Ho provato in anteprima una pre-alpha di Dino Path Trail e se vi piacciono le meccaniche roguelike, survival, il crafting, il selvaggio west e… i dinosauri, allora probabilmente meriterà il vostro tempo.
Sì, ho detto dinosauri. Perché l’opera dei nostrani Void Pointer ci porta in un wild west in cui i dinosauri non si sono mai estinti ed hanno tutta l’intenzione di far estinguere noi. Non che banditi vari e indiani ci vorranno poi un gran bene, insomma a parte rare eccezioni tutto quello che si muove in Dino Path Trail vuole farci la pelle. Partiamo giustamente dall’inizio. Ci ritroviamo in una valle con la carovana trasportata dal nostro fido triceratopo da soma (niente cavalli all’orizzonte, quindi mi sa che l’estinzione se la sono beccata loro. D’altronde come facevano a competere?). La carovana è distrutta dopo un attacco dei banditi che hanno rapito nostra sorella gemella. La missione è organizzarsi per cercare di ritrovare lei. Per prima cosa dovremo trovare i materiali per aggiustare la nostra carovana per partire all’inseguimento. Praticamente questa fase è un tutorial sulle varie meccaniche di crafting, esplorazione e combattimento. Tutto è gestito in tempo reale, e con la semplice pressione di un tasto possiamo passare dalla modalità esplorazione alla modalità combattimento. Una volta iniziato il nostro viaggio ci addentreremo in macro aree divise in diverse zone da esplorare (desertiche, paludose, innevate) generate proceduralmente. Sarà nostra discrezione scegliere il percorso da intraprendere e quali zone esplorare per arrivare alla fine dell’area. Ogni spostamento da una zona all’altra ha un “costo” quantificato in giorni di viaggio, e più sarà lungo uno spostamento più la nostra carovana si usurerà ed avrà bisogno di riparazioni. Insomma a sopravvivere dobbiamo essere noi ma anche il nostro mezzo di trasporto, altrimenti sarà impossibile spostarsi. Le variabili che influenzano le meccaniche survival sono abbastanza standard. Clima, ciclo giorno/notte, gestione di fame e sete, e anche le varie tipologie di cibo avranno effetti diversi in base a come saranno preparate. Per esempio mangiare carne cruda ci farà passare la fame ma ci toglierà salute, mentre cotta ci curerà oltre che lenire la fame. Più tante altre combinazioni da scoprire, che potremo provare nel nostro campo base. Quest’ultimo a sua volta va man mano migliorato per renderci la vita più facile. Il combattimento si padroneggia facilmente. Basta tenere premuto il pulsante spara e rilasciarlo al momento giusto per massimizzare i danni inflitti, e per difenderci avremo il classico roll per schivare. Due aspetti rendono più interessante e profonda la lotta. Il primo è il fuoco amico – quindi i nemici possono anche colpirsi tra loro, una possibilità da sfruttare per difenderci e causare danno allo stesso tempo. Il secondo è che i nemici di ogni tipo possono anche combattere tra loro. Dinosauri e banditi non attaccano esclusivamente il giocatore, ma si assalgono anche tra loro (anche se il giocatore è il loro bersaglio preferito, ovviamente). Un “uno contro tutti”, in cui bisogna essere bravi ad usare a nostro vantaggio queste variabili. Senza dubbio la meccanica preponderante è quella del crafting, perché sia l’esplorazione che il combattimento hanno lo scopo principale di raccogliere risorse e qualche moneta per le zone dove avremo la possibilità di visitare uno shop. Gli elementi roguelike hanno il merito di spingere il giocatore a craftare con criterio e strategia, perché un passo falso può essere fatale. Mi voglio soffermare un attimo sull’aspetto grafico, che in generale è molto minimale ma funzionale allo scopo del gioco (non so se subirà cambiamenti o miglioramenti). I dinosauri però sono la cosa più interessante, in quanto sono stati rappresentati non alla “Jurassic park” ma colorati e attinenti a quelle che sono state le evoluzioni degli studi in merito. Infatti li troveremo coloratissimi e alcuni anche piumati, questo è un aspetto che denota una certa cura nella caratterizzazione a prescindere dalla potenza grafica di cui il gioco dispone. Insomma di carne (di dinosauro) al fuoco ce n’è tanta già solo in questa versione di prova, augurandosi che molte delle feature presenti verranno raffinate e alcune altre inserite. È stato anche positivo non trovare praticamente mai bug se non in un paio di occasioni – e questa è un’ottima notizia visto lo stadio dello sviluppo. Vedremo se il prodotto finale riuscirà ad essere ben bilanciato, perché credo che in un titolo con così tante variabili la parola bilanciamento potrebbe fare la differenza tra un’esperienza riuscita o frustrante. Per ora, le premesse per fare un ottimo lavoro ci sono tutte. Preparate i revolver e ricordate: la storia del “se state fermi non vi vedono” è una boiata!
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