Finalmente il momento è arrivato. Sekiro è finalmente giunto nei nostri PC – nelle nostre console – e non vediamo l’ora di iniziare questa nuova avventura. Siamo nel Giappone feudale, siamo un samurai. Sappiamo molte cose e ne abbiamo viste anche troppe. Molte speculazioni sono state sviluppate anche qui, su I Love Videogames, e il tubo inizia ad essere infestato di tubbari che devono sbatterti in faccia i loro accessi anticipati. Noi siamo umili mortali e lo giochiamo come voi, insieme a voi.
Scusate lo sfogo ma l’attesa mi ha reso sensibile.
Sekiro è difficile!!!
Cit. youtuber medio che vuole attirare l’attenzione
Iniziato il download del gioco (per correttezza di informazioni la versione provata gira su Xbox One S. Si, ho una One, e allora?) ci accorgiamo che il file pesa relativamente poco. Siamo intorno ai 13 Gb scarsi. Primo indizio di due future considerazione che andremo a risolvere: From Software continua caparbia a non spingere la tecnica nei suoi titoli e, figlia della prima somma, Sekiro non sarà un titolo tecnicamente avveniristico. Sono d’accordo che nessuno si aspettava questo da From. È come stupirsi se i Red Hot Chili Peppers non hanno un quartetto di archi nel loro prossimo disco. Ma 13Gb è meno di Dark Souls 3! Il lato positivo è che il download è veloce e richiede il tempo di lettura di un manga (si consigliano manga a tema samurai per entrare nel sentimento).
Il gioco è pronto. Possiamo iniziare scegliendo la lingua dei dialoghi e i sottotitoli. Consigliamo senza fallo di scegliere la lingua parlata Giapponese e i sottotitoli a piacere. Non abbiamo quindi sperimentato la recitazione dei dialoghi in altri idiomi, visto anche il poco tempo a disposizione. Notevole la scelta del colore e dello stile del menù di selezione, presumibilmente sarà lo stesso in-game. Ogni cosa stuzzica l’immaginario orientale.
Il gioco inizia, e siamo nei guai
La cutscene iniziale è meravigliosa. C’è molto buon gusto nella scelta dei colori e delle coreografie dei duelli. Il mio istinto marziale inizia ad avere il languore. Gli appassionati di film di arti marziali avranno pane per i loro denti. Dalla narrazione, dal principio del gioco, capiamo subito che alcune dinamiche di narrativa non saranno così distanti dai Souls. Ci ritroviamo in un buco, mezzi morti, e veniamo destati, salvati, da una mano amica che -sembra- non conosciamo. La donna è coperta da un ombrello tradizionale, per non rovinare la delicata carnagione e forse nascondersi dalla nostra vista. Ci piace pensarla bellissima ma non credo sia molto inerente alla gameplay. Ci lascia una lettera. Da qui inizia il gioco vero e proprio. Così inizieranno anche le nostre prime considerazioni su questa IP.
Ovviamente siamo nel Tutorial. Activision sembra aver ricevuto il compito, tra gli altri, di curare il tutorial. In effetti ha tinte ben distinte dagli altri tutorial. Ha una coerenza nel far conoscere le movenze del personaggio. È molto comprensibile e chiaro, il che è molto apprezzato. Dopo pochi passi (per valutare una responsività nella norma) risalta subito il feeling del protagonista. La morbidezza ed eleganza dei movimenti. Questa è la prima sorpresa e un accento positivo su tutta la melodia. Il tutorial ha già un obiettivo chiaro: dobbiamo recuperare il Divino Erede, il Signore al quale siamo votati.
Iniziano i dettagli e non abbiamo neanche scalfito il tutorial
Muoversi nei panni di Lupo è stupendo
Cos’hanno in comune la più famosa archeologa dei videogame e l’appena arrivato samurai? Dirupi, pareti scoscese e tanta natura. Battute a parte, che restano battute perché non vogliamo dire che Sekiro attinge da Tomb Raider, è chiaro che finalmente dinamiche classiche e assodate di gameplay fanno il loro ingresso in un moderno gioco From Software. Dico moderno perché Tenchu (dal quale molto è stato mutuato) presentava già alcune delle accortezze qui discusse. Come anticipato in precedenza il tutorial ci guida per mano. Possiamo saltare, eseguire un doppio salto, facendo leva sul muro, per raggiungere le altezze più impervie, appiattirci contro le pareti per superare le asperità dei precipizi. Le postazioni per saltare e aggrapparci sono chiare grazie al lavoro di un coraggioso imbianchino che ci ha preceduto. Armato solo di secchio e pennello ha pitturato tutte le sporgenze per rendere le nostre azioni più mirate (anche Geralt ringrazia). In queste prime fasi di gioco ci saremmo aspettati la spiegazione dello sword play, invece il tutto è incentrato sul movimento base e sullo stealth.
Apprendiamo i primi rudimenti sullo stealth di Sekiro. Non vogliamo parlare di realismo né di altre amenità che con l’arte fanno a cazzoti. Parliamo invece che c’è una logica in quello che facciamo. Non siamo invisibili nell’erba alta. È necessario che il giocatore sia cauto. Possiamo muoverci in silenzio e senza dare nell’occhio ma basta un minimo errore per scatenare l’ira delle guardie. Ricordo poi che, per adesso, noi siamo disarmati. Abbiamo provato a restare nascosti nel tentativo di ridurre l’agro ma senza risultati, per adesso almeno. Scopriamo ora che abbiamo un eccellente udito da ninja. Origliamo le conversazioni per acquisire informazioni sulla posizione del nostro Signore, il Divino Erede.
Il combattimento in Sekiro è efficace e poetico. Un samurai sa come uccidere.
Raggiunto il nostro obiettivo e senza voler rivelare troppo della trama: possiamo iniziare ad affettare nemici. Sappiamo cosa volete sapere, voi pazzi e potenziali criminali che videogiocano. Com’è il combattimento? Il sangue? Se muoversi con Sekiro da soddisfazione allora come esprimiamo la sensazione di tagliare un avversario? Il feeling è tale che l’idea di evitare gli avversari, passando per i tetti o nell’erba alta (gotta catch’em all) passa in secondo piano. Hai voglia di tagliare e duellare. Il combat system è ricco. Ovviamente noi abbiamo subito provato l’attacco in salto, riuscendo a far leva sulla testa del malcapitato e umiliandolo senza ritegno. È chiaro che servirà attenzione, che le possibilità di movimento, attacco, deflezione e schivata sono tante. Nulla che un giocatore medio non possa padroneggiare in due o tre ore. Una feature fondamentale, sin da subito, sarà la rottura dell’equilibrio. Non è correlata, è proprio fondamentale. Per vincere dobbiamo spezzare l’equilibrio del contendente. Attenzione perché anche loro possono spezzare il nostro, di equilibrio, condannandoci ad una morte impietosa. Abbiamo provato anche la morte e subire i colpi, o il colpo, è percepibile chiaramente.
All'inizio ti senti Dio. Poi...
Hai altre domande, bisogno di aiuto o semplicemente ti va di parlare di videogiochi? Ci trovi anche al Baretto Videoludico, a cercare di portare il nostro medium preferito oltre le regole.
#LiveTheRebellion