Recensione Child of Light

Austria, 1895. La nostra storia inizia qui. Come nella più classica delle fiabe, Aurora è la giovane figlia di un duca, orfana di madre. La notte delle seconde nozze del padre, la giovane cadrà in un sonno profondo, un sonno gelido, senza ritorno. Anziché risvegliarsi nel suo mondo familiare, la piccola Aurora si ritroverà trasportata in un mondo magico e fatato, ma anche tetro e decadente, Lemuria. Qua farà la conoscenza di Igniculus, una lucciola elementale che la accompagnerà nel suo lungo viaggio, e della Signora della Foresta, che le assegnerà una missione all’apparenza insormontabile: riportare la luce e la speranza nel mondo di Lemuria, sconfiggendo la malvagia strega Umbra e recuperando il Sole, la Luna e le Stelle, astri ormai da tempo perduti. Questo è l’incipit del nuovo gioco di Ubisoft Montreal, Child of Light, realizzato come titolo scaricabile per PC, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e Wii U, un incredibile esperimento nel mondo dei JRPG realizzato da una casa occidentale.

VERSIONE TESTATA: Wii U

Ho sognato di volare

Annunciato alla GDC Europe dello scorso Agosto, Child of Light è uno dei titoli di punta della lineup digitale di Ubisoft. A realizzarlo è il team di Ubisoft Montreal (precedentemente responsabile per Far Cry 3!), che si cimenta per la prima volta in un genere completamente inedito, e spesso inusuale per una casa di sviluppo occidentale, quello dei giochi di ruolo ad impostazione giapponese. Fin da subito Child of Light ha raccolto le attenzioni di critica e pubblico, facendo leva su di uno straordinario stile visivo, fondato sull’utilizzo dell’ormai collaudato motore UbiArt, già visto in Rayman Origins e Rayman Legends. Il gioco ci mette di fronte a corpose fasi di esplorazione 2D, con uno stile ed una costruzione dei livelli che molto richiama quelli dei Metroidvania, condite con immancabili puzzle ambientali e battaglie in pieno stile JRPG. Nelle prime fasi di gioco controlleremo Aurora come in un tradizionale platform, ma dopo uno dei primissimi sviluppi della trama otterremo la possibilità di far volare la giovane ragazza, trasformando completamente le meccaniche di gioco. Questo primo stravolgimento è forse uno dei punti più alti del gioco, che infonde un incredibile senso di meraviglia e stupore al giocatore, ora in grado di sfrecciare come in un sogno attraverso gli spettacolari fondali creati dal team artistico, ampliando a dismisura le possibilità di scoperta degli articolati stage 2D del gioco. Nella nostra avventura incontreremo spesso dei puzzle ambientali costituiti da trappole, interruttori a tempo e casse da spostare, per la cui risoluzione dovremo affidarci tanto ad Aurora quanto ad Igniculus. Il fido compagno elementale della nostra protagonista sarà infatti controllabile indipendentemente con lo stick destro del controller (o con il touchscreen di Wii U od il touchpad di PS4), e potrà essere utilizzato per aprire scrigni, attivare interruttori altrimenti irraggiungibili, raccogliere oggetti o stordire nemici.

L’ultima fantasia di Ubisoft

L’ultima componente chiave del gioco è quella più strettamente ruolistica, che si concretizza nelle battaglie con i nemici. Entrando in contatto con una delle creature oscure che bazzicano per il mondo di Lemuria passeremo ad un battle screen, dove si svolgerà lo scontro in perfetto stile JRPG. Il gioco adotta un sistema di combattimento che riprende l’active battle system dei Final Fantasy, con una importante variazione. Nella parte bassa dello schermo troveremo un unica timeline, su cui scorrono le icone di Aurora, dei nemici e di eventuali compagni d’avventura. La timeline è divisa in una porzione di attesa ed una di lancio. Raggiunto il limite tra le due parti il gioco andrà in pausa, permettendoci di scegliere l’attacco o l’abilità che più riterremo opportuna, al che dovremo attendere la fine del periodo di lancio per osservarne gli effetti. La peculiarità di Child of Light risiede proprio qui: dovessimo subire un attacco durante il periodo di lancio, la nostra azione verrebbe immediatamente interrotta, riportandoci indietro sulla timeline. Lo stesso varrà però anche per i nemici, ed avrà quindi importanza strategica scegliere i giusti attacchi con il giusto tempismo per non venir interrotti ed anzi per poter interrompere gli avversari. Ovviamente Igniculus interverrà anche in battaglia. Sempre con lo stick destro o con comandi touch sarà possibile posizionare la piccola lucciola sopra uno dei nemici, ed emettere luce per rallentarlo. Oppure potremo posizionare la creaturina su Aurora o uno dei suoi stravaganti compagni, facendo loro recuperare piccole quantità di salute. Questo originale sistema di combattimento risulta estremamente immediato, ma anche profondo al tempo stesso, permettendo al giocatore di sfruttare numerose strategie, grazie anche a tipi di attacco ed abilità estremamente diversificati. Non c’è dubbio che le fasi di combattimento siano tra le più esaltanti di Child of Light: sarà di somma soddisfazione terminare gli scontri senza permettere agli avversari di sollevare un dito, e se proprio volessimo trovar un difetto potremmo lamentarci dell’eccessiva facilità generale. Alcuni degli alleati di Aurora possiedono infatti delle abilità che se sviluppate rendono le battaglie eccessivamente semplici, anche se questo problema si esplicita soltanto a gioco avanzato, quando si ha avuto la possibilità di potenziare a dovere le varie abilità. Al di fuori delle battaglie la componente ruolistica è molto semplificata, con nessuna gestione di armi ed equipaggiamento, un sistema di crescita molto basilare con appena 3 alberi di abilità, perlopiù passive, ed un piccolo sistema di crafting delle gemme, che permettono di aggiungere modificatori a vari parametri di attacco o difesa.

