Gli Oni sono usciti allo scoperto, non c’è più alcun motivo di agire nell’ombra. Sterminateli!
Sono passati due anni dall’uscita europea di
Toukiden: Kiwami, l’hunting game di
Omega Force che strizzava l’occhio al
Monster Hunter di Capcom ma che metteva sul fuoco una trama ricca di personaggi riusciti e avvincente. Il prossimo 24 Marzo il mondo degli Slayer torna su PlayStation 4, PlayStation Vita e PlayStation 3 con
Toukiden 2, distaccandosi ulteriormente dal brand di cacciatori di mostri. Abbiamo passato una decina d’ore nel nuovo villaggio di
Mahoroba e, sebbene ci sembri ancora troppo presto per dare un giudizio complessivo sul titolo, siamo pronti a darvi qualche prima impressione sulle novità apportate dal team di
Sekiguchi.
Versione testata: PlayStation 4
Il nuovo risveglio
Il cast per ora non è all’altezza di Kiwami
Purtroppo, gli sforzi fatti dagli Slayer in Kiwami sono stati vani, perchè gli Oni, due anni dopo il termine degli eventi del primo capitolo, riescono a causare un nuovo Awakening, questa volta su larga scala, mostrandosi al popolo del mondo in tutta la propria crudeltà. Gli Slayer hanno l’ordine di uscire dall’ombra e agire per il bene comune, sterminando più demoni possibile. L’avatar del giocatore sarà dunque trascinato sul campo di battaglia, prima di svenire e risvegliarsi dieci anni dopo, in un villaggio a Ovest di Utakata. Insieme a Professor, brillante studiosa della tecnologia Machina ed inventrice della Demon Hand, ed ad un nuovo cast di comprimari, starà al giocatore stesso scoprire cosa è successo durante l’Awakening e perchè siano state create distorsioni nello spazio. Al momento abbiamo potuto assistere solo ai primi due capitoli della trama principale di Toukiden 2, facendo conoscenza pian piano con i nuovi volti di Mahoroba, e non possiamo quindi scendere nel dettaglio su quanto la storia di questo nuovo episodio sia meglio (
o peggio) di quanto visto in Kiwami, riservandoci ogni commento per la recensione completa. Possiamo però anticiparvi, che ad un primo impatto, il cast di Toukiden 2 non riesce a reggere il confronto (
dal mero punto di vista visivo) con i propri predecessori, risultando qualcosa di già visto o di facilmente dimenticabile, fatta eccezione per Professor e Tokistugu, una bambola
Machina animata dallo spirito di un fabbro, ma che per aspetto ricorda il Vivi di
Final Fantasy IX.
Più Grande di prima
Omega Force punta in grande
Se dal lato storia non ci scomponiamo, la prima cosa che salta all’occhio in Toukiden 2 è sicuramente la maggior dimensione del mondo di gioco. Omega Force punta in grande e abbandona definitivamente la divisione a zone che aveva preso in prestito da Monster Hunter, andando a gettare gli slayer in una mappa open world esplorabile a piacimento (
miasma e trama permettendo). Non solo, in queste prime aree il passaggio sarà praticamente automatico, non subendo caricamenti se non quando ci si teletrasporta da una zona all’altra. Il giocatore potrà quindi esplorare liberamente le terre che circondano Mahoroba, e addentrarsi nelle Age (
le zone ricche di Oni già presenti nello scorso capitolo) solo quando si ritiene abbastanza pronto da affrontare eventuali minacce. Nelle Age è inoltre presente una nuova meccanica di corruzione: una volta entrati nella zona infatti, il Miasma negativo generato dall’Awakening inizierà ad infettare lo Slayer, portandolo a morte certa se non si torna alla base in tempo, o se non si trova una pietra purificatrice. Trovare le pietre è l’unico modo per debellare il miasma dalla zona prescelta, aumentando ancora di più il lato esplorativo della serie. Al momento abbiamo esplorato solamente due Age, e non possiamo assicurarvi quanto sia effettivamente vasto questo nuovo mondo, ma ci torneremo sicuramente in fase di recensione, anche per decretare se l’abbandono della mappa divisa ad aree sia stato proficuo o meno per Omega Force.
