La controversa espansione che seppe placare le più alte aspettative, soffocandole sotto un soffice manto di neve insanguinata.
Sono passati circa cinque mesi dall’uscita del primo DLC di Dark Souls III, Ashes Of Ariandel, che ha catapultato i giocatori in una delle ambientazioni più affascinanti dell’intera saga: il Mondo Dipinto di Ariandel. Molte parole sono state spese per elogiare o screditare l’espansione, principalmente perché il rapporto tra il prezzo e il numero di contenuti proposti non ha soddisfatto le aspettative di molti; oggi, in occasione dell’uscita di The Ringed City e in attesa della nostra recensione del secondo DLC, abbiamo deciso di rituffarci con il corpo e con la mente nel mondo dipinto, al fine di sviscerarne i pregi e i difetti per chiunque fosse intenzionato a recuperare le due espansioni in qualche modo (magari con la The Fire Fades Edition, in uscita ad Aprile).
Certo è che il mondo dipinto di Ariandel nasconde diversi segreti, alcuni decisamente più affascinanti e intriganti di altri. Se siete intenzionati a recuperarlo, sappiate che il DLC è disponibile al prezzo di €14,99 per PlayStation 4, Xbox One e PC, o come parte del Season Pass a €24,99.
Se la Fiamma Sopita non va alla montagna…
L’ingresso al DLC, come negli altri Dark Souls e in Bloodborne, è anche qui celato e affatto intuitivo da raggiungere. Non vi rovineremo la sorpresa né la soddisfazione di trovarlo da soli, specie perché, se siete giocatori di Dark Souls III, è probabile che amiate scoprire i dettagli e le piccole chicche in completa autonomia; ci limiteremo, quindi, a darvi un semplice indizio: avete mai dato un’occhiata approfondita al trailer di Ashes Of Ariandel?
Il giocatore sarà immerso in una splendida ambientazione innevata per “mostrare la fiamma” a una donzella ignota
Una volta scoperto come entrare nel Mondo Dipinto di Ariandel, vi ritroverete di fronte all’ennesima delle ambientazioni mozzafiato con cui From Software continua a viziarci da quando abbiamo memoria: l’intero DLC, infatti (interni esclusi, ovviamente) è ambientato nelle gelide lande innevate di una gigantesca montagna, con pochissimi accenni di civiltà sparsi in giro e generalmente rappresentati da avamposti in rovina, torri semi-crollate e maestose cattedrali dall’aspetto piuttosto familiare. Non manca neanche un piccolo borgo ormai parzialmente in rovina, una delle prime tappe del viaggio e all’apparenza devastato da una crudele malattia.
Il giocatore verrà inviato qui con l’intento di “mostrare la fiamma” a una donzella ignota, che sembra dimorare all’interno del mondo dipinto. Altri pericoli, tuttavia, attendono il viandante solitario e incauto che osa affrontare la montagna con spavalderia: streghe con l’aspetto di alberi spogli, giganti, soldati mangia-fuoco e lupi famelici sono soltanto alcune delle minacce che vi attendono in Ashes Of Ariandel, se solo oserete avventurarvi fino alla cima del monte.
Già dalle prime occhiate, è evidente come l’ambientazione sia uno dei punti più forti di questo ennesimo prodotto made-in-From Software: la montagna innevata, costantemente colpita da raffiche di vento gelido, è uno degli ambienti più suggestivi mai realizzati nel corso della saga, e il suo grigiore sembra non stancare mai l’occhio che sa dove guardare. Anche il character-design dei nemici e dei due boss (sì, soltanto due: ci arriveremo) è impeccabile come al solito, e ora che il DLC è giunto da tempo alla sua versione definitiva anche il lato tecnico è piuttosto stabile, rendendo Ashes Of Ariandel uno dei DLC visivamente più spettacolari tra gli ultimi capitoli della saga.
