La matita perfetta, che non è l’H2 mangiucchiata che ti porti dietro dalla prima media, può ferire più di una spada. È un mondo di metafore, celate o meno, che danno un tocco psicologico al soggetto di questo articolo. Si parla di depressione, accidia, del non voler crescere perché alla fine chi te lo fa fare. E allora ti trovi in mezzo ad adulti che si atteggiano da infanti e culle dove poter riposare gli occhi. O la lente della telecamera, in questo caso.

Spulciando la beta di The Perfect Pencil, prossima opera dell’italianissimo Studio Cima, ci troviamo davanti un metroidvania dal forte impatto visivo. La prima cosa che salta all’occhio è infatti il curatissimo comparto grafico che fa del cartoon il suo punto di forza. John, il nostro protagonista, è un particolare essere umano che si trova senza testa vicino ad un faro deserto. Sarà un misterioso NPC a montare una telecamera al suo posto che non solo completa il look super riconoscibile del personaggio, ma gli dona anche la capacità di osservare più a fondo il mondo che lo circonda.

Con la pressione di un tasto infatti John può “scansionare” il circondario e scoprirne segreti e peculiarità. Oltre a guardarsi intorno, chiaramente al protagonista è concesso difendersi. È qui che entra in gioco la matita del titolo, che può essere usata per attacchi semplici e/o curativi – e su upgrade anche attacchi caricati. Fondamentale dosare i fendenti curativi perché rappresentano l’unico modo di ripristinare energia oltre ai checkpoint (e di quelli parleremo a breve).

The Soft Forest

Inizialmente ci si addentra nella Soft Forest. La prima effettiva area di gioco introduce non solo le meccaniche di gameplay ma anche i primi accenni di narrazione. Essa è volutamente criptica, e per lo più non è esplicitata nei dialoghi ma va estrapolata dall’ambiente.

Il fatto che tutti i nemici siano in qualche modo legati al sonno, e che la foresta in questione sia adornata di letti e cuscini lascia trapelare il delicato messaggio affrontato dallo Studio Cima. Gli NPC sembrano tutti soffrire di un qualche tipo di blocco nella crescita personale, che li riporta ad uno stadio infantile. Dubbi che attanagliano sempre di più anche la mente (si può dire mente se hai una telecamera al posto della testa? Bah) di John stesso.

Il gameplay finalmente si apre, e quello che ci offre è un metroidvania abbastanza standard se non per qualche meccanica carina come la possibilità di “scannerizzare” il posto. Il che non vuole essere inteso come difetto. Nonostante i metroidvania non siano il mio pane, mi hanno sempre divertito un mondo e The Perfect Pencil non fa eccezione. Sono sempre stato attratto dal backtracking, il doversi un po’ studiare la mappa di gioco, e qui l’esplorazione è davvero soddisfacente. Il platforming è all’altezza ed il combattimento, seppur non particolarmente vario, crea un loop che diverte.

Dovessi trovare un difetto, o un nitpick in realtà, è che i checkpoint sono pochi e molto distanti tra di loro. Anche se grazie alle varie scorciatoie ritrovare la strada non è poi un dramma. C’è davvero molto da scoprire in The Perfect Pencil, quindi un giro in più non può che far bene. Passiamo all’Hotel.

The Hotel

Questa seconda area di gioco, l’ultima della demo, è accogliente ed è riuscita a farmi piacere ancora di più lo stile cartoon dell’opera. Sono amante degli interni nei videogiochi, e qui l’arredamento è un filo disorientante e trasmette esattamente il senso di caos che vuole trasmettere. Mi ha vagamente ricordato alcuni spezzoni di Little Nightmares. È qui che il gioco presenta il primo boss, un adulto di una certa stazza che si veste da bebè e si rifiuta di crescere. E ti lancia un sacco di cuscini. Simbolismo.

La bossfight è piacevole, non troppo facile ma nemmeno così tosta. Ti fa imparare il pattern del nemico per usarlo a tuo vantaggio, come tutte le bossfight degne di questo nome. Anche qui pesa il fatto che il checkpoint più vicino è comunque un filo lontano, creando un sentimento di ripetitività accennato in chi gioca.

Tutto sommato non stiamo parlando della difficoltà di Hollow Knight ma neanche di un banale platformer che non ti dà nulla da pensare. La beta si conclude con un bel twist narrativo che lascia la voglia di tuffarsi nel prodotto finale quando sarà lanciato sul pubblico.

Sweet Dreams

The Perfect Pencil è una piccola gemma che sicuro avrà il suo bel da dire nel mondo dei metroidvania, sia per il comparto narrativo che per quello visivo ed il gameplay. Resta qualche animazione un filo stopposa, qualche bug figlio della natura beta del prodotto, che sicuramente porterà ad un’opera finale di altissimo livello. Stefano e lo Studio Cima stanno lavorando con anima e cuore a questo progetto e lo si nota già dai primi minuti, sarà sicuramente anche questo a distinguerlo da molti altri simili.

Non resta che aspettare la tanto agognata data d’uscita per mettere le mani su un prodotto made in Italy che merita tutto il sostegno possibile!

Il sonno è l’essere più innocente che ci sia, e l’uomo insonne il più colpevole.

Franz Kafka
Commento
The Perfect Pencil è un ottimo esempio di metroidvania con una vera autoriale. La narrazione psicologica ed il campo visivo elevano il titolo a piccola gemma, mentre il reparto gameplay non ha niente da invidiare ai grandi del genere.
Pro e Contro
Comparto visivo eccellente
Esplorazione divertente
Combattimento fluido e assuefacente
Hai una telecamera al posto della testa ma non ti costa milioni come il visore della Apple

x Sistema checkpoint

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