempre introdotto in DOA5 ritroviamo una tecnica piacevole che riguarda la texturizzazione dei modelli poligonali. Ogni personaggio durante lo scontro suderà e si sporcherà, mostrando durante i close up a fine incontro durante le pose della vittoria un aspetto “vissuto” fra rivoli di sudore, sporco e lividi. Inutile ricordare la qualità generale dei modelli dei personaggi, ricchi di dettagli nei molteplici costumi disponibili, con un’attenzione particolare ai formosi e generosi seni delle protagoniste, da sempre uno dei marchi di fabbrica della serie, grazie al loro effetto ballerino.
Chiudiamo con le animazioni, sempre perfette ed ottimamente realizzate, rendono ogni scontro scenico e frenetico, grazie alla completezza di azioni e mosse che ogni lottatore può realizzare sul ring e che vengono ulteriormente valorizzate dall’ottima compenetrazione dei poligoni dei modelli, specialmente durante le varie prese.
Meno incisivo invece tutto il comparto sonoro, sempre ben presente durante il gioco ma mai troppo caratterizzato, passando in secondo piano rispetto a tutto il resto.

Tante versioni, un solo gioco.

Prima di concludere questa recensione ed arrivare al tanto agognato voto è giusto fare un paio di precisazioni e parlare di un altro aspetto fondamentale di questo DOA5U.
Essendo una riedizione di un titolo già uscito più di un anno fa, le modifiche apportate e l’aggiunta di cinque nuovi personaggi ad un giocatore medio, che ha già avuto modo di comprare DOA5 o di scaricarlo gratuitamente con il PlayStation Plus, potrebbe sembrare superfluo se non inutile comprare un gioco pressoché identico.
Discorso inverso invece per tutti quei giocatori che vivono di picchiaduro o che si avvicinano alla serie per la prima volta: DOA5U si rivela essere un acquisto quasi obbligatorio visto che a tutti gli effetti questa versione rivista e corretta si rivela essere oggettivamente superiore alla precedente.
In questo scenario che divide di prepotenza due tipologie di utenza però fa capolino una versione free-to-play chiamata Dead or Alive 5 Ultimate: Core Fighters e disponibile unicamente su console Sony. Solitamente il termine F2P viene spesso visto negativamente, soprattutto su console, data la natura di questo modello commerciale basato tutto sulle micro transizioni che molti giocatori associano al così detto pay-to-win.
Va fatta una precisazione molto importante. I beat’em up sono un genere d’intrattenimento videoludico che stranamente ben si sposa con questa formula di gioco. DOA5U:CF offre in maniera del tutto gratuita il gioco completo, scremato della quasi la totalità dei suoi personaggi e dello story mode, acquistabile a parte.  Mette a disposizione 4 personaggi selezionabili liberamente (più altri sbloccati per alcuni periodi limitati) con la possibilità di affrontare tutte le altre modalità o accedere alla componente online. Nel caso si voglia espandere il roster dei personaggi basterà accedere al PSN e scaricare quello desiderato o un pacchetto contenente tutti i lottatori in blocco.
Questo cosa comporta? Semplice. Solitamente chi gioca in maniera assidua ai picchiaduro tende a concentrarsi su uno o due personaggi fissi, il che significa che volendo,quasi a costo zero, può usufruire del gioco utilizzando uno dei personaggi gratuiti o al massimo acquistando solamente quelli d’interesse. Le altre microtransizioni riguarderanno i vestiti extra che sono liberamente acquistabili in base ai gusti e alle possibilità dell’utente finale. Niente svantaggi fra  giocatori o fra le versioni free e a pagamento, l’unica discriminante sarà l’abilità del giocatore, che fortunatamente non è disponibile sottoforma di DLC ma solo grazie ad un continuo allenamento.

Verdetto
7.5 / 10
Si ma quando li sblocco i costumi da bagno?
Commento
Dead or Alive 5 Ultimate arriva ad un anno di distanza dall'originale a correggere qualche sbavatura ed introducendo qualche nuovo personaggio. Un titolo che nonostante il prezzo budget lascia delle riserve sulla percezione che i giocatori più casual possano avere del gioco, non invogliandoli assolutamente a questo upgrade quasi forzato, che forse poteva essere effettuato in maniera più dolce con una patch e un DLC. Entra in aiuto però la versione denominata Core Fighters, che abbracciando la filosofia dei F2P permette di giocare a DOA5U lasciando la libertà al giocatore di scegliere cosa comprare del gioco, sia questo un personaggio aggiuntivo o l'intero story mode. Per gli amanti della serie invece, le piccole aggiunte, specialmente per quanto riguarda il bilanciamento dei personaggi, lo rendono un acquisto da prendere in considerazione.
Pro e Contro
Tecnicamente e visivamente ben realizzato
Ottima fluidità
Buon bilanciamento del timing all'interno del combat system

x Aggiunte non rilevanti per i giocatori occasionali
x Story mode praticamente invariato
x Sonoro sottotono

#LiveTheRebellion