“Bel posticino, ma non ci vivrei”
Sono pochi i momenti in cui Ashes Of Ariandel vi concederà realmente un attimo di respiro. L’avventura su, verso la cima della montagna (dove troverete, tra le altre cose, una delle tante armi nuove) è un viaggio irto di ostacoli e pericoli, dove lupi e soldati lasceranno ben presto spazio a maestosi giganti dotati di ascia o arco. Non mancano neanche le sorprese: stare alla larga da un lupo solitario può spesso aiutarvi a sopravvivere un po’ di più, ma non saranno pochi i momenti in cui verrete attaccati da una creatura ben più maestosa, che con la sua rapidità potrebbe facilmente farvi sudare le proverbiali sette camicie (e che comunque avrete modo di sistemare per bene più in là). Com’è consuetudine in casa From Software, inoltre, è stato lasciato ampio spazio alle tradizionali “bastardate“, una delle quali potrebbe ricordarvi una famosa sequenza tratta dal primo Dark Souls. Non proprio un luogo accogliente dove metter su famiglia, insomma.
La pecca più genuina di cui soffre Ashes Of Ariandel è sicuramente la sua durata.
Se la varietà dei nemici e delle sfide non manca, è però sul numero di contenuti che (ed è inevitabile dirlo) Ashes Of Ariandelinizia a essere un po’ carente. Oltre a un boss opzionale (che vi permetterà di sbloccare le Arene PvP, introdotte con un DLC anche in Dark Souls II), esiste infatti soltanto un singolo boss obbligatorio (il boss finale) che, per quanto si tratti di un osso molto duro da spezzare, è comunque una presenza isolata, e ciò ha parzialmente deluso i giocatori approcciatisi al DLC per la prima volta. Com’è facile intuire, la povertà di contenuti si riflette anche sulla longevità dell’esperienza complessiva, che si conclude relativamente presto una volta compreso cosa è necessario fare per proseguire.
Da grande voglio fare la pittrice!
Dalla sua, il primo DLC di Dark Souls III ha il pregio di saper rispondere ad alcune delle domande legate al Mondo Dipinto di Ariamis del primo capitolo della saga. Il suo contributo alla lore del mondo di Dark Souls è piuttosto imponente, tanto da mettere in gioco uno dei personaggi chiave della prima Era del Fuoco, spesso lasciato da parte o messo in secondo piano dagli avvenimenti della saga. Chi cerca risposte, dunque, non sarà certamente deluso da Ashes Of Ariandel, che, nonostante la sua evidente brevità, è comunque in grado di garantire un’esperienza piena e profonda ai fan della trilogia oscura; e va da sé che, senza ombra di dubbio, una grossa fetta di merito è da imputare alla splendida ambientazione che circonda il giocatore, dalla tundra innevata alle ripide scalate, dalle ostili foreste alle inquietanti caverne ricche di creature deplorevoli.
Nonostante la sua evidente brevità, Ashes Of Ariandel sa comunque garantire un’esperienza piena e profonda ai fan della trilogia oscura.
Nel loro piccolo, infatti, è indiscutibile che le due battaglie contro i boss dell’espansione siano avvincenti, coinvolgenti e ben costruite, e che siano in ogni caso scontri dalla qualità eccelsa sia sul campo visivo che pratico: Ashes Of Ariandel riconferma la tendenza di Miyazaki e del suo team a creare scontri e boss-fight che siano piacevoli sia da guardare che da giocare, e siamo certi che anche The Ringed City, rilasciato in questi giorni, non sarà da meno. La pecca più genuina di cui soffre il DLC è indubbiamente la sua durata, troppo corta rispetto al passato e affatto in armonia con il prezzo (lo ricordiamo, €14,99) cui viene normalmente venduta. Se, però, avrete la fortuna di rimediare l’espansione a prezzo scontato, si tratta sicuramente di un acquisto che un vero fan della saga non dovrebbe affatto lasciarsi scappare.
Verdetto
Si
Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello
Commento
Ashes Of Ariandel è un DLC che ha fatto parlare parecchio di sé nei giorni appena successivi la sua uscita, principalmente per la relativa assenza di un numero di contenuti realmente imponenti. Il dibattito non può, però, essere spostato sul fronte qualitativo, dove il primo DLC di Dark Souls III esplode in tutta la sua bellezza: la montagna innevata vi farà sorridere di nostalgia e piangere d'ira, i pochi personaggi coinvolti potrebbero farvi sussultare, e la bellezza complessiva dell'opera può davvero essere messa in discussione su fronti troppo insignificanti per sconsigliare l'acquisto. Come già detto, piuttosto, invitiamo i fan della saga veramente interessati ad attendere un periodo di sconti; per il giusto prezzo, siamo sicuri che Ashes Of Ariandel non vi deluderà.
x ... Ma troppo poche rispetto alle aspettative x Nettamente più breve delle espansioni passate
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