Recensione AeternoBlade

Corecell Technology è una piccola software house taiwanese nata nel 2002 come sviluppatore mobile. Nel corso degli anni il team è cresciuto, divenendo anche uno sviluppatore approvato su piattaforme Nintendo e Sony. Dopo aver effettuato diversi lavori su commissione per conto di varie case e publisher, il team ha infine deciso di dedicarsi ad un progetto originale: un adventure game a scorrimento bidimensionale sulla falsariga dei cosiddetti metroidvania. Il titolo, inizialmente chiamato ChronoBlade e poi rinominato AeternoBlade, è stato quindi sviluppato su 3DS; in seguito, grazie ad una campagna di finanziamento organizzata sulla piattaforma crowdfunding Indiegogo è stato quindi possibile organizzarne la localizzazione europea. Lo scorso 27 Febbraio AeternoBlade ha finalmente visto la luce sul Nintendo eShop di 3DS, e siamo pronti per valutarlo.

C’è voglia di metroidvania, ma…

Sono tempi duri per gli appassionati di metroidvania. Negli ultimi anni tanto Nintendo quanto Konami sono apparse assai restie a dare un seguito ai titoli cardine del genere, ovvero i Metroid bidimensionali ed i Castlevania alla Symphony of the Night. Se è vero che tanti, dai publisher a tripla A (vengono in mente i recenti Strider e Batman: Arkham Origins Blackgate) agli sviluppatori indie (Cave Story), hanno provato a riempire quel vuoto, ancora nessuno c’è riuscito con pieno successo. L’occasione di AeternoBlade è quindi formidabile, anche vista la piattaforma che ben si sposa con il genere, eppure duole constatare come anche gli sviluppatori di Corecell non l’abbiano saputa cogliere appieno. Ogni elemento di AeternoBlade, dalla presentazione al gameplay, dalla trama alla grafica, oscilla tra il banale ed il mediocre, e se è vero che procedendo nell’avventura le cose vanno via via migliorando, il risultato globale è solo accettabile, senza mai un vero momento brillante. Ma andiamo per ordine. Il gioco viene introdotto da un filmato FMV realizzato con una computer grafica degna di un titolo PSone e dopo un paio di menù un poco confusionari ci ritroviamo catapultati nell’avventura. La trama è semplicistica e narra l’avventura di Freyja, guerriera unica superstite del villaggio di Ridgeroad, distrutto dal signore del male Beladim. Nonostante il contributo di alcuni personaggi secondari e dei paradossi temporali tipici delle storie in cui sono presenti oggetti in grado di alterare lo scorrere del tempo, per gran parte del gioco la trama appare poco interessante e risulta movimenta solo da occasionali e piuttosto prevedibili colpi di scena. Allo stesso modo risulta difficile appassionarsi alle sorti dei personaggi, monolitici nelle loro caratterizzazioni e dal design scontato e già visto.

Non basta seguire una ricetta…

In un videogioco tuttavia quel conta non è la trama e sotto il profilo del gameplay AeternoBlade propone una classica struttura da metroidvania, con livelli bidimensionali esplorabili. Il gioco è strutturato a livelli, tra di loro interconnessi e caratterizzati dalla possibilità di tornare a visitare vecchie aeree forti dell’acquisizione di nuove abilità, quali il doppio salto e la manipolazione temporale. Se dapprincipio il level design appare assai lineare e monotono le cose si movimentano un po’ nelle fasi più avanzate, dove intervengono puzzle ambientali, trappole e percorsi alternativi. Siamo ben lontani dai livelli di eccellenza di altri titoli del genere, ma superati gli inizi scoraggianti, AeternoBlade risulta perlomeno accettabile nel suo complesso. Ovviamente non avremo a che fare solo con esplorazione, puzzle-solving e platforming, ma il combattimento reciterà una parte importante nel titolo. Anche in questo ambito, di fronte ad una iniziale semplicità, addirittura disarmante nei primi momenti, man mano che procederemo potremo potenziare Freyja ed i suoi attacchi, andando a scoprire un sistema di combo tutto sommato soddisfacente. Peccato che i nemici comuni, tra l’altro poco vari e spesso rappresentati da delle semplici variazioni cromatiche degli stessi 4 o 5 tipi, offrano una sfida assai misera, lasciando gran parte del divertimento nelle sfide contro boss e miniboss, di gran lunga la porzione più interessante del titolo. Il più grosso limite di AeternoBlade risulta quindi l’eccessivo contrasto tra le fasi iniziali, di una piattezza imbarazzante, e quelle finali, dove finalmente il gioco riesce a dare il meglio di sé. Lo stacco è piuttosto netto, e questa mancanza di progressione si rivela un difetto non da poco, in un genere che negli anni si è fatto apprezzare per la precisione certosina con cui gameplay e level design si fondono a creare delle avventure avvincenti e brillanti: di suo AeternoBlade raggiunge ampiamente la sufficienza, ma il confronto con i mostri sacri del genere è assolutamente impietoso.

