Recensione Apotheon

Nonostante il tema della vendetta in salsa greca sia stato abbondantemente trattato dalla saga di God of War, su Steam e su PlayStation 4 è approdato ad inizio mese Apotheon, platform sviluppato dai ragazzi di Alientrap, disponibile in formato gratuito per gli abbonati al PlayStation Plus, mentre a 14.99€ per tutti gli altri.
Riuscirà questo titolo a divertire e coinvolgere al di là del suo particolare stile grafico? Scopritelo grazie alla nostra recensione.

Versione testata: PlayStation 4

Quando Kratos non basta
La trama di Apotheon non riesce mai a decollare del tutto

All’interno di Apotheon andremo ad interpretare Nikandreos, un guerriero che, a causa dell’abbandono delle proprie terre da parte degli dei e alla conseguente crisi che ha colpito tutta la sua gente, decide di sfidare le divinità. Per fare ciò Nikandreos scalerà l’Olimpo alla ricerca del potere necessario alla distruzione di Zeus, ma la sua missione rivelerà molti più pericoli di quanto previsto. La trama di Apotheon, priva di colpi di scena di rilievo e di personaggi carismatici, purtroppo non riesce mai a decollare del tutto, rimanendo sempre di sfondo alle nostre azioni e accompagnandoci solamente con alcuni filmati e molteplici linee di testo che, il più delle volte, difficilmente riusciranno a catturare l’attenzione del giocatore.
Lo stile grafico realizzato dai ragazzi di Alientrap ricorda molto da vicino i lavori di Exekias, ceramista greco che diede inizio alla diffusione delle ceramiche a figure nere che tutti oggi conosciamo. Questo apparato artistico contribuisce alla caratterizzazione dei personaggi e dei nemici che, per quanto privi di carisma o di una psicologia particolarmente curata, riescono ad affascinare il giocatore grazie a questa particolare soluzione grafica. Ottima anche la longevità del titolo che si può completare in circa 7 ore e che garantisce una buona rigiocabilità grazie ai molteplici segreti da scoprire e ai luoghi nascosti/bloccati da esplorare.

Duri come la ceramica
Il level design è sicuramente l’elemento meglio riuscito della produzione

Apotheon è un platform in stile metroidvania che fa dell’esplorazione e dei combattimenti i suoi punti di forza. Gli scenari, infatti, sono interamente esplorabili e ricchi di luoghi segreti da scoprire e/o sbloccare dopo aver trovato determinate chiavi. Il level design è sicuramente l’elemento meglio riuscito della produzione e sin da subito sarà un piacere aggirarsi per i vari (e differenziati) ambienti di gioco, caratterizzati non solo da atmosfere particolari e affascinanti, ma anche da una cura nella costruzione non indifferente. Peccato che non si possa fare lo stesso discorso per i combattimenti che, il più delle volte, risultano macchinosi, lenti e, talvolta, addirittura fastidiosi. La fisica di gioco, inoltre, non si può certo definire accurata e questo va ad influire sugli scontri in modo sostanziale, facendo muovere i nemici in modo quasi casuale e, talvolta, facendoli volare lontano dal nostro personaggio con un singolo colpo. Molto buona, invece, la cura riposta nel sistema “ruolistico” del titolo, con armi differenziate tra loro che, in seguito all’uso eccessivo, si rompono e costringono il giocatore a cambiare tattica. Discrete anche le boss fight che, nonostante non brillino per difficoltà e/o inventiva, riescono a mantenere alta l’attenzione del giocatore, sicuramente in modo molto più rilevante di quanto fatto negli scontri normali. E’ doveroso evidenziare, infine, come sia presente anche una modalità multigiocatore locale che permette a due amici di scontrarsi all’ultimo sangue in svariate arene, aumentando (anche se di poco) la longevità totale del titolo.

La musica delle muse
Dal punto di vista grafico Apotehon viene diviso a metà.

Dal punto di vista grafico Apotehon viene diviso a metà. Da un lato abbiamo una direzione artistica di altissimo livello, con sfondi e personaggi unici che sicuramente aiutano il colpo d’occhio, ma dall’altro abbiamo delle animazioni legnose che, molte volte, lasciano l’amaro in bocca al giocatore. Buone invece le musiche che, seppur non risultando immortali come quelle di God of War, riescono ad accompagnare il giocatore dall’inizio alla fine della partita, addirittura con particolare enfasi in alcuni momenti.

Verdetto
7 / 10
Dove sono le scene di sesso?
Commento
Apotheon è un buon titolo e siamo certi che saranno in molti ad apprezzare il suo lato artistico e il suo level design curato in tutti i suoi aspetti. Purtroppo alcuni problemi legati ai combattimenti e alla animazioni dei personaggi impediscono al lavoro degli Alientrap di ascendere all'Olimpo dei videogames, ma ci troviamo comunque di fronte ad un'opera valida che, soprattutto dagli abbonati al PlayStation Plus, non deve essere sottovalutata ed ignorata.
Pro e Contro
Lato artistico affascinante
Level design notevole
Longevità elevata

x Narrazione insipida
x Scontri noiosi
x Animazioni sottotono

#LiveTheRebellion