In questa puntata del podcast videoludicamente scorretto:


Dopo la parentesi post-mortem del mese scorso, Gameromance torna a fare quello che riesce a far meglio. No, non l’essere volgare… E va bene, la seconda cosa che riesce a far meglio: cianciare di videogiochi. Un episodio che costringe il cast a rispolverare l’antico hashtag #madonnachepuntatone, con un ospite capace di toccare argomenti non banali, fare considerazioni clamorosamente intelligenti e sopratutto buttare tutto in caciara con una scioltezza degna dei migliori episodi del podcast. Torna la cazzeggiultura insomma, che vede assoluto protagonista lo special guest Luigi Marrone, capace di tenere a bada un Filippo Veschi al retrogusto di Amaro del Capo, uno Stefano Calzati all’esordio come autore del podcast – ebbene si, la puntata è ideata da lui, anche se poi ci ha lavorato il solito Pietro Iacullo. Chiude un Antonino Lupo regista di nome ma non di fatto, visto che siamo davanti alla seconda puntata in cui lascia la sedia e il megafono al Boss Finale del progetto. Roba che se si clonasse probabilmente registrebbere interi episodi in single player, a questo punto…

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