Recensione Blade Strangers – Per tutti e per pochi

I personaggi dei titoli più famosi di Nicalis, incrociano le proprie armi in Blade Strangers.

Non c’è un grosso nome dietro Blade Strangers. Non c’è il tecnicismo di Arc System Works, la fanbase core di Street Fighter o Tekken, o guest star del calibro di Geralt di Rivia o Ezio Auditore. No, Studio Saizensen mette in campo le proprie serie principali (Code of Princess e Sayonara Umihara Kawase),  ci aggiunge qualche ospite dagli altri titoli distribuiti da Nicalis e butta su ogni piattaforma un nuovo picchiaduro. 

 

Disponibile dal 28 Agosto su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch, il picchiaduro distribuito da Nicalis è  adatto a tutti. Ma difficilmente chi non conosce i personaggi protagonisti lo prenderà in considerazione.

Perché? Scopriamolo insieme nella recensione di Blade Strangers.
 

Versione Testata: Nintendo Switch

Blade Strangers si compone da tutte le modalità offline classiche di un picchiaduro. Da un arcade e un versus che danno accesso fin da subito ai quattordici protagonisti, passando per missioni e survival  di difficoltà crescente in cui esibire la propria bravura con le combo. Chiude il cerchio la modalità storia, semplice nei presupposti e capace di far sorridere chi ha già vissuto le vicende di Solange e Kawase nei rispettivi titoli.

La scusa per menarsi è semplice, un torneo per eleggere  il nuovo Blade Strangers. Il guerriero più forte degli Universi.

Vengono così prelevati gran parte dei protagonisti di Code of Princess e le tre eroine di Sayonara Umihara Kawase , i due lavori più famosi di Studio Saizensen. Al loro fianco due personaggi originali, e  sei guest star da altri titoli distribuiti da Nicalis, tra cui Quote e Curly di Cave Story, l’immancabile Shovel Knight, Gunvolt e il piccolo ma letale Isaac. Quattordici personaggi differenti nelle mosse e nelle strategie, ma con alla base un gameplay semplice e adatto a tutti.

Blade Strangers è adatto anche ai neofiti del genere, ma i personaggi presenti sono  pensati solo per coloro che hanno affrontato uno o più dei titoli citati.

Ogni combo si basa su solo tre tasti senza scomodare mezzelune o strane combinazioni, dando un accesso semplice ad ogni personaggio anche a coloro non abituati ai picchiaduro. Voluto anche il poter scatenare le mosse finali, sia con una pressione di più tasti, sia utilizzando semplicemente il dorsale di riferimento. Una semplificazione necessaria per il pubblico a cui è rivolto Blade Strangers, che potrebbe avvicinarsi davvero ad un picchiaduro per la prima volta, venendo da platform, action, e metroidvania. L’IA di Blade Strangers a livello normale è permissiva, lasciando spazio al giocatore di imparare dai propri errori e trovare spesso aperture nelle difese. Aumentando la difficoltà, gli avversari diventeranno più tenaci e reattivi, contrattaccando le mosse finali sempre più spesso.

 
Se il gameplay  convince, qual è il problema di Blade Strangers?
 

È proprio il pubblico a cui è dedicato. Perché non mentiamoci, ci sarà sicuramente più gente ad aver giocato un The binding of IsaacShovel Knight, rispetto a quanti abbiano anche solo sentito nominare Sayonara Umihara Kawase. E per questi ultimi, acquistare un titolo con quattordici protagonisti e conoscerne solamente un paio, sarebbe veramente controproducente. Ne è esempio lampante il deserto che affligge le modalità online. Qualsiasi modalità, sia classificata che pubblica, fa molta fatica a trovare un avversario, e quando succede, il match è talmente veloce da vanificare il tempo speso nell’attesa.

Quei coraggiosi che ci proveranno però, si troveranno tra le mani un picchiaduro divertente e semplice da imparare.

Il cast di Blade Strangers è ovviamente anche il pregio del titolo. Unica occasione di punire Kawase per la difficoltà delle sue avventure, a colpi di  pala, lacrima o spade sacre. Unico modo di vedere uno Shovel Knight realistico e  doppiato, o di utilizzare Isaac al di fuori del suo buio scantinato. Una lama a doppio taglio, certo, soprattutto in un anno ricco di uscite di ogni genere. Anche su Nintendo Switch.

In Studio Saizensen sono riusciti non solo ad equilibrare combattenti con armi bianche a fisici e da fuoco, ma anche ad adattare graficamente personaggi in pixel art rendendoli realistici quanto gli eroi di Code of Princess. Le animazioni del cast infatti sono tra gli aspetti più convincenti di Blade Strangers, nonostante un leggero calo di frame all’ingresso in campo dei lottatori.

Purtroppo non si può dire lo stesso dei menù.

Spogli e privi di qualsiasi simbolo per evidenziare il completamento di route o modalità, se non la voce apposita nelle statistiche. Una povertà visiva inattesa, quando si valuta la qualità dei combattimenti.

Anche sugli extra Blade Strangers porge il fianco. Dopo aver sbloccato le 5 route aggiuntive della storia infatti, i contenuti aggiuntivi si limiteranno a colori alternativi e targhe per l’online, andando a restringere  drasticamente  il tempo da dedicare al titolo per i non amanti del genere. E, se consideriamo che Blade Strangers è un ottimo entry level per i Picchiaduro, ci troviamo di fronte ad un muro contro cui  gran parte dei novizi si potrebbero schiantare.

Verdetto
7.5 / 10
Allo stesso tempo per tutti e per pochi.
Commento
Blade Strangers è un'ottima prima prova, Studio Saizensen è riuscito ad imbastire un gameplay dalla facile fruizione anche per coloro che non masticano il genere. Il problema principale è nel cast dei personaggi, dedicato soprattutto a coloro che hanno giocato uno o più dei giochi da cui provengono i combattenti. Sfortunatamente, in un anno in cui Arc System Works ha rilasciato uno dei migliori giochi di Dragon Ball di sempre, in proporzione il pubblico di Blade Strangers potrebbe contarsi sulle dita di una mano.
Pro e Contro
Combo semplici da imparare ed eseguire
Il meglio delle produzioni Nicalis/Saizensen
Buone animazioni 2D

x Qualche calo di frame nell'ingresso dei personaggi
x Online ancora poco popolato
x Cast per pochi
x Menù spogli

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