Recensione Forza Horizon 2: Storm Island

Forza Horizon 2, lo spin-off arcade della serie creata da Turn10 e sviluppato da Playground Games, è stata una delle esclusive Microsoft più apprezzate di questo 2014. A poco meno di 2 mesi dal debutto arriva sulle nostre console il primo, corposo, DLC. Stiamo parlando di Storm Island.

Prendi l’ombrello che piove

Dopo aver provato le gioie del festival di Horizon è arrivato il momento di compiere un piccolo detour sull’Isola Tempesta, location di questa nuova tappa che ci porterà a correre in condizioni estreme fra le strade fangose di un’isola dal clima tropicale. Anche qua per arrivare alla vittoria sarà necessario vincere i vari Gran Premi, ognuno dei quali sbloccherà un evento speciale che ci metterà alla guida di uno dei nuovi mezzi disponibile in questo DLC.
Se in Forza Horizon 2 ci trovavamo a percorrere le assolate strade della costa francese o i dolci pendii delle colline toscane durante la bella stagione estiva, intervallate di tanto in tanto da qualche acquazzone, in Storm Island saremo in balia di tempeste improvvise e condizioni climatiche estreme, che influiranno sull’esito delle gare.Tutto questo si traduce in una scarsa visibilità durante le nostre partite, dovute ai muri d’acqua o ai banchi di nebbia che si innalzeranno dopo le fitte piogge, che renderanno più difficile orientarsi durante le frenetiche gare off-road nei campi o nei boschi dell’Isola Tempesta.

 

 

Easy right, easy left

L’intero DLC prevede una svolta verso un modello di guida più rally, sempre mantenendo intatto l’approccio arcade del titolo originale. Quindi derapate, percorsi sterrati che diventano fiumi di fango dopo le prime gocce e tante gare fuori-strada saranno il leitmotiv di questa espansione.
Sebbene non ci siano modifiche sostanziali al gameplay, bisognerà comunque adattarsi al nuovo stile di guida, “più scivoloso” rispetto al passato, scegliendo bene i tempi per le frenate e anticipando le curve quando necessario. Anche l’assetto dei vari veicoli andrà rivisto, settando vari parametri per adattare le macchine ai terreni impervi che andremo ad affrontare, rendendoli competitivi. Chi non ha dimestichezza con i settaggi non ha nulla da temere in quanto saremo guidati e consigliati dal gioco su quali parti sostituire e quali gomme montare per affrontare la gara.
L’Isola Tempesta offre ben 90 nuovi eventi, divisi in 5 categorie diverse: Rampage, Brawl, Cross Country Circuit, Extreme Cross Country e le nuove gare Gauntlet, che ci vedranno protagonisti di gare in notturna in condizioni climatiche disastrose e dalla pessima visibilità. E non mancheranno eventi online, raduni, sfide imperdibili e tutti i collezionabili già visti nel gioco principale e qua nuovamente presenti per arricchire l’esperienza del giocatore.

 

 

 

La nebbia a gl’irti colli

Storm Island nonostante sia una costola di Forza Horizon 2 propone un nuovo sistema particellare per la gestione degli effetti climatici, dall’ottimo impatto visivo. La sensazione di essere in balia della tempesta è ottima, così come la resa finale decisamente evocativa. Gli scrosci d’acqua variabili, la nebbia volumetrica che impedirà di vedere a due passi dal naso, le nubi di polvere alzate dalle gomme durante le gare sterrare, la vegetazione impazzita piegata dalle forti folate di vento. Tutti elementi inseriti perfettamente e di grande effetto che con il senno di poi dispiace non aver trovato già in Horizon perché ottimamente realizzati. C’è qualche elemento riciclato Horizon, specialmente per quanto riguarda la vegetazione e i numerosi vigneti che andremo a decimare durante le corse off-road, ma in generale il nuovo setting, arricchito da rovine greco-romane e vulcani in attività (e che ci ricordano molto da vicino la nostra Sicilia), convince, grazie al design delle sue piste pensato per valorizzare l’aspetto rally del gioco.

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