Recensione Danganronpa 1·2 Reload

La serie Danganronpa si è fatta un nome in occidente negli scorsi anni grazie alla presenza di personaggi in grado di far innamorare i videogiocatori e una trama appassionante uniti a un genere adatto a questi elementi: la visual novel. Questo ha portato NIS America ad allargare il bacino d’utenza dell’intero brand negli scorsi mesi rilasciando i primi due capitoli, Trigger Happy Havoc e Goodbye Despair, anche su Steam. In attesa di Danganronpa V3: Killing Harmony, in uscita a settembre su Playstation 4, PS Vita e PC, NISA ha deciso di far uscire l’intera serie sulla console di punta di casa Sony grazie a una raccolta dei primi due capitoli e il port di Another Episode: Ultra Despair Girls. Dopo aver riaffrontato le prime due avventure dedicate alla Hope’s Peak Academy siamo pronti a dirvi di più su Danganronpa 1·2 Reload, in uscita il prossimo 17 Marzo su Playstation 4 al prezzo di circa 40 euro.

Welcome to Hope’s Peak Academy
Makoto Naegi è uno studente ordinario interessato a cose ordinarie
Danganronpa: Trigger Happy Havoc ci mette nei panni di Makoto Naegi, uno studente ordinario interessato a cose ordinarie, che riesce a entrare nella Hope’s Peak Academy. Questa scuola è dedicata solo a studenti straordinari, i migliori nella loro specialità. Questi sono stati riuniti con il solo scopo di dare un futuro all’umanità grazie alla loro perfezione e al loro talento. Naegi, che non è straordinario in niente, è riuscito a entrare nella Hope’s Peak solo grazie a un’estrazione garantendosi, così, il titolo di Ultimate Lucky Student (Studente più fortunato). Nel giorno della cerimonia di introduzione della classe di Naegi, però, qualcosa accade e il nostro eroe sviene crollando a terra. Risvegliatosi in un’aula vuota e piena di sbarre Makoto si precipita nella hall per scoprire così di essere stato rinchiuso all’interno della scuola insieme ad altri 14 studenti, anche loro i migliori nel loro campo/settore. Dopo una breve introduzione il gruppo viene chiamato in palestra dove conosceranno Monokuma, un orso metallico per metà bianco e per metà nero, che si presenta come il preside della Hope’s Peak Academy. Monokuma, qui, informa tutti quanti che sono stati intrappolati all’interno dell’accademia.

Per uscire dovranno uccidersi a vicenda e riuscire a farla franca nel processo di classe che verrà effettuato dopo l’omicidio.
Per uscire dovranno uccidersi a vicenda e riuscire a farla franca nel processo di classe che verrà effettuato dopo l’omicidio. Nel corso dei vari capitoli che compongono la storia di Danganronpa: Trigger Happy Havoc ci troveremo davanti a casi all’apparenza scontati e senza mordente ma in realtà molto profondi. La verità non sarà quasi mai mostrata al giocatore durante l’investigazione, ma i vari tasselli si riuniranno durante i processi a cui prenderemo parte. Qui utilizzando gli indizi raccolti i giocatori dovranno affrontare i quattro mini-giochi che compongono il vero fulcro del gameplay di Danganronpa: Nonstop debate, Hangman’s Gambit, Bullet Time Battle e Closing Argument. Il primo prevede che Makoto ascolti dettagliatamente ciò che i suoi compagni diranno e sottolinei la contraddizione presente nel dialogo utilizzando una delle prove raccolte prima dell’inizio del processo. L’Hangman’s Gambit è la versione videoludica del classico gioco dell’impiccato, a cui tutti abbiamo giocato da bambini. Qui Makoto dovrà, nella sua testa, ricostruire la parola chiave per concludere l’argomento di cui si sta parlando grazie alle lettere che spuntano a schermo. Il Bullet Time Battle, invece, si presenterà quando uno dei compagni non vorrà credere alle nostre parole. Questa volta dovremo prender parte a un vero e proprio rhythm game, evidenziando le frasi dell’avversario e distruggendole preoccupandoci, però, di tenere anche il ritmo fino all’atto finale, dove spareremo il Truth Bullet (il nome che il titolo dà alle prove raccolte) deciso per eliminare le sue difese. Il Closing Argument è, come prevedibile dal nome, l’atto con cui Naegi termina il processo. Grazie a una serie di tessere dovremo riassumere sotto forma di fumetto tutto ciò che abbiamo scoperto durante la seduta permettendoci, così, di incastrare definitivamente l’assassino e vederlo giustiziato da Monokuma.