L’altra aggiunta principale a questo approccio Open World è la gestione della trama, che no nsarà più legata al totale di missioni affrontate, ma potrà proseguire semplicemente recandosi nel posto stabilito o parlando col personaggio richiesto. Niente paura però: le missioni di caccia restano e vi teletrasporteranno direttamente al cospetto dell’Oni, per raccogliere materiali, mitama o quant’altro; allo stesso modo, sparse per la mappa di gioco, ci sono un manipolo di PNG con altrettante sottomissioni da affrontare, e la possibilità di unirsi a slayer controllati dalla CPU impegnati in battaglie grazie alle missioni joint che una volta completate aggiungeranno al vostro gruppo, fino al ritorno al villaggio, lo Slayer soccorso.
Tornano anche le missioni di gruppo e ad ondate da affrontare in multiplayer online: anche in questo caso avrete a disposizione una lista apposita di cacce divise per fasi, potrete farvi aiutare non solo dai giocatori casuali e dai vostri amici (
che si aggiungeranno poi come fantasmi in single player) ma anche dai protagonisti della storia, come già accadeva in Kiwami. In questi giorni siamo riusciti a giocare tranquillamente in lobby pubbliche mentre non siamo riusciti ad organizzare partite private.
La mano del demone
Le nuove armi convincono
Abbiamo accennato a Professor, la slayer che ci farà da spalla in questa nuova avventura, e di come abbia inventato un dispositivo chiamato Demon Hand, principale novità nelle meccaniche di Toukiden 2. Sebbene il cuore del gioco resti lo stesso dei capitoli precedenti, cercando di fondere la caccia ai mostri con le meccaniche musou tipiche di Omega Force, il team ha deciso questa volta di aggiungere altra carne al fuoco. Oltre a due nuove armi, quali la Catena che permetterà attacchi veloci ad area e esplosivi grazie a specifici kunai, e a Spada e Scudo, che grazie a cerchio rendono il giocatore in grado di passare da modalità offensiva a difensiva in qualsiasi momento, ogni Slayer sarà dotato della Demon Hand (
R2) un artiglio spirituale in grado di afferrare non solo l’ambiente circostante rendendo gli spostamenti più veloci ma facendo ocmunque rimpiangere l’assenza del salto, ma anche ogni cosa relativamente collegata agli Oni. Dai demoni più piccoli su cui verrete proiettati velocemente (
tanto dal dover rallentare la sensibilità della telecamera) fino alle parti di Oni giganti, la Demon Hand risulta veramente utile solo una volta completate le prime missioni, quando potrete equipaggiarvi un Mitama e aggiungere ulteriori abilità al vostro Slayer. La Demon Hand permette non solo di buttare a terra gli Oni più grossi (
tirando insieme agli altri membri del gruppo) ma ha anche una barra specifica che una volta riempita scatenerà un colpo speciale (
sempre con R2) con cui purificare automaticamente un arto di demone. La possibilità di equipaggiare diversi mitama, l’utilizzo della Demon Hand, e la classica scelta dell’arma a seconda del tipo di giocatore riescono almeno all’apparenza a completare egregiamente il gameplay di Toukiden 2, distinguendolo in maniera più marcata dalla serie di successo di Capcom.
Infine spendiamo due parole per l’aspetto tecnico di Toukiden 2: al momento abbiamo affrontato ben pochi nuovi demoni, mentre abbiamo rivisto molteplici avversari già affrontati in passato. Come già scritto, anche il
character design dei nuovi protagonisti non è molto convincente rispetto a quanto apprezzato in passato: fortunatamente per quanto riguarda i mitama il lavoro degli artwork è ancora minuzioso e ben fatto, regalando disegni veramente intriganti. Brutte nuove invece per la colonna sonora, che al momento ripropone quasi completamente i brani di Kiwami senza aggiunte degne di nota. Il titolo è doppiato in Giapponese e ogni testo a schermo è tradotto solamente in inglese, non è quindi consigliato a chi non mastica la lingua straniera, data la forte presenza di dialoghi e di oggetti.
Commento
Pro e Contro
✓ Modifiche al gameplay convincenti
✓ Comparto online solido
x Comparto sonoro riciclato?
x Effettiva longevità
x Nuovi personaggi per ora poco convincenti
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