Uno dei trend più gettonati dell’industria sembra essere quello della
Realtà Virtuale: sull’onda di Oculus Rift si sono affacciati sul mercato anche visori di altri produttori, che hanno colonizzato l’edizione di quest’anno della Paris Games Week. Vi abbiamo già parlato di
Playstation VR e di
alcuni titoli a corredo della periferica Sony: oggi vogliamo invece dedicarci ad
HTC Vive, raccontandovi le prime impressioni dopo il nostro test sul campo.
In fondo al mar
Le prime demo ci hanno permesso di prendere confidenza con l’apparecchio
Entrati nella stanza dedicata alle sessioni di prova e una volta indossato l’equipaggiamento necessario (
oltre, ovviamente, al visore, siamo stati dotati di un paio di cuffie e di due periferiche simili a Playstation Move o al Wiimote di Nintendo, dotate ciascuna di un grilletto e di un touchpad cliccabile) la prima cosa che c’è stata suggerita di fare è stata molto semplice: muoversi, senza paura di andare a sbattere contro le pareti visto che una volta in prossimità di questi limiti “a video” sarebbe comparsa una sorta di matrice ad indicarne la posizione. Prese quindi le misure in questa sorta di area di benvenuto,
vagamente simile a quella cui si viene catapultati in un Assassin’s Creed tra un caricamento e l’altro, è stata quindi avviata la prima vera demo: con il joystick di destra potevamo disegnare nell’aria le forme che preferivamo, mentre quello di sinistra (
sulla falsariga di quanto si vede in un software di grafica e disegno) permetteva di cambiare colore, tipo di tratto e anche di utilizzare alcuni “oggetti” preconfezionati, come per esempio un pennello che disegnava arcobaleni. Un semplice esercizio di stile, ma sicuramente capace di far intravedere alcune delle potenzialità della tecnologia, tanto più che i disegni fatti erano “tridimensionali” e si poteva girarvi attorno.
Alla vostra sinistra un pesce “un po’ ” più grande
La seconda demo ci trasportava invece a bordo del relitto di una nave sommersa, e sul fondo dell’oceano abbiamo potuto saggiare quindi le capacità visive del visore (che per quanto riguarda il dettaglio grafico ci è sembrato più o meno allineato a quanto visto con Playstation VR) oltre che alcune semplici interazioni con i personaggi animati dalla IA della simulazione. Ci è stato quindi possibile “giocare” (
diremmo quasi in modo letterale) con i pesci che si avvicinavano a noi, osservandone le reazioni ai nostri movimenti. Dopo qualche tempo ci è stato suggerito di guardare a sinistra, aspettandoci “un pesce leggermente più grande”:
cosa in effetti vera, vista la comparsa di una balena di una decina di metri.
Licenziomatic-3000
Office Simulation è meno interessante del fondale marino, ma mette in mostra le possibilità di interazione
La terza demo, per quanto dal concept sicuramente meno accattivante rispetto al fondale marino, ci ha permesso di analizzare più da vicino le possibilità di interazione con gli oggetti virtuali. Si trattava di una simulazione di ufficio, dove abbiamo potuto cimentarci in alcuni compiti più semplici come prepararci il caffè, avvicinando uno dei due joystick alla tazza e chiudendo la presa su questa tenendo premuto il grilletto per poi rilasciarlo una volta messa sotto la macchinetta. Dopo aver bevuto la bevanda virtuale abbiamo acceso il computer sotto la scrivania ed il relativo monitor, digitando la password di accesso (riportata su un post-it appeso li nelle vicinanze, non proprio il massimo della sicurezza ma efficace) su una particolare tastiera dotata solo di due enormi tasti, 0 e 1. Infine l’ultimo compito ci ha permesso di licenziare qualche dipendente, aprendo il cassetto della nostra scrivania, estraendo alcune pratiche e mettendole sotto una macchina che vi applicava il classico timbro “Fired” ogni qualvolta si tirava l’apposita leva. C’è capitato che una delle pratiche ci sfuggisse di mano e finisse per terra,
e abbiamo purtroppo notato che in questo caso non ci è più stato possibile raccoglierla, ma a parte questo le interazioni con l’ufficio ci sono sembrate sufficientemente convincenti.
E finalmente si gioca
L’ultima demo è sicuramente quella che abbiamo apprezzato di più, con buona probabilità perché la più “ludica”. Ci è infatti stata presentata come
una sorta di via di mezzo tra Counter Strike e The Walking Dead, ed in effetti lo scopo era quello: una volta raccolte le armi da fuoco presenti nelle vicinanze (dapprima solo una pistola, poi una coppia, poi una uzi ed un fucile a pompa) e prese le dovute misure con il sistema di puntamento provando a sparare a bottiglie e barattoli, si trattava di far fuori gli zombie che cercavano di arrivare troppo vicini a noi.
Qui l’immedesimazione, complice il fatto di essere calati in un contesto più nelle nostre corde, è stata decisamente maggiore, e ci siamo davvero divertiti a cercare di colpire alla testa tutti i nemici che comparivano, o ancora a far fuoco a ripetizione arrivati all’ultimo livello dove (come detto) ci è stata messa a disposizione una mitraglietta.
Commento
Pro e Contro
✓ La Realtà Virtuale sembra finalmente pronta
✓ Un mare di possibilità, ludiche e non
x Quanto verrà supportato?
x Costo e "requisiti di spazio" da definire
#LiveTheRebellion