Anteprima PES 2017

La serie Pro Evolution Soccer (conosciuta ai più come PES) è stata per anni il punto di riferimento per coloro che amano il calcio. Con il passare del tempo, però, il titolo Konami ha mostrato i suoi limiti e si è lasciato sorpassare dalla concorrenza. Dopo la leggera risalita dello scorso anno, siamo pronti ad analizzare la prima demo di PES 2017, in uscita il prossimo 16 Settembre su Playstation 4, Xbox One e PC, per capire se questo è l’anno buono per il riscatto oppure no.

Versione testata: Playstation 4

 

Limitazioni
PES 2017 avrà alcune limitazioni dovute alle licenze
Nella demo di PES 2017 potremo affrontare solamente un’amichevole con 9 squadre (Atletico Madrid, Barcellona, Arsenal, Boca Junior, River Plate, Corinthians, Flamengo, Germania e Francia), le cui rose sono aggiornate a Maggio 2016. Appena avviata, la demo ci ricorderà che queste saranno aggiornate la settimana del lancio della versione completa, ma, per motivi di licenze, alcuni giocatori potrebbero non esser presenti. Sappiamo già per certo che della Serie A non sarà presente la Juventus (grazie a un accordo in esclusiva con EA Sports per FIFA), mentre una delle squadre esclusive di Pro Evolution Soccer sarà il Barcellona, al quale è dedicata gran parte di questa versione di prova grazie anche alla presenza del Camp Nou e ai riti pre-partita (come l’inno) dedicati proprio a Messi e compagni. Non si hanno ancora notizie precise sulle licenze possedute o no dal titolo Konami ma, grazie all’introduzione lo scorso anno dei file di opzioni modificabili, la community sicuramente riuscirà a mettere una pezza alla situazione. Quello di cui siamo a conoscenza, invece, è che PES avrà anche quest’anno i diritti di Europa League e Champions League, le due coppe europee principali, e delle squadre che vi parteciperanno; c’è da vedere, però, come gestiranno la questione della Juventus e degli altri team esclusivi di Fifa, ma di questo ne parleremo nella recensione.

Intelligenza
Un gameplay molto più avvincente…
Dopo i tasti dolenti delle licenze, è ora di passare all’aspetto più importante di un gioco sportivo: il gameplay. Pad alla mano, PES 17 è simile ma allo stesso tempo diverso dal suo predecessore. La sensazione di gioco frenetico è diminuita e spesso servirà ripartire dalla difesa per aprire un buco nella retroguardia avversaria. Questo grazie a un nuovo sistema di IA che reagisce alle azioni del giocatore; ad esempio, se usiamo troppo la fascia destra, gli avversari inizieranno a raddoppiare e triplicare i giocatori che sfruttano quella porzione di campo, oppure adotteranno contromisure adeguate se sfrutteremo spesso i calci da fermo per renderci pericolosi. Questo costringe il giocatore a variare molto la sua strategia e non focalizzarsi troppo sul proprio campione o su un solo schema; durante le nostre prove ci siamo ritrovati a dover fare affidamento sempre su soluzioni diverse per andare in rete, perché il nostro avversario anticipava le nostre mosse.

Anche un altro dei difetti dello scorso anno – i portieri – sembra essere stato risolto dal team di sviluppo. Nella recensione di PES 2016 ci lamentavamo della scarsa reattività e della semplicità con la quale si segnava ai portieri; be’, quest’anno non sarà così. Konami ce l’ha messa tutta e finalmente, dopo anni, gli estremi difensori sono tornati a parare e impedire in tutti i modi possibili il gol grazie a nuove animazioni e una nuova intelligenza artificiale.

… E alcuni difetti risolti
Questa demo, però, è tutt’altro che perfetta; nonostante il cambio di motore grafico, ricordiamo che la serie utilizza da due anni il Fox Engine di Metal Gear Solid V; i giocatori rimangono ancora abbastanza rigidi e molte volte sembra di comandare dei robot invece che delle persone, anche se virtuali. La fisica del pallone è stata modificata rispetto allo scorso anno, poiché, quando si effettuano passaggi corti e tiri, sembra di avere a che fare con una sfera di piombo, mentre durante altre fasi (come ad esempio i lanci lunghi), la sensazione è di utilizzare un Super Tele e non sapere quindi l’effetto che prende la sfera.

Mancano ancora tre settimane all’uscita nei negozi e speriamo che questi piccoli difetti possano essere corretti in tempo; se così fosse, ci troveremmo davanti a un titolo in grado di battagliare ad armi pari con FIFA e che, forse, potrebbe riuscire anche a batterlo.

Mamma mamma, ma quello è Messi!
Sul lato tecnico si sono fatti ulteriori passi avanti
Per quanto riguarda il lato grafico è stato fatto un ulteriore passo avanti rispetto lo scorso anno, i modelli sono ancora più belli e sarà più facile riconoscere la maggior parte dei giocatori grazie al grande lavoro che è stato fatto. Questo vale anche per i due stadi presenti: il Camp Nou e la Neu Sonne Arena sono stati resi molto bene sia per quanto riguarda la realizzazione che per tutta l’atmosfera intorno; e non è raro, mentre si gioca contro il Barcellona nel suo stadio, sentire il pubblico fischiare e contestare, animatamente, le decisioni dell’arbitro. In questa demo non è presente il commento, ma sappiamo che ci sarà nella versione finale; tutto il resto è stato tradotto in italiano.

Commento
Dalla demo di questo Pro Evolution Soccer abbiamo avuto la sensazione che potesse essere un valido concorrente per il titolo di casa EA. I maggiori difetti dello scorso anno sono stati corretti, e ora si ha la sensazione di giocare a calcio e non a "chi tira per primo vince", sia grazie alla nuova IA dei portieri che all'intelligenza artificiale di squadra che costringe sempre a variare il proprio gioco. Da rimandare è invece la fisica del pallone, che non è così realistica come può vedersi in un primo impatto, e il discorso licenze, storico problema del brand "Pro Evolution Soccer".
Pro e Contro
IA dei portieri realistica
La squadra avversaria reagisce al modo di giocare
Atmosfera al Camp Nou fantastica

x Fisica del pallone da rivedere
x Licenze, oh Licenze...

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