Le fiabe prendono vita

L’aspetto visivo di Child of Light è sicuramente quello che più colpisce il giocatore. Abbiamo già apprezzato la bontà del motore UbiArt in alcuni dei passati titoli Ubisoft, ma Child of Light porta tutto ad un livello superiore, con ambientazioni 2D magistrali, realizzate con uno stile acquerellato. Nella nostra avventura attraverseremo mondi fatati, foreste oscure, templi abbandonati, caverne di ghiaccio ed altri incredibili ambienti, tutti in grado di lasciare il giocatore a bocca aperta per l’immaginazione con cui sono stati ideati e la cura con cui sono stati resi. Lemuria è un mondo decadente, che ha da tempo dimenticato la luce e la speranza, ma possiede una bellezza malinconica e struggente, in grado di fare breccia nel cuore di ogni giocatore. Anche il character design è superlativo, con personaggi che sembrano usciti da un libro di favole, e risultano vivi ed affascinanti, grazie ad animazioni curate e ad una caratterizzazione unica. Dal punto di vista puramente tecnico c’è poco da dire, visto che il titolo non è particolarmente esoso e non fa sfoggio di particolari virtuosismi tecnologici, ma facciamo notare che Child of Light gira a 720p su piattaforme old-gen e Wii U, mentre le versioni PC e next-gen scorrono a 1080p senza problemi. La musica è un altro dei punti di forza del gioco. I brani del gioco sono stati composti dalla giovane cantautrice canadese Béatrice Martin, in arte Cœur de pirate, ed hanno uno stile magico e malinconico che si adatta perfettamente alle atmosfere del gioco, e che accompagna in maniera perfetta l’avventura di Aurora. Di struggente bellezza è il tema principale del titolo, riproposto in diverse variazioni, così come spettacolari ed epiche sono le musiche delle varie battaglie, realizzate con l’ausilio di orchestra e coro: non stonerebbero nemmeno in alcuni dei JRPG più blasonati.

Non tutti possono fare poesia

La durata dell’avventura è piuttosto variabile, visto che gran parte dell’esplorazione e dei combattimenti è completamente opzionale: per arrivare in fondo a Child of Light potrebbero esservi necessarie 10 così come 20 ore, a seconda del vostro stile di gioco. È inoltre presente una modalità new game+, che contiene nemici più forti e che offre la possibilità di maxare le statistiche e le abilità dei vari personaggi, anche se nulla aggiunge ai contenuti dell’avventura. Per un titolo scaricabile si tratta in ogni modo di una durata più che soddisfacente, anche se facciamo notare che il finale arriva in maniera inaspettata ed un po’ improvvisa: avremmo preferito una costruzione migliore della battaglia finale, che arriva invece tra capo e collo al giocatore quando meno se lo aspetta. Il titolo è interamente tradotto in italiano, e presenta delle brevi frasi narrate anch’esse doppiate in italiano. Per aumentare l’alone etereo e fiabesco del gioco gli sviluppatori hanno deciso di optare per una scrittura particolare dei dialoghi: praticamente tutti i personaggi tranne uno (è sua prerogativa caratterizzante) parlano in rima. Purtroppo questa scelta stilistica perde molto in italiano, a causa di una traduzione che spesso, pur di rispettare la rima, si perde in frasi strane e bislacche, a volte estemporanee e di cattiva interpretazione. Peccato, perché un gioco in cui ogni altro aspetto brilla di luce propria, si sarebbe potuto fare qualche sforzo in più in fase di adattamento.

Verdetto
8.5 / 10
Una fiaba moderna
Commento
Child of Light è un titolo di assoluto fascino ed assoluta bellezza. È la perfetta trasposizione videoludica di una fiaba malinconica e magica, in grado di catapultare il giocatore in mondo meraviglioso e struggente. Il titolo raggiunge l'eccellenza in ogni suo campo, a partire dalla realizzazione artistica, senza dubbio superlativa, fino ad arrivare a delle meccaniche semplici ma allo stesso tempo molto profonde. I difetti, che pur ci sono, sono piccoli e facilmente sorvolabili: un adattamento italiano non perfetto, il livello di difficoltà calibrato verso il basso (a patto che si facciano determinate scelte nella crescita di personaggi) ed un finale che arriva in maniera così improvvisa da lasciare un po' di amaro in bocca. Ma le storie più belle, quelle più memorabili, si sa, sono sempre quelle che alla fine lasciano un velo di tristezza, di insoddisfazione, ed in questo Child of Light è campione. Un gioco meraviglioso, un esperimento coraggioso e sicuramente da premiare, oltre che la dimostrazione che Ubisoft non è solo blockbuster alla Assassin's Creed o casual games alla Just Dance. Bravi. Bravi. Bis.
Pro e Contro
Atmosfere magiche e fatate
Artisticamente eccelso
Sistema di combattimento originale e profondo

x L'abuso di alcune abilità può rendere il gioco eccessivamente facile
x Adattamento italiano non tra i più felici
x Il Finale arriva in maniera improvvisa, un po' anticlimatica

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