Pasquale Murano

News+ Amazon e Gamification: la distopia del lavoro

Amazon ha lanciato un programma di gamification che premia i lavoratori attraverso il videogioco. Anche se molti particolari non sono molto chiari

Il futuro descritto dalla serie TV Black Mirror non sembra poi così lontano. Un esempio è la puntata della prima stagione “5 milioni di merito“. In questo episodio, il protagonista lavorando acquisisce dei crediti. Con la valuta acquisita può personalizzare il suo avatar virutale, collegato a lui, per avere un benefit sia nel mondo reale che in quello digitale. Analogamente Amazon sta facendo la stessa cosa con un programma di gamification. Anche se in maniera meno evidente. Infatti il colosso statunitense ha lanciato un’iniziativa chiamata FC Games e che consiste in sei giochi arcade, i quali possono essere giocati dopo aver completato un determinato compito durante il lavoro. L’impiegato, una volta finito il turno, può giocare ad uno di questi videogiochi ed acquisire dei premi. Ma attenzione, la vincita non è in denaro o ferie, niente affatto. Si vincono dei token che possono essere spesi per i propri avatar virtuali.

The Future is Black!

La cosa più abberrante, però, non è la costante dei premi che non portano benefici al lavoratore, ma servono a rappresentare quanto l’impiegato è stato veloce nel completare i suoi incarichi. Un esempio è dato da MissionRacer, gioco che simula una macchina che attraveso un tracciato prestabilito, deve prendere degli operai. Vi ricorda qualcosa? Esattamente, il gioco è una trasposizione della catena di imballaggio.

Gli impiegati ci hanno raccontato che sono contenti di giocare a questi videogames e noi siamo felici di ricevere i loro feednack ed espandere il programma in altri centri. Anche con questa espansione, il programma rimane completamente opzionale per i dipendenti; possono scegliere di giocare oppure no, la decisione spetta a loro

 Kent Hollenbeck – Portavoce Amazon
In buona sostanza sì, Black Mirror non ha poi immaginato un futuro così lontano da quello descritto dagli sceneggiatori.

Per un pugno di mosche

Per molti impiegati è soltanto un intrattenimento tra le ore di lavoro. Altri invece ritengono che il sistema di punteggio sia una valutazione nascosta dell’impiegato. Grazie a questo sistema Amazon esorta a migliorarsi attraverso il gioco e a far di meglio nelle ore lavorative. Un vero addestramento 2.0 paragonabile alle Vr Mission di Metal Gear Solid. Ed è una situazione che fa paura, visto che il programma verrà esteso ad altri 20 centri di smistamento negli Stati Uniti. Questa pratica sembra gettare varie ombre sull’operato di Amazon in quanto non viene spiegato nel dettaglio se i dati sono raccolti all’interno di datacenter oppure no. E’ possibile che i dati vengano raccolti per poter fare una scrematura tra gli impiegati, dato che l’azienda si sta muovendo verso un lavoro sempre più automatizzato.

Dall’altro canto invece, potrebbere essere verosimile l’idea che possa diminuire lo stress tra gli impiegati. Ma per chi non partecipa, chi ha scelto di non giocare, come può essere visto dall’azienda? E’ noto per chi lavora in quel contesto viene già messo sotto esame per valutare il proprio rendimento. E se questa operazione servisse proprio a monitorare l’efficenza di un operaio, per questo novello Grande Fratello videoludico la riposta è una sola, essere un peso morto. Ovviamente chi scrive può solo fare delle congetture, ma in un sistema capitalistico l’azienda non è a favore dei lavoratori.

Big Amazon is watching you

Personalmente un sistema di Gamification che ha introdotto Amazon, non lo trovo un buon metodo di valutazione. Il videogioco deve essere uno svago, un medium che deve raccontare una storia e non uno strumento per aumentare il rendimento lavorativo. E soprattutto rimangono molte incognite su questo metodo. E se servisse per capire chi è che rende meglio? Ovviamente è una supposizione, ma nemmeno tanto lontana. Ad esempio già la Cina sta per adottare un sistema basato sul punteggio sociale. Attraverso la posizione di credito, amicizie e relazione, il governo valuta se un cittadino è meritevole oppure no.

Noi siamo impegnati in un gioco che non possiamo vincere.

Ci stiamo muovendo sempre di più in una società in cui tutto è sottocontrollo, in cui non è possibile sbagliare in quanto siamo valutati da un dio che non può sbagliare: il dio dei numeri. Attraverso il punteggio sappiamo se siamo migliorati oppure no, perchè ci crea felicità sapere se abbiamo superato il nostro rivale. Aver abbattuto il boss finale e vedere il nostro contatore crescere ci rende orgogliosi e siamo benvoluti da quel dio numerico. Per quanto possa sembrare un’esagerazione da parte di chi legge, domandatevi questo prima di andare a dormire

Ed io che punteggio ho avuto oggi?

Per altri approfondimenti vi rimandiamo al seguente articolo, si ringrazia Multiplayer.it per la fonte

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