Recensione 7 Years From Now: Recensione di una promessa

Cosa saresti disposto a fare per rispettare una promessa?
Cosa saresti disposto a vivere per capire chi sei veramente?
Qual è il valore di un’amicizia?

Sono solo alcuni degli interrogativi che 7 Years From Now vi farà porre. Un gioco, o per meglio dire un’esperienza, realizzata dall’estro creativo di Hyraya-Space, Fumi e Room6. Una narrativa avvincente, capace di spaziare in un ventaglio di emozioni davvero ampio.

In un’epoca dove si cerca sempre di più la frenesia e il brivido del videogioco, è salutare anche fermarsi, rilassarsi e apprezzare un’opera come questa. Un’avventura narrativa senza NPC ostili, equipaggiamenti, dungeon, orde o altri elementi caotici.

7 Years From Now è stata la prima medaglia puramente narrativa nel mio novero di videogiocatore e, dopo un impatto iniziale abbastanza dubbioso, è riuscito di catturarmi. La fame di conoscenza è salita allo scorrere di ogni capitolo, accresciuta soprattutto da cliffhanger semplici ma efficaci.

Il protagonista Haruto nella sua stanza
“But there is one promise I can never forget–“
L’opera è uno slice of life story driven, che i giocatori vivono nei panni di Haruto Soraki, un ragazzo affetto da amnesie riguardanti il suo passato. Catapultato nella sua città natale durante le vacanze, Haruto cerca di rimettere insieme i frammenti della sua memoria, con la speranza di ricordare la promessa che fece sette anni fa con una misteriosa bambina apparsa nei suoi sogni.

Oltre la gabbia della grafica

7 Years From Now è interamente realizzato in grafica 3D pixelart. Ma non lasciatevi scoraggiare. Ammetto di essere stato dissuaso anche io in prima battuta dalla staticità tipica di questo stile, ma l’encomiabile attenzione dello studio ha fornito i personaggi di una forte caratterizzazione. Ogni singola personalità è capace di rompere la gabbia dei pixel e creare una figura chiara e definita di ogni compagno di avventura. Ho provato genuina felicità nell’incontrare nuovamente alcuni co-protagonisti, nel vederli interagire con noi nel modo in cui mi immaginavo lo facessero. Contrariamente però, nel caso in cui assumessero comportamenti insoliti o “strani”, il gioco ha suscitato in me forte preoccupazione. La stessa sensazione che si prova quando ci si accorge che una persona cara sta male, senza però dirci nulla.

La genuinità di uno scherzo, un timore che condiziona i personaggi a tal punto da farli rinchiudere nella loro introspettività. Un mix di emozioni che ci viene posto davanti attraverso dialoghi e intermezzi forse inutili ai fini della trama, ma che permettono di conoscere i compagni di avventura, empatizzare, vivere con loro.

Un’altalena nostalgica

Ho notato fin dai primi capitoli un forte dualismo alla base di 7 Years From Now. L’amara contrapposizione fra la spensieratezza dell’infanzia fusa con il crudo e spietato mondo degli adulti. La vita è fatta di scelte, di perdite, di promesse, e non sempre queste promesse sono realizzabili nonostante la nostra buona volontà. La corruzione di un mondo portato avanti dall’avidità dei più forti ha come costo il dolore dei più deboli.

E se anche il videogioco è una finestra che si affaccia su un mondo crudo come il nostro, eventi come quelli narrati in quest’opera sono dei flashback che ci rimandano a una fase della vita più dolce. Un’altalena continua che accompagna il giocatore in una narrazione drammatica, addolcita da momenti di pura spensieratezza e futili risate.

Sono temi forti, la cui narrazione mi ha fatto rendere conto di quanto l’arte del videogioco sia in grado di riflettere il mondo che ci circonda. E non è stato facile affrontare anche nel videogioco tematiche che potrebbero colpirmi tutti i giorni. Ma nonostante questo ho continuato comunque la mia partita, quasi per cercare una soluzione, per vedere come un’altra persona potesse reagire a tali esperienze, davanti a questi ostacoli.

Narrazione a senso unico

Dopo un encomio alla narrativa del gioco, è ora di affrontare l’elefante nella stanza. Il gioco non offre margini di scelta. Seppur dotato di una storia avvincente e dotata dei suoi intrecci, che il giocatore potrà risolvere assumendo sempre più informazioni, il titolo è totalmente narrativa.

Ci sono stati momenti in cui la mia curiosità mi ha spinto a indagare, cercando e parlando con alcuni compagni di avventura anche se questo non era rilevante (in quel momento) ai fini della trama. E cosa ho ricevuto? Porte chiuse o personaggi assenti. Il comparto esplorativo è quasi assente, come lo è anche la possibilità di interagire con gli oggetti nei vari scenari. Ho avuto fame di informazioni che ho ricercato nelle interazioni con stanze, oggetti, scrivanie e librerie ma non ho ricevuto nulla.

Informazioni come queste non sono certo essenziali, ma fornirebbero approfondimenti di trama davvero apprezzabili, o ancora meglio maggiore caratterizzazione dei personaggi, non altrimenti assumibili tramite dialoghi.

In conclusione, 7 Years From Now è una storia, ed è bene trattarla come tale. Accendere la console e giocare quei capitoli giornalieri è stato l’attimo di relax che mi sono concesso, come lo è guardare una serie tv. Il risultato è anche il medesimo, dato che avrò detto “questo e poi vado a dormire” almeno una decina di volte per ciascuna sessione di gioco. Ormai stavo vivendo quella storia. Ero determinato anche io a fare chiarezza sui misteri del gioco, e avrei continuato nonostante la stanchezza.

Ho avuto il piacere di vivere una storia non facilmente prevedibile e con una buona caratterizzazione dei personaggi, contornata da momenti ironici e spensierati che mi hanno aiutato a smorzare il forte carico emotivo che gli eventi di gioco mi hanno trasmesso.

Voto e Prezzo
7.5 / 10
10€ /10€
Commento
7 Years From Now è una storia ricca di intrecci e misteri che il giocatore avrà fame di svelare. Storie tragiche che esalteranno pregi e difetti dei personaggi fino alle battute finali del gioco. Ottimo titolo per chi vuole godersi una storia avvincente.
Pro e Contro
Narrativa avvincente
Forte emotività

x Assenza di scelte che influenzano la trama
x Lingua italiana piena di errori (da giocare in inglese)

#LiveTheRebellion