 

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Una volta terminato il gioco sarà possibile affrontare la modalità School Mode, qui potremo approfondire le relazioni con tutti i personaggi del gioco (compresi quelli deceduti durante la trama principale) e guadagnare tutti i trofei legati al titolo.

 

Goodbye Despair Academy
Danganronpa 2: Goodbye Despair si apre in maniera del tutto simile al primo capitolo: Hajime Hinata, il protagonista di questo sequel, viene ammesso all’Hope’s Peak Academy ma, come successo a Makoto, sviene una volta arrivato nelle sue vicinanze.

I ragazzi potranno abbandonare l’isola solamente raccogliendo Hope Fragment facendo amicizia
Hinata si risveglia in una classe e qui incontra i suoi compagni e la loro “insegnante”: un coniglio di nome Usami che trasporta tutti gli studenti in un’isola deserta chiamata Jabberwock Island. Qui i ragazzi dovranno fare amicizia l’un l’altro e raccogliere degli Hope Fragment (Frammenti di Speranza) senza utilizzare la violenza e solo così potranno abbandonare l’isola. L’armonia che si è creata viene spezzata dall’arrivo del solito Monokuma che scatena le Mono-Beast – mostri metallici dotati di armi per impedire l’accesso agli studenti ad alcune parti dell’isola – e trasforma Usami, cambiandole i connotati e rinominandola Monomi. Il brutale orso annuncia il ritorno del Mutual Killing Game con in palio la fuga dall’Isola per l’omicida e la restituzione della memoria, rimossa da Usami per motivi che verranno spiegati più in là nel gioco. Danganronpa 2 sembra riproporre le stesse situazioni del primo capitolo con una caratterizzazione ancora più stereotipata dei personaggi. Il tutto, però, acquisisce senso man mano che si procede nell’avventura fino ad arrivare all’esplosivo finale che mostra come nulla sia stato lasciato al caso dagli sviluppatori di Spike Chunsoft. Reduci dall’esperienza di Trigger Happy Havoc la compagnia ha deciso di lavorare molto per migliorare la parte focale dell’esperienza Danganronpa: i processi.

Reduci dall’esperienza del predecessore Spike Chunsoft ha migliorato i processi
Alcuni minigiochi sono stati rielaborati (come il Nonstop Debate, il Closing Argument e l’Hangman’s Gambit), altri eliminati (è il caso del Bullet Time Battle, diventato Panic Talk Action e rimaneggiato) e sono state fatte delle piacevoli aggiunte per rendere il gameplay più vario e godibile. Tra questi possiamo trovare il Logic Dive e il Rebuttal Showdown. Nel primo guideremo Hinata alla scoperta di alcuni elementi utili per risolvere il caso e per farlo dovremo scegliere il bivio giusto evitando gli ostacoli lungo il percorso verso la verità. Quando questa risulterà troppo pesante per alcuni dei nostri compagni allora dovremo affrontarlo nel Rebuttal Showdown. Qui dovremo tagliare le affermazioni contrarie e avanzare finchè l’avversario non pronuncerà una frase sbagliata, in quel momento dovremo usare il Truth Bullet adatto per “tagliare” definitivamente i suoi ragionamenti ed avanzare nel processo. Come nel primo capitolo anche qui al termine del Closing Argument, l’ultimo minigioco che chiuderà il processo, potremo assistere alle spettacolari esecuzioni di Monokuma.

