Anteprima La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor

Fin dall’arrivo nei cinema dell’adattamento di Peter Jackson la saga de Il Signore degli Anelli ha avuto moltissime iterazioni videoludiche: dai semplici Tie-in dedicati ai film alle parodie LEGO, passando da MMORPG e giochi d’azione.
Il prossimo 3 Ottobre Warner Bros. e Monolith porteranno su PS4, PC e Xbox One (bisognerà aspettare un mese circa per le versioni PS3 e Xbox 360) La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, titolo che fa da ponte tra le trilogie cinematografiche dirette dal regista neozelandese.
Ospiti di Warner Bros. Games nella suggestiva Sala dei Pilastri all’interno del Castello Sforzesco in quel di Milano, abbiamo potuto provare in anteprima il titolo di Monolith Software, sfatando alcuni dubbi che lo accomunavano fin troppo ad un’altra famosa serie.

Tra Tolkien e Jackson
L’Ombra di Mordor si può dividere facilmente in due grandi sezioni, la modalità storia e quella sandbox.
La modalità Storia, come detto in apertura, servirà da ponte tra le due trilogie cinematografiche, mostrando come Sauron ha ricomposto il proprio impero e soggiogato nuovamente la Terra di Mezzo.

La trama è scritta da Christian Cantamessa, artefice della storia di Red Dead Redemption
Protagonista delle vicende Talion, un Ranger a guardia del Cancello Nero di Mordor, caduto nell’inaspettata battaglia dopo secoli di quiete, per mano del rinato esercito di Sauron.
L’uomo si risveglia e scopre di aver perso tutto: famiglia casa e amici sono stati spazzati via dagli orchi. A farlo risorgere è stato uno Spirito in cerca di Vendetta, Celebrimor, colui che ha forgiato insieme a Sauron i nove anelli del potere: la strana coppia unisce le forze e si prepara a prendersi una rivincita sulle armate degli Orchi e sul loro Signore.
Durante il loro viaggio incontreranno molti personaggi storici della saga Tolkeniana: primo tra tutti Gollum, a caccia dell’anello rubato da Bilbo, e sveleranno i segreti dietro la forgiatura del prezioso oggetto e del rapporto tra Sauron e Celebrimor.
La trama è scritta da Christian Cantamessa, artefice della storia di Red Dead Redemption, uno dei titoli Rockstar più apprezzati della scorsa generazione, e offre al giocatore una serie di obiettivi da compiere per portare avanti l’avventura di Talion, azioni che verranno rallentate però dal vero e proprio fulcro del gioco: il lato Open World e il Nemesis System.

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L’Assassino della Terra di Mezzo
Quando Monolith mostrò per la prima volta il gameplay de L’Ombra di Mordor, una delle osservazioni più diffuse fu sicuramente il paragone con Assassin’s Creed 2, dovuto alle movenze di arrampicata e di esplorazione di Talion che ricordano quelle dei vari protagonisti della serie Ubisoft.

Il Nemesis System è ciò che rende L’Ombra di Mordor originale
Fortunatamente, se ad un primo impatto L’Ombra di Mordor può sembrare simile alla saga degli Assassini, vi sono delle meccaniche molto più complesse e ben studiate da Monolith: prima tra tutti, l’Intelligenza Artificiale dei nemici che da sempre è il tallone d’Achille di Ubisoft Montreal.
Il Nemesis System è ciò che rende L’Ombra di Mordor originale nonché interessante agli occhi degli amanti degli Open World: nella schermata delle opzioni, avremo una situazione in tempo reale sugli orchi più forti di Mordor, semplici soldati e Capi di Guerra, che ad ogni nostra morte cercheranno di guadagnare ancora più potere sfidandosi tra loro.
Se durante il nostro cammino dovessimo imbatterci in uno di questi soggetti, l’Orco cercherà di ucciderci per aumentare il suo grado,e diventare più forte e famoso, puntando al titolo di Capoguerra.

Qui entrano in scena le abilità di Talion e Celebrimor: quando l’avversario sarà quasi morto, potrete prenderne il controllo, Dominandolo grazie ai poteri “spettrali” del fabbro,e costringendolo a combattere al vostro servizio, mandandolo contro altri Soldati e facendolo diventare sempre più forte, guidando la sua ascesa nel regno di Mordor.
Se invece ucciderete l’avversario, questo sparirà dalla schermata del Nemesis System, lasciando spazio a delle nuove reclute che si sono distinte sul campo di battaglia ad esempio uccidendoci. In quel caso, quando torneremo dalla Morte, il nemico si ricorderà di noi, prendendoci in giro o minacciandoci nuovamente. Non solo, anche se dovessero fuggire dal campo di battaglia o rimanere feriti avranno memoria degli scontri precedenti, diventando una vera e propria Nemesi.

Il morto che non muore
Un’altra caratteristica fondamentale della parte Open World de L’Ombra di Mordor è sicuramente l’assenza di Check Point: se dovessimo morire, il tempo proseguirà a scorrere, cambiando spesso gli equilibri del Nemesis System, fino a quando Talion non risorgerà in cerca di ulteriore vendetta.
Durante le fasi Open World ci sono diversi modi di affrontare i nemici, potremo muoverci in maniera furtiva, plagiando le menti per renderli nostri alleati, a cavallo di enormi Calagor potremo sbranarli, o potremo optare per un banalissimo scontro corpo a corpo.
A differenza di altri action della stessa categoria, non cambieremo mai le nostre armi, ma potremo potenziarle grazie alle speciali rune lasciate dai nemici sconfitti: come nella vera Terra di Mezzo, Spada, pugnale e Arco, avranno il loro nome e saranno inevitabilmente legate per sempre a Talion (come Pungolo è legata a Bilbo e Frodo); oltre alle rune, il Ranger potrà fare affidamento sull’albero delle abilità, espandibile con gli omonimi punti, guadagnati per il completamento di obiettivi primari e secondari.

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Abbiamo testato L’Ombra di Mordor su PS4, dove apparentemente non subisce cali di frame, e siamo stati ammaliati dalle musiche che fanno da sfondo alle nostre battaglie, purtroppo il doppiaggio degli orchi lascia molto a desiderare sia per l’interpretazione, sia per l’adattamento( un capo orco si è rivolto ai suoi sottoposti chiamandoli “Ragazzi”), speriamo che nella versione finale la situazione non sia così tragica.

Commento
L'Ombra di Mordor pesca a piene mani dal gameplay di Assassin's Creed, ma ne migliora gli evidenti difetti. In questa prova su strada, o meglio in castello, abbiamo potuto constatare aggiunte originali e quasi uniche nel genere, come il Nemesis System, vero e proprio punto forte del titolo, e altre scelte invece infelici, come un doppiaggio non all'altezza di altri titoli Warner Bros. C'è da sperare che la versione finale risulti varia nelle missioni e offra davvero tutto ciò che è stato promesso, le potenzialità ci sono, il resto è in mano a Monolith.
Pro e Contro
Il Nemesis System è originale e ben studiato
Sistema delle rune interessante

x Effettiva longevità della modalità storia
x Doppiaggio per nulla convincente

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