Quando nel 2007
CD Projekt Red pubblicò in esclusiva PC
The Witcher, sugli scaffali delle librerie italiane non erano ancora approdati i libri da cui è tratta la serie, e sicuramente nessuno pensava che il GDR polacco avrebbe avuto il successo riscosso negli anni successivi. Nel 2011
Geralt tornava con il secondo capitolo, ancora più maestoso del primo ed
esordì anche su Xbox 360, lasciando orfani (
per quanto riguarda il mercato console) ancora una volta i possessori di
PlayStation 3.
Il prossimo 19 Maggio verrà colmata anche questa lacuna, con l’arrivo di
The Witcher 3: Wild Hunt su
PC,
Xbox One e
PlayStation 4: ospiti in quel di Milano di
Bandai Namco, che ne curerà la distribuzione europea, abbiamo potuto assaporare una minuscola parte della nuova avventura di
Geralt di Rivia.
Versione Testata: Xbox One
A caccia di donne e di grifoni
Sotto lo sguardo vigile di
Damien Monnier,
Senior Gameplay Designer di CD Project Red, veniamo catapultati in una piccola sezione della mappa di gioco, nel bel mezzo di una foresta ricca di vegetazione e di lupi affamati, dove il nostro Geralt dovrà indagare sulla causa della morte di un gruppo di avventurieri mentre al contempo cerca informazioni su
Yennefer, il suo grande amore.
Attivando i sensi del
Witcher (
una delle qualità principali della “razza” del protagonista) il nostro eroe individuerà delle orme di sangue, che lo condurranno sul crinale di una montagna, dove lo aspetta uno spettacolo ancora più macabro delle pozze di sangue di poco sopra. Un enorme grifone femmina giace sgozzato e inerte, fornendo a Geralt informazioni sull’autore del massacro: analizzando la carcassa infatti, il Witcher scopre che la bestia è stata uccisa da un suo simile dopo l’accoppiamento in preda ad una furia omicida il Grifone maschio si è lasciato una lunga scia di morte. Tornato al villaggio, Geralt decide di attirare la bestia allo scoperto e affrontarla in battaglia per garantire lo stesso destino delle sfortunate vittime.
Il gameplay delle fasi di combattimento di
The Witcher 3 sembra rimasto praticamente immutato da quello visto nei primi due capitoli: con X l’eroe utilizzerà la spada, a B sarà affidata la schivata, alle frecce direzionali gli oggetti di supporto (
cibo, pozioni e quant’altro), ai dorsali Segni (
le “magie”) e armi secondarie (
nel nostro caso la balestra), all’analogico destro infine il Lock On per mirare nemici e avversari. Purtroppo nella build provata (
risalente a Gennaio) il targeting si limita a spostare la telecamera alle spalle di Geralt, rendendo difficoltosa mirare un nemico in volo; fortunatamente Monnier ci ha confermato che il team è già al lavoro su una soluzione.
Durante le fasi esplorative invece, il
“Lupo Bianco” potrà correre con A, saltare con B e utilizzare i sensi del Witcher con il dorsale sinistro, evidenziando punti d’interesse e collezionabili.
In questo mondo di lupi
Passiamo a parlare della mappa, o meglio della piccola sezione in cui ci siamo potuti muovere, sia a cavallo che a piedi, per indagare sul cattivissimo Grifone.
CD Projekt Red ha confermato che l’area di gioco sarà 30 volte più grande rispetto a quella vista nel secondo capitolo, e che per raggiungere alcune zone bisognerà utilizzare una nave.
Già dalla nostra prova, sembra che il mondo di Geralt questa volta sia davvero vastissimo, la conferma delle oltre 200 ore di gioco necessarie per portare a termine tutto il fattibile da parte di Monnier è l’ulteriore prova di quanto Wild Hunt si appresta ad essere il capitolo definitivo della serie.
Mentre cavalcavamo con Geralt, abbiamo inoltre notato come il tempo all’interno del gioco modifichi l’ambiente e il comportamento dei PNG, di notte infatti sarà quasi impossibile trovare contadini nei campi, mentre nei boschi troveremo una nutrita schiera di nemici, a differenza di quanto accade nelle ore diurne.
Visivamente il titolo sfrutta il
REDengine 3 (motore proprietario di CD Projekt Red) che permette un alto numero di elementi a schermo, non abbiamo constatato bug grafici, escludendo qualche compenetrazione mentre ci trovavamo a cavallo. I menù della build, e tutte i dialoghi erano completamente sottotitolati in italiano, mentre il livello di doppiaggio originale si attesta sul buon livello già sentito nei primi due capitoli.
Commento
Pro e Contro
✓ Vasto e pieno di cose da fare
✓ Stilisticamente curato
x Lock On da rivedere
#LiveTheRebellion