L’estate 2018 è all’insegna dei metroidvania.
Dopo
Hollow Knight e
Dead Cells, è il turno di
DrinkBox Studios di allietarci con il seguito di uno dei suoi titoli più riusciti:
Guacamelee!.
5 anni dopo e diverse versioni al seguito,
Juan, il luchador leggendario, è pronto a tornare.
Questa volta per salvare l’intero Mexiverso.
Sarà riuscita DrinkBox Studios a superare se stessa?
Scopritelo nella recensione di Guacamelee! 2
Versione Testata: PlayStation 4 Pro.
Mexiverso e nuvole
Alla fine di Guacamelee!, Juan aveva completato la sua missione: sconfiggere il perfido
Calaca e salvare la sua bella da un destino che sembrava ormai segnato. Le giornate da luchador per Juan sono ormai un ricordo lontano. Gli anni sono passati, i chili di troppo adesso il suo più grande nemico,
e l’unico pensiero è la famiglia. Questa pace idilliaca però sta per finire. Infatti una nuova minaccia pende non solo su
Pueblucho, ma su tutto il
Mexiverso. Una calamità chiamata
Salvador, pronta ad ingarbugliare tutte le timeline esistenti, arrivando al punto di cancellarle dalla faccia della terra.
Inizia così Guacamelee 2, e lo fa nei migliore dei modi. Quando deve uscire il sequel di un titolo amato, che sia questo indie o “tripla A” è sempre difficile scollarsi di dosso l’eredità del suo predecessore. Le aspettative sono alte ed è facile deluderle.
Il primo Guacamelee! ha tutt’oggi il merito di essere riuscito a coniugare alla perfezione narrazione e gameplay, scegliendo la difficile strada della comicità.
Quella di far ridere è un arte complicata, che mal si sposa con un medium come questo. Ma non tanto per il genere in sé, quanto proprio per i tempi comici che devono giocoforza adattarsi alle esigenze di gameplay.
Guacamelee! aveva centrato il bersaglio. E con questo secondo capitolo DrinkBox Studios ha deciso di accettare la sfida cercando di superare se stessa. La storia di questo seguito non ci concederà un solo attimo di pausa, martellando fin dai primi minuti il giocatore.
Se Guacamelee! aveva dimostrato di avere le carte in regola sotto quel “fumo” di comicità, qua le cose sono state fatte in grande. Insomma, un incredibile quanto mai apprezzato sequel “più grande e più grosso”.
La trama, per quanto assurda, sembra trarre ispirazioni dalle avventure ideate da
Dan Harmon per
Rick and Morty, e proprio la scelta di
tirare in ballo molteplici timeline aiuta la narrativa a prendere pieghe del tutto inaspettate.
La comicità non lascia mai la presa. Che sia uno scambio di battute, o una citazione nemmeno troppo nascosta nel background ogni occasione viene colta al volo, come servita su un piatto d’argento.
Il tutto risultando estremamente geniale. Come l’incredibile autocritica sull’uso dei meme, dove alcuni dei personaggi gel gioco, in una rottura della quarta parete, iniziano a “perculare” gli sviluppatori denunciando l’uso negativo dei meme e la poca fantasia degli stessi.
SIX ONE NINE
Il gameplay di Guacamelee! 2 riprende in toto ogni singolo aspetto del primo capitolo. Per i più distratti, il titolo DrinkBox Studios
sfruttava la classica struttura platform dei metroidvania e la univa con uno stile di lotta corpo a corpo, tipico dei luchadores messicani. Questo atipico “mix” era risultato così fresco e ben funzionale che
era un peccato non esplorarlo ulteriormente. Lo studio canadese ha ben pensato quindi di riprendere l’ossatura dell’originale e di espanderla introducendo nuove abilità che non andassero a snaturare lo spirito del gioco.
Ritroviamo quindi la possibilità di menare le mani fra combo e prese corpo a corpo. Nel corso dell’avventura
Juan imparerà quattro colpi speciali, ognuno dei quali caratterizzato da un colore distintivo. Potrà eseguire un montante volante o un affondo, schiacciare i nemici con un body slam o prenderli a testate.
Ognuna di queste 4 mosse sarà legata a doppio filo con il gameplay. Da un lato ci troveremo ad usare le nuove tecniche durante le lotte, utilizzando quelle specifiche per abbattere i nemici evidenziati del corrispettivo colore. Dall’altro, durante l’esplorazione dei livelli, ci apriranno la strada a nuove zone.
L’elemento esplorativo dei metroidvania è la base di questo genere.