 

Goodbye Despair offre, al contrario di quanto accade con Happy Trigger Havoc, più contenuti una volta terminata la trama principale. Dopo aver visto i titoli di coda potremo affrontare la modalità Isola, simile alla School Mode del primo capitolo, ambientata in una realtà alternativa dove Usami ha sconfitto Monokuma, il Mutual Killing Game non è mai iniziato e gli studenti possono vivere tranquilli e collezionare Hope Fragment. Dopo il primo capitolo della storia principale si sbloccherà, invece, la modalità Magical Girl Miracle Monomi che farà luce su alcuni avvenimenti contemporanei alla trama e ci metterà nei panni di Monomi/Usami che combatterà per i suoi studenti. Un altro minigioco possibile mentre si affronta l’avventura nei panni di Hinata ci vede curare un animaletto simile a un tamagochi. Ogni tot passi questo si evolverà e in base alla quantità di despair (che si accumulerà non curandosi di lui) e a quella di hope (basata, invece, sui regali che faremo al nostro mostriciattolo).

 

Waifu in 1080p
I due titoli, per quanto riguarda il lato grafico, presentano personaggi in 2D con diverse animazioni su sfondo 3D. Rispetto alle versioni PS Vita abbiamo notato molti miglioramenti per quanto riguarda la pulizia dei modelli e degli ambienti anche grazie ai 1080p tenuti costantemente durante le sessioni di gioco. I due port mantengono fissi anche i 60fps anche se, a dir la verità, non vengono molto sfruttati durante il gameplay se non in alcuni minigiochi mentre si affrontano i processi. Rispetto alle versioni PC abbiamo incontrato alcuni bug e linee non tradotte, ci auguriamo che questi possano essere sistemate con una patch all’uscita. La giocabilità con il pad Playstation 4 è ottima, con X potremo analizzare l’ambiente circostante e proseguire nei dialoghi, quadrato è stato riservato per l’accesso al menù dell’e-handbook (dove potremo tenere sott’occhio i profili dei nostri compagni o le prove raccolte durante le investigazioni) e cerchio per la corsa. Potremo consultare i dialoghi passati con il touchpad del Dualshock 4, questo potrà risultare utile nel caso si rimanga bloccati perchè non si è letto bene o per rileggere particolari passaggi.

 

Per quanto riguarda la localizzazione possiamo dire che non è presente la lingua italiana, infatti entrambi i titoli sono disponibili solamente in lingua inglese con la possibilità di scegliere il giapponese per quanto riguarda il doppiaggio, cosa che consigliamo caldamente. Questo perchè le voci americane tendono a cambiare totalmente la personalità di alcuni personaggi rovinando così l’esperienza di gioco.

Danganronpa  1·2 è consigliato principalmente a giocatori che non hanno mai avuto a che fare con la serie ma è anche un’ottima aggiunta alla propria libreria, magari a prezzo ridotto, per chi si è goduto già le avventure degli studenti della Hope’s Peak Academy.

 

Verdetto
9 / 10
Upupupupupupu
Commento
NIS America ha portato ancora più disperazione nei videogiocatori grazie a Danganronpa 1·2 Reload, il port su Playstation 4 dei titoli rilasciati su PS Vita e PC. La raccolta arriva su console per iniziare alla serie coloro che non li hanno mai giocati in vista dell'arrivo di Killing Harmony a Settembre. Entrambi i titoli promettono ore e ore di divertimento senza mai risultare banali o ripetitivi nonostante le grandi somiglianze che è possibile trovargli. 1·2 Reload è la raccolta perfetta per i fan delle visual novel a un prezzo contenuto, appena 40 euro e lo consigliamo sopratutto a coloro che non hanno mai avuto a che fare con Monokuma.
Pro e Contro
Due giochi in una sola raccolta a un prezzo contenuto
Visual novel di alto livello
Personaggi ben scritti e storia interessante
60fps e 1080p stabili...

x ... anche se alcuni bug grafici sono presenti
x Doppiaggio inglese non all'altezza dell'originale
x Manca la localizzazione in italiano

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