In un tweet di pochi giorni fa Niantic annuncia un importante passo insieme a Microsoft per la propria realtà aumentata. Nel video John Hanke, CEO dell’azienda nota per Pokémon GO ed Ingress fra gli altri, si mostra con indosso un paio di occhiali in un ambiente chiuso. Di fronte a lui l’avatar ologramma di un’altra persona. Dopo un breve scambio di battute Hanke si sposta all’esterno, dove sta un piccolo gruppo di Pokémon.
Qualche passo più in là e si china a terra. Alza il palmo verso gli occhiali ed appare un menù. Premendo su un Pikachu il Pokémon appare di fronte a lui. Se avete giocato Heavy Rain la scena vi darà dei vibe fortissimi, memori dell’agente FBI che sempre con un paio di occhiali scorreva un intero archivio. La notizia è che Microsoft e Niantic stanno collaborando per un progetto sulla realtà aumentata, campo di expertise del producer di Pokémon GO. Pur essendo secondarie e spesso poco utilizzate sono infatti pienamente integrate nel gioco. La ricerca sull’AR di Niantic non si ferma mai, cercando continuamente applicazioni sempre nuove e più coinvolgenti che mai. Insomma, un cavallo molto competente su cui puntare se hai un dispositivo che usa esattamente questa tecnologia. Lato Microsoft invece, se Hololens non è esattamente una novità lo è di sicuro Mesh. Si tratta di una piattaforma annunciata dal colosso americano giusto pochi giorni fa, le cui applicazioni vedremo a breve. Mesh e Hololens andranno a braccetto, e sembrano di vitale importanza per la ricerca Microsoft e Niantic sulla realtà aumentata. Ma come?'Se basata sul mondo reale la realtà aumentata è uno strumento potente. Soprattutto se la si può condividere.'
“La realtà aumentata può potenziare parti della vita quotidiana, come una passeggiata nel parco o una visita al vostro posto preferito” J. Hanke, AD di Niantic Inc.Da un lato la collaborazione non sorprende. Niantic è da sempre impegnata nella ricerca sull’AR tanto quanto nel sociale. Per dirne una offrendo i propri strumenti ai ricercatori indipendenti, che possono poi guadagnarsi la possibilità di veder finanziato il progetto così sviluppato. O più su grande scala, con eventi mirati a sensibilizzare la sostenibilità ambientale. Proprio su questa base bisogna passare ai dovuti scongiuri del caso. La realtà aumentata che propone Niantic è puttosto una realtà mista, e Microsoft Hololens è l’occasione di sfruttarla al meglio. “Realtà Integrata”, come la chiama Pokémon GO, non sarà più legata al solo gioco Niantic ma aperta ad una vasta gamma di applicazioni. Si spazia dall’educazione alla medicina, alle progettazioni tecniche. La realtà aumentata è una tecnologia ancora giovane e in via di sviluppo. Sebbene attualmente non sia sfruttata più di tanto apre la via a molte nuove possibilità. Tutte all’insegna di un unico concetto: la condivisione di esperienze. La ricerca in campo di realtà aumentata di uno e la tecnologia dell’altro. Anche questa un’esperienza all’insegna della condivisione, di conoscenze e ricerche in questo caso. Va sottolineato che al momento la collaborazione Microsoft e Niantic per la realtà mista è chiaramente improntata al business. Anche se nella demo si vede molto Pokémon GO, il primo cameo a inizio video è di un avatar. Scambia poche parole con John Hanke prima che questi lasci la stanza. Demo: ho usato volutamente questa parola, perché si parla di proof-of-concept – un termine tecnico, traducibile in soldoni in qualcosa di simile appunto ad una demo. L’intenzione c’è, è sufficiente una prova della validità del prodotto. In uno spettro più ampio l’utilizzo di questa tecnologia sarebbe da studiare davvero attentamente, a voler prendere il fallimento dei Google Glass come monito. Di quel fallimento Hololens ha già corretto un punto debole, ovvero la mancanza di un chiaro obiettivo di mercato. Si sta parlando di due aziende che, seppur note per altro, hanno sempre dimostrato un certo impegno sociale. Anche nelle piccole cose – come una passeggiata.
Sbagliavamo tutti a pensare che la realtà aumentata servisse solo a vedere i Pokémon.
In principio il verbo, poi i libri. Poi un paio di occhiali più spessi.
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