Mediocrità innate

Nonostante il suo sviluppo bidimensionale AeternoBlade è realizzato con grafica interamente poligonale. Il livello qualitativo non è tuttavia molto elevato, ed a tratti il gioco sembra quasi essere stato pensato e realizzato per Nintendo DS anziché 3DS. I modelli poligonali sono poveri e ripetitivi, così come le texture di bassa qualità ed assolutamente anonime. Durante tutta l’avventura si avverte un costante senso di già visto, dovuto al continuo riciclo di elementi ambientali e nemici. Unica nota davvero positiva è l’effetto 3D stereoscopico, che riesce a fare onestamente il suo lavoro, dando un minimo di spessore in più a location che altrimenti sarebbero di una desolazione deprimente. Le musiche si rivelano invece inaspettatamente competenti. Il commento musicale del gioco è adeguato e piacevole, senza pur essere mai davvero memorabile. AeternoBlade è completabile in 5 – 10 ore, a seconda di quanto il giocatore si impegnerà nell’esplorazione dei livelli e nella raccolta di potenziamenti più o meno nascosti. È necessario però far notare un livello di sfida assolutamente mal calibrato, non tanto nei combattimenti, ma nella risoluzione dei puzzle ambientali. Se i primi infatti si divideranno tra i blandi nemici comuni ed i ben più impegnativi (ma mai difficili) boss di fine area, per i secondi lo scarto di difficoltà sarà vertiginoso: passeranno infatti dall’essere praticamente inesistenti nelle prime fasi del gioco, ad una complessità ed articolazione notevole nelle fasi finali. Non che la complessità sia un male, soprattutto in un gioco altrimenti banale come AeternoBlade, ma nuovamente la transizione è fin troppo rapida e potrebbe urtare molti giocatori con grattacapi e frustrazioni eccessive. Facciamo infine notare la presenza di uno shop interno al gioco in cui acquistare DLC aggiuntivi. Al momento della stesura della recensione gli unici elementi acquistabili, a prezzi davvero modici, sono un costume alternativo per la protagonista ed una modalità boss rush, in cui affrontare 20 ondate consecutive di avversari. Nonostante il loro irrisorio prezzo sarebbe stato bello se Corecell avesse reso disponibile questi contenuti assieme al gioco principale, visto che la loro presenza avrebbe arricchito, anche se in minima parte, la sostanza del titolo.

Verdetto
6 / 10
La "lama eterna" è decisamente arrugginita
Commento
AeternoBlade non è un cattivo gioco. Il giocatore che si impegna a superare le fasi iniziali deludenti può infatti scoprire un titolo tutto sommato buono, con alcuni enigmi ambientali interessanti (anche se una curva di difficoltà verticale potrebbe farli sembrare frustranti) e dei combattimenti coi boss piuttosto avvincenti. Non basta però questo a redimere completamente un titolo che risulta banale e poco ispirato in molti ambiti, dalla trama al design artistico, dalla grafica alla struttura dei livelli. Ma il peccato più grosso di AeternoBlade è quello originale: il suo voler essere un metroidvania, genere con appassionati esigenti, abituati a ben altri standard, anche se l'assenza cronica di nuovi titoli di questa tipologia potrebbe spingere qualcuno all'acquisto. Immaginate di essere in mezzo al deserto, assetati e disidratati. Trovate una pozzanghera d'acqua. È piccola, calda e pure sporca. La berreste lo stesso?
Pro e Contro
Uno dei pochi metroidvania in circolazione
Le fasi finali del gioco possono regalare qualche soddisfazione
Combattimenti con i boss ben realizzati

x Trama e presentazione sciatte e banali
x Graficamente blando e ripetitivo
x Progressione male orchestrata

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