Ed è proprio qua che il titolo DrinkBox Studios mostra i muscoli. Dopo i primi “quadri” che serviranno a metterci a nostro agio con i controlli, ci troveremo subito invischiati in
un level design che non lascia margine di errore ai giocatori. Le sequenze dei salti diventano sempre più complesse e frenetiche, e trova spazio anche una nuova meccanica,
l’Aggancio Aquila, che prevede l’uso di “slanci” tramite appositi trampolini sospesi, per estendere l’ampiezza dei nostri balzi.
Dovremo quindi affidarci a tutti i nostri poteri,
mescolandoli fra loro, per poter superare tutte le trappole mortali e i nemici che troveremo sul nostro cammino. A complicare le cose tornerà anche il potere per cambiare piano dimensionale,
che entrerà in gioco nella creazione di alcune delle migliori sequenze platform degli ultimi tempi.
E vi ricordate la possibilità di trasformarvi in pollo, per superare alcuni ostacoli a mo’ di morfosphera? Ecco, anche questa azione è stata rivista, e nei panni del pennuto potremo imparare nuove mosse, alla pari di quelle di Juan. Il tutto viene poi affiancato ad un inedito sistema di crescita. Nel corso dell’avventura incontreremo dei curiosi personaggi che
si offriranno di allenarci, permettendo così di sbloccare nuove abilità. Spendendo i soldi guadagnati e raggiungendo determinati traguardi
sarà possibile acquistare upgrade tramite un albero abilità, così da migliorare le nostre performance combattive.
¡Ay, caramba!
C’è però un certo sbilanciamento fra le fasi platform e quelle di lotta, o più nello specifico nei boss che affronterete.
Per quanto ben realizzati, piacevoli da affrontare e in alcuni casi impegnativi,
saranno pochi nel numero, abbassando in qualche modo il tasso generale di sfida. E anche sul fronte delle novità, sono ben poche in realtà le introduzioni degne di nota di questo secondo episodio. Un problema? Fortunatamente solo in parte, vista l’enorme qualità e la bontà del titolo Drink Box Studios, che almeno al momento riesce a tamponare la problematica alzando ulteriormente il livello di tutto il resto.
Ritroviamo poi il multiplayer,
che ancora una volta decide di essere solamente locale. In compagnia di altri 3 amici sarà possibile entrare in qualsiasi momento in partita grazie ad un pratico sistema drop-in/out. L’aggiunta di questa sfumatura multigiocatore
va a rendere le cose decisamente più caotiche non solo durante le fasi platform, quanto in quelle di lotta. È bello vedere quanto impegno sia stato profuso in questo seguito per sfruttare proprio questa caratteristica,
e non neghiamo che in compagnia sia tutto molto più bello e divertente. Ma forse sarebbe il caso di pensare a qualcosa di specifico
o dedicarsi a questa possibilità magari per completare il gioco al livello di difficoltà più alto.
Anche perché Guacamelee!
offre diverse occasioni di “replay”. Come il genere impone per essere completato necessiteranno più delle
10/11 ore necessarie per arrivare semplicemente ai titoli di coda. E non sono pochi nemmeno i segreti sparpagliati nel corso dell’avventura. I completisti troveranno quindi delle ottime ragioni per tornare a vestire i panni di Juan e godersi a pieno
uno dei migliori metroidvania sul mercato.
Nacho libre
A chiudere un quadro decisamente positivo abbiamo un comparto tecnico di prim’ordine per un titolo 2D. I temi messicaneggianti di Guacamelee! qua risplendono grazie anche al nuovo motore di rendering, che ha permesso un maggior uso di effetti e personaggi a schermo
, senza che questi impattino in alcun misura sulle prestazioni. Animazioni al top, un level design che oltre ad essere funzionale
è pure maledettamente stimolante e un’attenzione per i dettagli che denota tutta la bravura dei programmatori canadesi.
Così come per la grafica anche l’accompagnamento sonoro viaggia sugli stessi livelli del primo capitolo, il tutto condito da una vena elettronica che ben si sposa con le melodie spagnoleggianti che vi accompagneranno nell’esplorazione dei livelli.
Guacamelee! 2 è completamente adattato in italiano, e salvo qualche sporadico refuso, la qualità dell’adattamento dei testi è curato. E visto il tenore comico del titolo, sarebbe stato un peccato perdersi qualche battuta a causa di una traduzione non proprio azzeccata.
Verdetto
8.5 / 10
Judges you in spanish!
Commento
Pro e Contro
✓ Comicità unica
✓ Gameplay e level design inarrivabili
✓ Buon livello di sfida
x Mancano novità di rilievo
x Lato boss abbastanza carente
#LiveTheRebellion